Scuola di alta formazione di Modena su foto e video. Intervista alla direttrice Claudia Löffelholz
Con la Direttrice della Scuola di alta formazione e del Dipartimento educativo di FMAV abbiamo parlato della storia e dei programmi 2022 di questa realtà che dal 2011 è attiva con corsi rivolti ad artisti e curatori nel campo dell’immagine contemporanea
La Fondazione Modena Arti Visive, nata nel 2017, riunisce sotto un’unica direzione strategica le attività e il patrimonio di tre istituzioni: la Galleria Civica, Fondazione Fotografia e il Museo della Figurina. A questo, si aggiunge la didattica: la Scuola di alta formazione di Modena è, infatti, attiva con due corsi importanti: il Corso di alta formazione sull’immagine contemporanea e il Corso per curatori dell’immagine contemporanea ICON; inoltre, un programma di corsi brevi Elements. Della storia e dei programmi della Scuola di alta formazione di FMAV ne abbiamo parlato con la sua direttrice Claudia Löffelholz, alla guida anche del suo Dipartimento educativo.
Come nasce la Scuola di alta formazione di FMAV?
La nostra Scuola apre le sue porte nel 2011 come progetto formativo fortemente voluto da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il progetto Fondazione Fotografia (all’epoca Fondazione Fotografia era solo un progetto di FCRMO N.d.R.). per investire nella formazione delle nuove generazioni di artisti, affiancando alle attività espositive e collezionistiche un inedito progetto didattico. Il Master biennale sull’immagine contemporanea è tra i primi in Italia dedicati a chi utilizza la fotografia e il video per la propria ricerca artistica e che apre al concetto più allargato di immagine. Unico nel suo genere, perché completamente inserito nel contesto delle mostre e degli eventi con i protagonisti della fotografia e nel network internazionale di musei, istituzioni e festival con cui Fondazione Fotografia collabora, vanta come docenti artisti, curatori e professionisti di alto livello professionale nel panorama nazionale e internazionale.
Ci racconta in breve la sua storia?
In poco tempo la Scuola diventa un importante punto di riferimento nel panorama italiano ed europeo e l’offerta si amplia dal 2014 con il Corso per curatori ICON, dedicato a chi vuole sviluppare le competenze per l’organizzazione di mostre ed eventi con focus sulla fotografia e l’immagine in movimento. Quando nel 2017 Fondazione Fotografia entra a fare parte della nuova Fondazione Modena Arti Visive, nascono nuove sinergie grazie a una programmazione espositiva e una visione culturale più ampia, un network allargato e nuove risorse e attività, come la start-up di un dipartimento educativo e il ricco patrimonio a cui si aggiungono le collezioni del Comune di Modena. Dal 2018 questi archivi sono a disposizione degli studenti del Corso per Curatori per realizzare una mostra collettiva allestita in una delle sedi FMAV.
Quali opportunità offre la scuola?
È un banco di prova che offre un’inestimabile opportunità di crescita professionale e di studio. Gli studenti si confrontano con opere di artisti come Nobuyoshi Araki, Olivo Barbieri, Walter Chappell, Willie Doherty, Cao Fei, Luigi Ghirri, Gianni Berengo Gardin, Nan Goldin, Francesco Jodice, Daidō Moriyama, Hrair Sarkissian, Hiroshi Sugimoto, Ferdinando Scianna, Ai Weiwei per citarne solo alcuni, e si misurano con le sfide della professione del curatore, dalla progettazione alla comunicazione, dalla conservazione all’allestimento. Gli studenti sono guidati dai docenti e affiancati dalle figure professionali di FMAV attraverso incontri di job training per conoscere i segreti del mestiere. Durante l’anno si lavora anche a un progetto individuale da presentare al termine del corso, a cui si aggiunge un tirocinio presso uno dei nostri partner. Job training e network sono punti di forza anche per la formazione degli artisti, attraverso incontri, residenze e scambi con istituzioni, università e accademie italiane e straniere, così come il contesto fertile del progetto europeo PARALLEL – European Photo Based Platform di cui facciamo parte.
Quali sono le peculiarità della scuola?
La nostra Scuola punta su un modello di formazione innovativo completamente inserito all’interno del settore artistico facendo parte di un centro di produzione culturale attivo e con un network eccezionale. FMAV non produce solo mostre, ma gestisce e valorizza il patrimonio di importanti collezioni, investe su altre attività indispensabili come l’educazione all’arte e alla cultura visiva contemporanea a 360°. Si studia e si sperimenta in un ambiente esclusivo e dedicato all’approfondimento, incentrato su classi ristrette e rapporti diretti con i docenti, chiudendo il percorso con una mostra in una sede istituzionale per il grande pubblico. Questo approccio unico affonda le radici nella storia della nostra istituzione e della nostra città, che è appena entrata nel cluster delle Città creative UNESCO per le Media Arts. Mi piace definire la Scuola come una piattaforma dinamica senza muri che agisce in modo circolare sia con le varie attività di FMAV che con la scena unica del territorio creando sinergie e costruendo sempre nuovi progetti e reti ambiziose su scala nazionale e internazionale.
Che tipo di corsi offre e a chi si rivolgono?
Il Corso per Curatori ICON riparte a settembre 2022, in chiave ancora più professionalizzante. Per quanto riguarda la formazione di artisti, da quest’anno il percorso si è evoluto in un corso annuale con un approccio ancora più pratico e sperimentale, che risponde alle nuove esigenze del settore della professione artistica che abbiamo attentamente analizzato. Così è nato Pratiche artistiche per l’immagine contemporanea – fotografia, video, new media, un laboratorio per sviluppare il proprio linguaggio sperimentando diverse pratiche artistiche. Il corso è fortemente incentrato sulla progettazione e sulla produzione di lavori individuali o di gruppo e al termine di ogni modulo la Scuola apre alla città con una serata di OPEN HOUSE in cui il pubblico scopre con modalità sempre nuove il lavoro fatto all’interno della scuola ed entra in contatto diretto con chi ci studia e lavora. Al termine dell’anno è prevista una mostra finale in estate 2022. Come docenti sono coinvolti nomi importanti della scena attuale e i grandi protagonisti delle mostre FMAV, tra cui Paolo Cirio e Jordi Colomer, sono invitati come Visiting Professor. Alcuni moduli sono aperti all’iscrizione di esterni e a questo programma si aggiungono workshop e masterclass per artisti e curatori.
Quali i punti di forza?
Il nostro punto di forza, oltre all’approccio pratico e dinamico della didattica e alle mostre, è soprattutto il terreno fertile del nostro network con scambi, residenze e tirocini e le forti connessioni con il contesto stesso della nostra Fondazione. Chi vuole conoscere il lavoro dietro le quinte di un’istituzione culturale, studiare e sperimentare nello stesso momento con chi agisce come protagonista sulla scena, può farlo da noi, conoscendo da vicino le figure e gli operatori di spicco che trasmettono le loro esperienze e conoscenze alle nuove generazioni.
E le criticità?
In questo momento così complesso per tutti, da ormai quasi due anni, ovviamente ci sono. Alcuni scambi, residenze e progetti di ricerca con i partner in Europa e nel mondo sono stati annullati oppure rimodulati online – per citare solo un esempio: quasi un intero anno di attività del progetto europeo PARALLEL si è svolto da remoto. Noi siamo stati tra i pochi partner che hanno recuperato la mostra in sede appena le condizioni lo hanno permesso nell’estate 2021. C’è stato il periodo della didattica online, complesso per una Scuola che punta sulla sperimentazione pratica, su docenti internazionali e sulle mostre degli studenti – che abbiamo dovuto rimandare. Insomma, il periodo è stato una sfida.
Come ne siete usciti?
Alcuni dei nostri pregi si sono trasformati in punti critici, ma grazie all’instancabile volontà di trovare sempre nuove risposte e strategie siamo riusciti ad applicare sperimentazioni alternative, anche se l’impatto di questo periodo è ben visibile a tutti. Una generazione di giovani ha subito un periodo di reclusione e l’impatto della pandemia ha causato una crisi generale del sistema culturale, non solo delle arti visive. Di conseguenza, in un settore in crisi sono calate le opportunità di lavoro, di sostegno e di prospettive future. D’altra parte credo sia più importante che mai dare spazio agli artisti e ai creativi, alle loro visioni e alla loro capacità di interrogare il mondo che ci circonda attraverso un’analisi critica e la conoscenza dei mezzi. Sono convinta che la fotografia e le pratiche dell’immagine rimangano strumenti privilegiati per interpretare e indagare il mondo contemporaneo.
Nell’ampia offerta formativa c’è anche posto per i corsi brevi e aperti a tutti. Quali sono quelli in programma per il 2021/2022?
I nostri corsi brevi ELEMENTS si rivolgono a un pubblico trasversale: professionisti, appassionati, amatori e a chiunque voglia avvicinarsi al mondo della fotografia, dell’immagine contemporanea e dei media. Il programma, nato nel 2019, è stato pensato soprattutto per offrire occasioni di approfondimento e formazione continua sul nostro territorio. Dal 2020 i corsi online ci hanno permesso di raggiungere interessati da tutta Italia. Quest’anno l’offerta è molto ampia: diverse le modalità di fruizione – online, in presenza o in forma ibrida, serali o weekend – e un maggior numero di corsi e aree tematiche. I corsi spaziano dalla teoria per approfondire i linguaggi e ricerche – tra cui Storia delle arti digitali, Fotografia e cultura visuale e Diritti d’autore – a corsi pratici per imparare le tecniche fotografiche digitali e analogiche, il video-making, i principali software di postproduzione e sperimentazioni digitali come Coding per le arti visive. Ci sono anche corsi incentrati sui temi attuali dei social media e della comunicazione, per comprendere questi mezzi potenti e imparare a utilizzarli per comunicare i propri progetti, idee e ricerche.
– Claudia Giraud
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