Muciaccia di Art Attack ha scritto un libro sull’arte contemporanea. L’intervista
Vi ricordate il mitico programma televisivo “Art Attack”? Ora il suo conduttore, Giovanni Muciaccia, si è dato all’editoria, approfondendo i capitoli dell’arte contemporanea in un libro adatto a un pubblico di tutte le età
Giovanni Muciaccia (Foggia, 1969), storico divulgatore d’arte per i più piccoli e non solo, esordisce come scrittore con Attacchi d’arte contemporanea, un viaggio appassionante tra le invenzioni e le ricerche dei più grandi artisti del Novecento.
Qual è l’intento di questo libro e com’è nato?
La spinta è nata dalla volontà di far superare quello che, a tutt’oggi, è un vero e proprio blocco del rapporto tra pubblico e arte contemporanea, che si ferma ad ammirare van Gogh, al massimo Picasso. La curiosità negli anni mi ha invece portato ad aprire la visione, e volevo restituire la mia personale meraviglia, al fine di evitare alle giovani generazioni di perdere tutto questo patrimonio. In questo modo ho continuato il percorso di accompagnamento verso l’arte contemporanea, includendo periodi come quello concettuale, passando dai “ready made”, fino all’appropriation art. L’intento è quello di rendere questi linguaggi comprensibili davvero a tutti.
A chi è destinato il libro? È pensato per un pubblico in particolare come quello dei tuoi “piccoli fan cresciuti”?
Il libro è destinato a tutti! Ho sempre abituato i miei spettatori a fare arte, a sporcarsi le mani partendo dai miei esempi da rifare in casa. Ora il libro mi permette di raggiungerli in maniera diversa. Il volume è frutto di un anno di studio, ricerche e lavoro pensato per coinvolgere e arrivare naturalmente anche alle oltre tre generazioni di bambini, ormai grandi, che ho letteralmente cresciuto con la trasmissione Art Attack.
Tu spesso amavi ripetere all’inizio di ogni puntata: “Non bisogna essere dei grandi artisti per fare dell’arte!“. Lo credi ancora? E per te cos’è la creatività oggi?
Il motto che hai citato nasce per non spaventare i più piccoli, per invogliarli e stimolarli. Per me la creatività può essere tantissime cose, ma è soprattutto studio, ricerca, osservazione e conoscenza che si ricombinano per creare qualcosa di inedito.
Può essere altrettanto creativo chi deve risolvere un problema pratico, fino addirittura a ideare e magari brevettare qualcosa di assolutamente nuovo. Anche gli artisti sono degli inventori, questo spesso sfugge a molti. Il mio libro è un bombardamento creativo, l’intento è quello di offrire le letture interpretative di diverse opere, di entrare nei processi creativi, di svelare le associazioni di pensiero degli artisti per costruire uno scrigno di esempi necessari a ognuno di noi per poter sviluppare una personale via alla creatività. Inoltre, se capiamo come ragionano gli artisti, possiamo apprezzarne maggiormente il lavoro. Le opere spesso non sono descritte testualmente, ma accanto è presente un QR-code che porta fuori dalla pagina, nel web, fino ai video. In altri punti la descrizione viene proposta addirittura senza foto accanto, per invitare prima a leggere e farsene un’idea mentale, per accendere una fascinazione che ti spinga a cercarla per un confronto tra quello che si è immaginato e quello che è. Il principio educativo imprescindibile rimane quello dello stimolo verso il lettore/spettatore.
IL LIBRO SULL’ARTE CONTEMPORANEA DI MUCIACCIA
Come è stato organizzato il libro e come lo hai reso interattivo, coinvolgente, al pari del tuo modo di fare televisione?
Beh, all’interno ci sono diversi “attacchi d’arte” riproducibili. Ho scelto di costruirlo su due livelli narrativi, uno per i neofiti che non devono percepire le difficoltà della materia, l’altro per gli esperti. Mi piace portare ad esempio il capitolo quattro, Rovesciamento e Arte relazionale, che prevede un autentico “esercizio” (in cui lettore e libro in potenza diventano un’opera d’arte); altro capitolo che ritengo originale è quello sulla simmetria radiale. Mi sono accorto in fase di studio della straordinaria somiglianza di alcune opere di Piet Mondrian, Max Bill, Heinz Mack, Grazia Varisco ed Enrico Castellani, solo per citarne alcuni, con immagini di tipo cimatico, cioè geometrie generate da suoni. La Cimatica fu scoperta nel 1767, ma venne dimenticata per duecento anni fino al 1967, quando venne coniato il termine.
Raccontaci meglio.
Gli artisti che hanno prodotto quelle opere astratte hanno inconsapevolmente generato immagini vibrazionali composte da simmetrie perfette che sono dentro di noi, fino alla struttura vivente più piccola di cui siamo composti: la cellula. Il Prof. Carlo Ventura della Facoltà di Biologia molecolare di Bologna ha recentemente scoperto che le cellule comunicano tra loro attraverso vibrazioni, teoria che gli artisti hanno per un verso anticipato. L’uomo ha generato prima arte figurativa, imitando la natura, poi ha iniziato a praticare l’astrazione, spesso utilizzando forme geometriche, generando così immagini di tipo cimatico, ovvero suoni. Secondo la mia osservazione e attraverso la scoperta di queste analogie, possiamo considerare Mondrian il primo artista di questo filone nato negli Anni Dieci del Novecento.
Quali sono i tuoi artisti preferiti e i musei in cui ami di più andare e portare i tuoi figli?
Gli artisti mi piacciono davvero tutti, posso dirti chi vorrei aggiungere alla mia collezione: Mario Radice, Manlio Rho, Arnaldo Pomodoro. Poi c’è un periodo storico che amo molto, il Futurismo, che preferisco di gran lunga al Cubismo, in particolare ritengo che l’aeropittura di Tullio Crali faccia ancora sognare e che in generale che gli artisti di quel periodo abbiano un’intatta potenza di immaginare il futuro. Infine tra i miei sogni da collezionista ci sono anche Damien Hirst e Banksy. Invece i musei che amo frequentare sono la Galleria Nazionale di Roma, il Museo del Novecento e il Mudec a Milano.
‒ Annalisa Trasatti
Giovanni Muciaccia – Attacchi d’arte contemporanea
Pagg. 288, € 18
Rizzoli, Milano 2021
ISBN 9788817154031
https://rizzoli.rizzolilibri.it
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