Le contraddizioni del diritto di seguito
Torna la rubrica “Duralex” tenuta dall’avvocato Raffaella Pellegrino. E si torna a parlare di diritto di seguito e delle contraddizioni che caratterizzano questo discusso diritto degli autori.
Il diritto di seguito è il diritto riconosciuto all’autore di un’opera d’arte di percepire un compenso percentuale sul prezzo di ogni vendita dell’opera successiva alla prima cessione da parte dell’autore. In Italia il soggetto deputato a incassare tale compenso è la SIAE, alla quale devono essere inviate le dichiarazioni di vendita.
Navigando sul sito della SIAE ci si accorge che molti autori non rivendicano gli importi incassati, con la conseguenza che l’ente non può ripartire e pagare gli aventi diritto. Per ottenere il pagamento del diritto di seguito gli autori, o gli eredi, devono attivare la semplice procedura di riconoscimento, che consiste nel compilare alcuni moduli disponibili sul sito della SIAE, attraverso i quali rendono note le proprie generalità. Decorsi cinque anni, le somme non rivendicate sono devolute all’Ente nazionale di previdenza e assistenza per i pittori e scultori, musicisti scrittori ed autori drammatici. Una semplice e legittima opportunità di guadagnare dal frutto del proprio lavoro intellettuale che viene distrattamente sprecata.
Tuttavia, se alcuni autori trascurano di rivendicare i propri diritti, le società di collecting si fanno promotrici di una petizione per il riconoscimento internazionale del diritto di seguito.
La petizione è promossa da EVA – European Visual Artists, un’organizzazione europea che rappresenta gli interessi di 25 società di gestione collettiva (fra le quali anche la SIAE) dei diritti degli autori di opere figurative. Lo scopo di tale petizione è portare all’attenzione dell’OMPI – Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale e dei ministri della cultura dei diversi Paesi la necessità di un riconoscimento internazionale del diritto di seguito, anche in quei Paesi che attualmente non lo prevedono. Difatti, se a livello comunitario il diritto di seguito è ormai riconosciuto in modo armonico grazie alla Direttiva 2001/84/CE, a livello di extracomunitario ci sono vuoti normativi, ad esempio negli Stati Uniti o in Svizzera, dove tale diritto non è riconosciuto.
Nell’ottica di una efficace applicazione del diritto di seguito, è importante il riconoscimento internazionale di tale diritto per colmare i vuoti normativi, ma è altrettanto importante che gli autori diventino soggetti responsabili che rivendicano attivamente i propri diritti. Solo così sarà pienamente soddisfatta la nobile ratio legis che impone agli operatori un ulteriore esborso economico negli scambi commerciali.
Raffaella Pellegrino
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #17
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