Fiera ARCO Madrid 2017. Premi, nuove acquisizioni, bilanci e 100mila visitatori
ARCO Madrid ha chiuso i battenti con un bilancio positivo e un ritrovato entusiasmo. La più importante fiera dell’arte contemporanea spagnola ha registrato una sensibile ripresa del mercato dell’arte, stimolato anche dall’autentica invasione delle proposte provenienti dal Sudamerica.
BILANCIO DI CHIUSURA
Fonti ufficiali di Ifema, l’ente che gestisce la manifestazione, segnalano la presenza in fiera di centomila visitatori e sottolineano la soddisfazione di molti galleristi, soprattutto per la qualità delle proposte e per il successo del programma internazionale riservato ai collezionisti, che ha attratto a Madrid compratori da tutta la Spagna e da tutto il mondo. Tra i collezionisti più celebri visti tra gli stand, l’argentino Eduardo Costantini, i messicani Isabel e Augustín Coppel, i peruviani Hoschild, l’italiana Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, l’architetto Norman Foster, con la moglie Elena Ochoa, e la cubana di Miami Ella Fontanals-Cisneros.
Entusiaste soprattutto le gallerie argentine, che hanno potuto far conoscere l’opera di alcuni fra i più interessanti artisti del loro Paese, creando un notevole giro di affari.
Da Barro per esempio sono state vendute tutte, o quasi, le opere di Juan Tessi; soddisfatti per gli acquisti anche nello stand della galleria Slyzmud, che rappresenta molti artisti argentini, nella galleria francese Mor Charpentier, nella portoghese 3+1 e nell’italiana Continua, che quest’anno presentava a Madrid un solo show dell’argentino Jorge Macchi.
LE ACQUISIZIONI
Il Museo Reina Sofia quest’anno ha speso in ARCOMadrid quasi 400mila euro per comprare 18 opere di 12 artisti: dall’avanguardia della Escuela de Altamira (Mathias Goeritz) alle opere concettuali del Centro de Calculo (esperienza pioniera di net-art, sorta negli anni Sessanta in seno all’Università Complutense di Madrid,), fino alla naif Anne-Marie Schneider e alla più contemporanea ma interessantissima fotografa argentina Adriana Bustos.
La Fondazione Arco ha pagato146mila euro, comprando dieci opere di sette artisti destinate ad arricchire il fondo in deposito al CA2M, Centro d’arte dos de Mayo di Mostoles, cittadina della periferia ovest di Madrid. Tra i nomi il brasiliano Ivan Grilo, lo spagnolo Sergio Prego, l’olandese Gwenneth Boelens, la tedesca Irma Blank (rappresentata dai bolognesi P420) e Von Calhau!, eccentrico duo di artisti portoghesi.
PREMI PER TUTTI
Sono stati consegnati ben dodici premi, alcuni con dotazione economica (intorno ai 10/15mila euro) altri senza, ma con l’acquisizione dell’opera vincitrice da parte dell’impresa coinvolta. Il marchio di orologeria Audemars Piguet da cinque anni finanzia la produzione di una installazione site specific per la Sala Vip, che quest’anno è stata affidata alla spagnola Elena Bajo. Il premio al miglior stand della sezione Opening (con meno di sette anni di attività) è andato a Drop City, galleria di Newcastle e di Dusseldorf. Il Premio Arco/Comunidad de Madrid, riservato al lavoro di un giovane artista (meno di 40 anni) dal costo inferiore a 35mila euro, è andato ex-aequo alla madrilena Julia Spínola e al giordano Lawrence Abu Hamdan. Il premio Arco Beep per l’arte elettronica, vincolata cioè alle nuove tecnologie (dodicesima edizione), è stato assegnato al lavoro dell’artista Luis Lugán (classe 1929), mentre quello del marchio d’acqua spagnola Solán de Cabras al giovane artista granadino Antonio Montalvo, nato nel 1982. L’apprezzatissimo Antonio Ballester Moreno ha vinto la prima edizione del premio Art Situacions, mentre quello della catena alberghiera NH è andato alla tedesca Claudia Wieser. La prima edizione del premio Catalina de Anglade (impresa di gioielleria) è stato assegnato invece all’artista portoghese Fernanda Fragateiro, mentre Aeca, associazione dei critici d’arte spagnoli, ha premiato due artisti ormai considerati storici, come l’ottuagenario pittore spagnolo Gustavo Torner e il francese Claude Villat.
ILLY CAFFÈ E BIRRA ALHAMBRA
Meritano forse qualche notizia in più l’esordio in fiera del Premio Cervezas Alhambra e il Premio Illy SustainArt, giunto alla decima edizione.
Il noto marchio di birra artigianale granadina ha voluto per la prima legare il proprio nome all’arte contemporanea, sponsorizzando una residenza di due mesi in Andalusia per cinque giovani artisti, perché creassero con l’aiuto di artigiani locali un’opera inedita ispirata non solo alle meravigliose atmosfere monumentali dell’Alhambra di Granada, ma anche ai preziosi valori della tradizione artigianale di questa terra. Il premio è stato assegnato a Señas y sonidos del Palacio Rojo di José Miguel Pereñiguez, opera che lega fra sé architettura, matematica e musica: uno strumento musicale ispirato alla tradizione araba della dinastia Nazarì, reinterpretata in chiave contemporanea.
Da anni l’azienda triestina Illy Caffè collabora in Spagna, e non solo, con manifestazioni culturali d’ogni genere, dal cinema alla musica e alle arti visive. Proprio durante la fiera, Illy ha siglato un accordo con il Museo Thyssen per una presenza costante del marchio italiano di caffè durante tutti gli eventi culturali del grande museo madrileno.
Giunto alla decima edizione, il Premio Illy SustainArt è riservato ad opere di giovani artisti (nati non prima del 1970) provenienti da Paesi produttori di caffè e ha contribuito perciò nel tempo alla promozione dell’arte latinoamericana, ad offrire cioè opportunità di intercambio e di visibilità agli artisti giovani, seguendo le linee guida di Carlos Urroz, direttore di ARCOMadrid. La giuria, composta da Ferrán Barenbilt, direttore del Macba di Barcellona, dall’autorevole commissario Patrick Charpenel e da Carlo Bach, direttore artistico di Illy Caffè, ha scelto di premiare quest’anno il progetto Is This Tomorrow, del colombiano Iván Argote, rappresentato dalla galleria catalana AD.
– Federica Lonati
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