Presente e futuro della didattica museale. Il Progetto Museo a Napoli
Musei, didattica e pandemia. Stavolta a prendere la parola su un tema attualissimo è Francesca Amirante, presidente dell’Associazione Progetto Museo a Napoli.
La pandemia in atto ha portato allo scoperto i punti deboli del sistema dell’educazione museale italiano, caratterizzato da una ricchezza e da una varietà altrettanto uniche. E allora chiediamo proprio agli operatori del territorio come stanno affrontando il presente e cosa augurarsi per il futuro prossimo. Partiamo da Napoli con Francesca Amirante, presidente dell’Associazione Progetto Museo, attiva da oltre venti anni in tanti luoghi della cultura partenopei.
Districarsi nel panorama delle proposte didattiche dei musei napoletani non è cosa facile. Voi ne costituite una realtà importante: quando è nato Progetto Museo e dove opera attualmente?
Nel 1998 ed è diventato consulente per i servizi educativi per l’ex Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e poi ha progettato per vent’anni le attività didattiche di molti musei napoletani. Oggi si occupa per gli Amici di Capodimonte del Progetto Facciamo 100, di progetti per la scuola per la Cappella Sansevero, il Pio Monte della Misericordia e il Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, ma opera in collaborazione e in rete con moltissimi altri soggetti.
Quali progetti avete ancora attivi in questo periodo di pandemia e come si è trasformata la vostra offerta?
Stiamo svolgendo quattro progetti in modalità online: uno rivolto alle scuole nell’ambito di Scuola Viva, organizzato dalla Fondazione Napoli 99, dal titolo La scuola adotta un Monumento; il secondo nell’ambito di un PON e si intitola Accogliere Ad Arte; abbiamo organizzato con il Goethe-Institut Neapel un seminario in cinque incontri per i docenti dal titolo la Parola giusta, destinato a creare un percorso dalla parola alle immagini e dalle immagini alla parola e poi sono ripresi gli incontri di Accogliere Ad Arte. Puntiamo molto sulla narrazione, sulla possibilità di costruire percorsi visivi di qualità, anche con l’ausilio di videomaker.
NAPOLI E PROGETTO MUSEO
Come è cambiato il vostro pubblico negli anni? Non vi proponete solo alle scuole, ma con Accogliere Ad Arte cercate di coinvolgere l’intera città. Vuoi parlarcene?
Abbiamo sempre progettato in funzione di diverse fasce di pubblico e oggi con il progetto Accogliere Ad Arte ci rivolgiamo alle categorie che accolgono nelle città i turisti, i visitatori e anche i cittadini stessi ‒ tassisti, polizia municipale, addetti al trasporto pubblico e alla ricettività. L’obiettivo è concorrere a formare una comunità dell’accoglienza consapevole e a saldare la relazione tra città e abitanti, favorendo la conoscenza del patrimonio culturale.
Quanto è bello e gratificante raccontare le infinite bellezze di Napoli al mondo e dove trovate le maggiori criticità?
Napoli è una fonte inesauribile di spunti e noi, dopo 23 anni, abbiamo ancora tanto da progettare e raccontare. Come criticità diciamo che, incredibilmente, i servizi educativi sono per molti ancora “aggiuntivi” e non parte integrante di ogni attività culturale.
Progetti e sogni nel cassetto?
Abbiamo in cantiere molte attività legate al progetto Accogliere Ad Arte e a diverse forme di narrazione del patrimonio. Ma stiamo in questi giorni progettando l’Archivio Digitale delle centinaia di progetti realizzati in questi anni. Un sogno? Creare a Napoli un grande Polo della narrazione dei contenuti culturali.
‒ Annalisa Trasatti
https://www.progettomuseo.com/
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