Studi da orafo e trovi lavoro prima di finire la scuola. Il caso Pomellato Virtuosi Academy

All’Istituto Galdus di Milano 17 studenti su 18 della scuola di specializzazione sul gioiello appena diplomatisi sono già occupati

Appena diplomati e già assunti: 17 ragazzi e ragazze su 18 della Pomellato Virtuosi Academy di Milano hanno trovato il contratto di lavoro ancora prima di finire la formazione professionale in oreficeria. Si realizza in questo brillante traguardo lo scopo degli istituti post-diploma Its (Istituti tecnico superiori), che formando i giovani con le skill richieste sul mercato riescono a colmare le lacune professionali di cui spesso si lamentano le aziende, rilasciandogli diplomi ricercati in Italia e in Europa. L’Academy di oreficeria, nata in seno all’Istituto Galdus, di cui si è appena concluso il primo ciclo settennale, “è la prima esperienza italiana di completamento di quella che dovrebbe essere la filiera professionalizzante voluta dal PNRR”, racconta ad Artribune il presidente di Galdus Diego Montrone, la cui scuola ha a tutti gli effetti anticipato il trend governativo. “Quella che è appena andata a compiersi è una filiera settoriale alternativa ai percorsi universitari, che approfondisce con più corsi una serie di settori professionali: il personale che formiamo è a diversi livelli – alcuni dei nostri studenti arrivano dall’università e uno degli allievi di questa classe ha seguito tutti e sette gli anni del corso, dopo la terza media – e coinvolge una o più imprese per la progettazione dei contenuti, il sostegno economico e le competenze da trasferire”. I corsi, tenuti da docenti provenienti in buona parte dal mondo del lavoro, prevedono sia lezioni sia pratica, garantendo diversi mesi di esperienza in azienda ogni anno.

LA POMELLATO VIRTUOSI ACADEMY

Il corso è stato avviato quattro anni fa dalla scuola professionale Galdus insieme all’azienda di gioielli Pomellato: sono stati Montrone e l’amministratrice delegata di Pomellato Sabina Belli a decidere di scommettere sull’antica arte dell’oreficeria. Un investimento che va a premiare i giovani, le aziende – Pomellato in primis, che da qui a pochi anni si sarebbe trovata senza artigiani specializzati perché tutti in età pensionabile – ma anche il Made in Italy. “L’investimento è mosso da un interesse chiave: trovare le persone che il mercato non offre, dando continuità al proprio business e permettere a una serie di tradizioni e abilità riconosciuteci anche all’estero di sopravvivere”, spiega Montrone. Questa collaborazione tra pubblico e privato – finanziata anche da Regione Lombardia, che offre a livello complessivo circa 240 corsi di formazione a 5mila persone – ha permesso proprio a Pomellato di reclutare tre dei promossi, mentre gli altri 14 ad aver trovato l’impiego sono stati assunti dai concorrenti.  “Mentre la parte iniziale dei percorsi è finanziata dal sistema educativo regionale, gli ultimi anni sono garantiti da Pomellato – che è molto presente ed è in sempre maggiore sinergia con i corsi collaterali”, conclude Montrone, che chiosa con un esempio del progressivo successo della scuola: “Se prima dovevamo sforzarci di farci conoscere, ora possiamo permetterci di fare una selezione dei nostri studenti, che non vengono solo dall’Italia ma anche dall’estero”.

– Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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