“Il modernismo classico austriaco è il punto di partenza per esplorare il modernismo avanzato e opere d’arte contemporanea”. Così si presenta Art Vienna, la nuova nata tra le fiere della capitale austriaca, con uno strategico posizionamento all’interno del Leopold Museum, in area MuseumsQuartier (MQ), e un concetto chiave potenzialmente efficace. Ovvero, stimolare il confronto tra due fronti temporali e linguistici dell’arte: quello delle opere tra Otto e Novecento, che di tale istituzione costituiscono l’ingente patrimonio, e quello di opere degli ultimi decenni esposte dai 33 galleristi partecipanti alla fiera. C’è la netta prevalenza della cerchia viennese, ma ci sono anche 6 gallerie straniere. Tra esse c’è l’italiano Alessandro Casciaro, direttore artistico della omonima galleria bolzanina, quasi mai assente in simili occasioni fieristiche, confermando così di sentirsi a proprio agio in questo ambiente germanofono in cui altri italiani, invece, hanno gettato la spugna anche solo dopo il primo round. La galleria propone un nutrito schieramento artistico con Lois Anvidalfarei, Giovanni Castell,Sissa Micheli, Robert Pan, Kinki Texas, Domenico Grenci, Antonello Viola. Le numerose big viennesi, con una sola eccezione, non sono scese sul terreno della nuova fiera.
SOLO UNA BIG VIENNESE
L’eccezione è la Galerie Hilger, una tra le più note nel cuore della city. Nella sua sede c’è una personale di Deborah Sengl, figurazioni in acrilico, in stile fumetto. L’arma che lei utilizza è il sarcastico mascheramento dei suoi “eroi”; il suo bersaglio è la pervasività delle manie consumistiche. La Mario Mauroner riserva un curiosissimo impatto ai visitatori già all’ingresso della galleria. Lo sguardo focalizza all’istante un leggio su cui poggia una sorta di messale nero, molto voluminoso, con sopra impresso un grande punto interrogativo a simboleggiare una inedita narrazione delle Sacre Scritture. In effetti, il titolo di questa personale di Jochen Höller è Im Anfang war die Frage (In principio era la domanda).
Da qui in poi si addensano ovunque galassie di enunciati interrogativi sotto svariate forme. Esclusivamente geometriche e molto colorate le opere di Adriana Czernin, alla Galerie Martin Janda. Superano anche i due metri di larghezza, prendendo spunto da frammenti di ornamenti islamici della moschea di Ibn Tulun (XIII sec.) al Cairo. Piace e inquieta la mostra monografica dedicata al compianto Allan Sekula.
COSA SUCCEDE IN CITTÀ
Si concretizza in una poetica indagine dell’artista americano sugli oceani in un mondo sempre più fragile. Titolo Okeanos, in corso nel bel padiglione della fondazione TBA21-Augarten. Si rivela quanto mai ironico il titolo La metà migliore, dopo aver visitato la mostra allo Jüdische Museum, una collettiva di donne ebraiche che hanno immortalato donne nei decenni a cavallo del 1900. Prendi il volto femminile eseguito dall’austriaca Edith Kramer, il titolo è estremamente veritiero: Occhio nero. Tra le artiste anche Tina Blau, Broncia Koller-Pinell, Marie-Louise von Motesiczky etc. Il contagio epidemico dell’arte – che altro, se no? – ha spinto il museo Albertina ad anticipare di un anno la celebrazione della morte di Egon Schiele, dedicandogli già ora una smisurata antologica. Va detto che ad esso appartiene una delle più ricche collezioni al mondo di opere di questo “enfant terrible” del modernismo viennese. Una vasta manifestazione celebrativa anche al padiglione21er Haus, dedicata a Franz West, artista viennese per eccellenza, scomparso nel 2012. Non una semplice mostra, ma un work in progress dei suoi progetti, a denominazione Artist Club, con interventi di artisti e degli stessi visitatori. In agenda anche conferenze, concerti, spettacoli e altro.
– Franco Veremondi
Vienna // dal 23 al 26 febbraio 2017
Art Vienna 2017 – International Art Fair
LEOPOLD MUSEUM (MuseumsQuartier)
Museumsplatz 1
Tel. +43 (0) 676 931 66 65
[email protected]
www.artvienna.org
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