Risarcimento per la distruzione delle opere di street art a New York
L’Avvocato Gilberto Cavagna di Gualdana commenta il caso di 5Pointz a New York. Dove un immobiliarista ha deciso di rimuovere le opere di street art presenti in un’area di proprietà privata. Ma è stato condannato
La Corte d’appello di New York (Second Circuit Court of Appeal for the Eastern District of New York) ha condannato l’immobiliarista che aveva cancellato i murales di 5Pointz a risarcire complessivamente gli artisti con oltre 6 milioni di dollari (150.000 dollari per ciascuna delle 45 opere in questione). Una cifra enorme, per una sentenza che passerà alla storia (il testo della sentenza è reperibile qui.
STREET ART E PROPRIETÀ PRIVATA. IL CASO DI 5POINTZ A NEW YORK
La vicenda è nota. 5Pointz è un’area di New York divenuta famosa come paradiso della street art a partire dal 2002, richiamando alcuni degli artisti più famosi e attirando l’attenzione di tutto il mondo. Dopo anni, nel 2013 l’immobiliarista proprietario dell’area ha cercato di capitalizzare la nuova gentrificazione del quartiere realizzando un complesso condominiale, cancellando tutte le opere e sollevando così le critiche degli artisti che avevano visto le loro opere distrutte. La Corte d’appello, confermando la sentenza di primo grado (un commento alla decisione lo abbiamo espresso in questo articolo), ha riconosciuto i diritti morali degli artisti e il merito artistico e l’importanza culturale acquisita dalle opere di molti di loro. La sentenza costituirà un valido e interessante precedente, e alimenta e alimenterà discussioni e confronti anche da noi, dove però la normativa è parzialmente diversa (sul tema di distruzione delle opere abbiamo già parlato qui), ma la vicenda di 5Pointz costituirà sicuramente uno stimolo (o, forse, l’ennesima provocazione della street art).
– Gilberto Cavagna di Gualdana
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