A scuola di inclusività. La formazione sulla comunicazione accessibile al museo MART di Rovereto
“Comunicazione accessibile e linguaggio contemporaneo” è il programma di formazione rivolto al personale del MART - Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e di Centrale Fies, sui nuovi modi di approcciarsi a un pubblico eterogeneo.
“Passare dal parlare a tutti al parlare con ognuno” è l’obiettivo del nuovo corso di formazione Comunicazione accessibile e linguaggio contemporaneo, con cui il personale di due importanti centri culturali del Trentino si sta cimentando al fine di comprendere le più attuali forme di comunicazione. Un modo non solo per restare aggiornati su questo ambito in rapida evoluzione, ma per fare del museo un soggetto accogliente e consapevole delle tante forme di individualità che caratterizzano la sua ampia audience. Il progetto è rivolto a comunicatrici, mediatrici culturali, social media manager e uffici stampa di MART –Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e Centrale Fies Art work Space, realtà indipendente di residenza e produzione delle arti performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio Novecento di Dro.
LA COMUNICAZIONE INCLUSIVA AL MART E ALLA CENTRALE FIES
Confrontarsi con un tipo di comunicazione che tiene conto della complessità e delle molteplicità, rispettando le differenze, valorizzando punti di forza e fragilità, non discriminando e non escludendo, è l’obiettivo del percorso formativo. “È compito di chi produce cultura agire ai fini della coesione sociale, dell’educazione interculturale, della promozione della cittadinanza attiva e dei diritti umani” spiegano gli organizzatori a proposito del progetto, coerente con alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. Una necessità ampliata dal web, popolato da moltitudini di identità, appartenenze, orientamenti e culture a cui il museo ha il compito di parlare, senza alcuna esclusione.
INCLUSIVITÀ E DECOLONIZZAZIONE AL MART E ALLA CENTRALE FIES
Autorevoli i professionisti coinvolti nel progetto a partire dal primo incontro, che ha riguardato la comunicazione accessibile, destinata al raggiungimento e al coinvolgimento delle persone che hanno una forma di disabilità temporanea, permanente o situazionale, condotta dalla consulente Francesca Musolino, Communication and Accessibility manager certificata CPACC; il secondo, invece, è stato incentrato sulla decolonizzazione del linguaggio, grazie all’intervento della ricercatrice e attivista Mackda GhebremariamTesfau’, dottoressa di ricerca in Scienze Sociali, membro del direttivo di Refugees Welcome e di Razzismo Brutta Storia, Feltrinelli, nel board curatoriale di Centrale Fies. “La Comunicazione inclusiva si prefigge di utilizzare un linguaggio scevro da stereotipi e pregiudizi che tenga conto delle differenze, che agisca per creare cittadinanza e che favorisca il riconoscimento di community e minoranze. Comunicare in maniera inclusiva significa anche realizzare contenuti accessibili, comprensibili, gentili. Se è l’ambiente a creare le differenze, gli spazi, i messaggi e le informazioni devono essere progettati in modo da favorire l’inclusione e l’autonomia. La comunicazione deve essere rivolta a quanti più soggetti possibili, permettendone la partecipazione e l’identificazione”.
– Giulia Ronchi
https://www.mart.tn.it/
http://www.centralefies.it/
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