Creative Commons: la libertà sta nel limitare
Creative Commons è un'organizzazione non profit che vuole rendere possibile il riuso creativo di opere dell’ingegno altrui nel piano rispetto delle leggi esistenti in materia di tutela del diritto d’autore. Ecco un riassunto di come funzionano queste licenze.
Creative Commons è un’iniziativa nata nel 2001 per volere del professor Lawrence Lessig, ordinario della facoltà di Giurisprudenza di Stanford (e in precedenza anche di Harvard) e riconosciuto come uno dei massimi esperti di diritto d’autore negli Stati Uniti, al fine di favorire la circolazione e il riuso creativo di opere dell’ingegno da parte di soggetti diversi dai creatori originali.
Per il perseguimento dei propri scopi l’organizzazione ha pertanto deciso di creare e diffondere differenti licenze che offrissero diverse articolazioni dei diritti d’autore per artisti, musicisti, giornalisti, docenti, istituzioni e, in genere, creatori che desiderassero condividere in maniera ampia le proprie opere decidendo che gradazione di protezione apporre.
Nella primavera del 2003, in seguito al crescente interesse per le licenze Creative Commons, l’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT organo del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha contattato Creative Commons per offrirsi di trattare il tema delle licenze dell’organizzazione in Italia. Scopo del progetto era quello di tradurre e adattare al modello legislativo italiano tali licenze create in un sistema giuridico differente. Nel 2004 sono state pubblicate le prime versioni in italiano delle licenze Creative Commons.
Le licenze sviluppate da Creative Commons permettono a quanti detengono dei diritti di copyright di trasmettere alcuni di questi diritti al pubblico e di conservarne altri. Tali licenze forniscono dunque un modello semplice per dare pubblicamente il permesso di condividere e utilizzare il lavoro creativo in base alle condizioni stabilite dai creatori. Di seguito se ne dà una rapida descrizione.
1. Attribuzione
Attribuisce libertà di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera, nonché di modificare l’opera e di usarla per fini commerciali. Tutto ciò alla necessaria condizione di attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi usa l’opera il modo in cui essa viene usata.
2. Uso non commerciale
Questa licenza attribuisce la libertà di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera, nonché di modificarla. Due sono le condizioni apposte: attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi usa l’opera il modo in cui essa viene usata, non destinare ad uso commerciale l’opera.
3. Non opere derivate
Si conferisce la libertà di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera, nonché di usarla per fini commerciali. Ciò alle seguenti condizioni: attribuzione della paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi usa l’opera il modo in cui essa viene usata), divieto di creare opere derivate ( non si può alterare o trasformare l’opera, né usarla per crearne un’altra).
4. Condividi allo stesso modo
Tale licenza consente di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera, nonché di modificare l’opera e di usarla per fini commerciali. Anche in questo caso sono apposte alcune condizioni: obbligo di attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi usa l’opera il modo in cui essa viene usata, nonché obbligo di condivisione allo stesso modo (se alterata o trasformata o se usata per crearne un’altra, l’opera risultante può essere distribuita solo con una licenza identica o equivalente a questa).
5. Attribuzione – Non opere derivate, Non commerciale
La licenza conferisce la libertà di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera. A condizione di attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi usa l’opera il modo in cui essa viene usata, di non usarla commercialmente e di non creare opere derivate (non si può alterare o trasformare l’opera, né usarla per crearne un’altra).
6. Attribuzione – Non commerciale, Condividi allo stesso modo
La licenza conferisce la libertà di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera, nonché di modificarla. A condizione che sia attribuita la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi usa l’opera il modo in cui essa viene usata, che essa non sia usata in modo commerciale, che l’opera derivata sia posta in condivisione allo stesso modo (se alterata o trasformato o se usata per crearne un’altra, l’opera risultante può essere distribuita solo con una licenza identica o equivalente a questa).
In ogni caso, tutte le licenze Creative Commons non hanno effetto in nessun modo su eccezioni, libere utilizzazioni e altre utilizzazioni consentite dalla legge sul diritto d’autore, nonché sui diritti morali dell’autore e sui diritti che altre persone possono avere sia sull’opera stessa che su come l’opera viene utilizzata, come il diritto all’immagine o alla tutela dei dati personali.
Claudia Balocchini
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