L’arte è mobile. Anche grazie alla UE
La mobilità degli operatori culturali è riconosciuta fra i cardini del programma culturale della Commissione Europea, così come il dialogo inter-culturale e la circolazione transnazionale dei prodotti dell’ingegno. Molte le opportunità per gli artisti di muoversi entro l’Unione e fruire di servizi di informazione, bandi e programmi di supporto.
Da che è nata l’Unione Europea nel 1993 con il trattato di Maastricht, il concetto di confine è stato rimosso con l’apertura delle frontiere per favorire la libera circolazione delle persone e delle merci. Fin dal 2000, anche la mobilità per artisti e operatori culturali è inclusa fra le priorità del Programma Cultura dell’Unione Europea, diventando un obiettivo specifico per il periodo 2007-2013.
Una volontà politica sovra-nazionale ha individuato nella circolazione degli artisti un punto di forza nella costruzione di un’identità europea, grazie allo scambio di idee e innovazione che nutre il dialogo inter-culturale, e al potenziale che ne proviene nella pratica della realizzazione di progetti internazionali. Eppure da subito si sono manifestati una serie di ostacoli di ordine normativo e amministrativo, che riguardano in particolare i visti, i dazi doganali, la previdenza sociale, le tasse e la proprietà intellettuale.
Con l’Anno Europeo della Mobilità dei Lavoratori, celebrato nel 2006, l’Unione Europea ha varato un programma di analisi e monitoraggio dei flussi della mobilità dell’arte e cultura, favorendo la pubblicazione dello Studio sugli impedimenti della mobilità per il settore della performance dal vivo in UE e possibili soluzioni” nella cornice del progetto Mobile.Home.
A questo gap, l’Unione Europea ha risposto con un’azione di promozione di servizi a favore della circolazione di artisti, aprendo un’open call con l’obiettivo di trovare proposte convincenti per migliorare le condizioni per la mobilità.
Nel 2008 ha lanciato un bando per fondi destinando 1,5 milioni di euro, che ha assegnato per quattro candidati: Practics, E.Mobility, Space e Changing Room.
Questi progetti pilota triennali (2008-2011) hanno raccolto dati rilevanti sui bisogni degli operatori, insieme a racconti di esperienze e best practice, monitorando capillarmente il fenomeno. Nel marzo 2010 hanno anche elaborato “sei raccomandazioni sulla mobilità culturale alla Commissione Europea”, frutto del lavoro congiunto di riflessione su questo tema.
Nel 2009 l’UE ha riproposto un nuovo bando per supportare la mobilità degli artisti, selezionando nove realtà europee. Un ulteriore passo è stato quello di commissionare a ERICarts Institute for the European Commission uno studio sulla mobilità, pubblicato con il nome Mobility Matters, dove sono stati ricostruiti i profili del dibattito sulla mobilità, le politiche applicate dai singoli Paesi, le azioni e organizzazioni a favore. La ricerca è stata condotta da 6 esperti e 37 corrispondenti nazionali.
Varato nel novembre 2011 il programma Europa Creativa della Commissione Europea vuole proporre un bilancio di 1,8 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, ritenuto il necessario sostegno per le industrie culturali e creative. Il nuovo programma stanzierà più di 900 milioni di euro a sostegno del settore cinematografico e audiovisivo (ambito coperto dall’attuale programma MEDIA) e quasi 500 milioni di euro per il settore culturale. La Commissione intende inoltre stanziare più di 210 milioni di euro per un nuovo strumento di garanzia finanziaria destinato a consentire ai piccoli operatori di accedere a prestiti bancari su un totale di quasi 1 miliardo di euro e destinerà circa 60 milioni di euro a sostegno della cooperazione politica e delle strategie innovative in tema di audience building e di nuovi modelli imprenditoriali.
Un buon modo di seguire dall’Italia cosa succede a livello europeo si può attivare per due vie: la prima grazie all’ufficio corrispondente Cultural Contact Point, contatto ufficiale per il programma Cultura 2007-2013, presso il Mibac, che nel 2011 ha pubblicato il volume Moving across Europe: Una rassegna di progetti italiani; il secondo attraverso l’europarlamentare Silvia Costa, che siede nella Commissione Cultura al Parlamento Europeo, dove vengono discusse le proposte a favore dell’inserimento della Cultura nell’agenda strategica 2014-2020.
Neve Mazzoleni
www.ccpitaly.beniculturali.it
www.silviacosta.it
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