New York art week. Frieze e le altre fiere
Nuovo appuntamento primaverile con uno dei colossi fieristici internazionali. Nonostante il calendario abbreviato, la sesta edizione della kermesse newyorkese promette dinamismo e grandi numeri. Tentando di fugare i dubbi sull’efficacia della location.
Il countdown per l’inaugurazione di Frieze New York è ufficialmente iniziato. Mancano infatti poche ore all’opening del sesto appuntamento annuale con uno dei capisaldi del panorama fieristico mondiale, organizzato da Victoria Siddall, direttore di Frieze Fairs, in collaborazione con i direttori artistici Abby Bangser e Jo Stella-Sawicka. Lo sfondo è nuovamente quello di Randall’s Island Park – location assai discussa a causa di una posizione considerata da molti eccessivamente decentrata, ne abbiamo scritto anche noi e più volte –, mentre la novità annunciata riguarda i giorni di apertura della fiera, ridotti a tre, cui si aggiunge la giornata di preview per addetti ai lavori in programma il 4 maggio. Tempi concentrati e costi degli stand inferiori rispetto alle edizioni precedenti paiono essere gli strumenti messi in campo dallo staff organizzativo della fiera per venire incontro alle esigenze delle oltre 200 gallerie partecipanti, in arrivo da 31 Paesi, con una serie di new entry da Brasile, Guatemala, Polonia e Giappone.
LE SEZIONI
Oltre alla consueta Main Section, che vede protagonisti, fra gli italiani, Cardi Gallery, Galleria Continua, Massimo De Carlo, Alfonso Artiaco e Lorcan O’Neill, sono tre le sezioni dedicate alle tante sfumature della creatività mondiale. Spotlight, curata per la prima volta da Toby Kamps, riunisce 31 gallerie promotrici di altrettanti solo show: una sintesi dei momenti cruciali vissuti dalle arti visive tra gli Anni Sessanta e i giorni nostri, affiancando giovani sedi galleristiche a nomi storicizzati. Unica presenza italiana la bolognese P420. In crescita pure Frame, che accende i riflettori su 17 gallerie provenienti da 13 diversi Paesi, dando spazio alle personali delle giovani promesse contemporanee. Guarda al nuovo anche la sezione Focus, animata da 28 gallerie invitate a esporre il loro programma. Spetta alle romane Frutta e T293 tenere alto il nome dell’Italia.
I riferimenti alla politica, all’universo femminile, alla componente immersiva dell’intervento artistico e agli sviluppi novecenteschi del gesto creativo costituiscono l’ideale fil rouge di una fiera in cui balzano agli occhi, tra gli altri, i lavori a tema politico di AA Bronson e Wolfgang Tillmans, presentati dalla galleria londinese Maureen Paley, le opere ispirate al colore rosa esposte dalla newyorkese Cheim & Read e firmate da Ghada Amer, Louise Bourgeois, Jenny Holzer e Andy Warhol, solo per citarne alcuni, l’installazione di Dawn Kaspar, ospite della sede newyorkese di David Lewis, e giganti recenti e passati come Sam Francis, Henri Matisse, Robert Motherwell (Bernard Jacobson Gallery, Londra), Georg Baselitz e Robert Rauschenberg (Galerie Thaddaeus Ropac, Parigi).
PROGETTI E TALK
Anche quest’anno le redini dei Frieze Projects sono nelle mani di Cecilia Alemani, curatrice del Padiglione Italia durante l’imminente Biennale veneziana. Parte della sezione non profit insieme a Frieze Talks e Frieze Education, i progetti targati Frieze quest’anno vertono sul tema del vedere e dell’essere visti, affidando a Dora Budor, Elaine Cameron-Weir e il sempre più lanciato Jon Rafman il compito di animare, con le loro installazioni site specific, gli ambienti della fiera e i dintorni di Randall’s Island Park. Il tributo dell’edizione 2017 riguarda la Galleria La Tartaruga di Roma e l’indimenticabile rassegna del 1968 Il Teatro delle Mostre. Lo speciale riallestimento degli innovativi progetti di Giosetta Fioroni e Fabio Mauri si alterna alle nuove commissioni affidate a Ryan McNamara e Adam Pendleton.
Gli ormai abituali Frieze Talks cedono la parola, fra gli altri, a Shuddhabrata Sengupta di Raqs Media Collective, che presiederà un panel con protagonisti Tania Bruguera, Anri Sala e Jeanne van Heeswijk, mentre la novità della stagione è il primo simposio newyorkese organizzato nell’ambito di Frieze in collaborazione con Getty e l’Institute of Fine Arts. Il 5 maggio occhi puntati sull’arte latino americana nel corso di tre tavoli di discussione in compagnia di critici, curatori e artisti del calibro di Guillermo Kuitca, María Evelia Marmolejo e Clarissa Tossin.
LE ALTRE FIERE
Come ogni anno, l’offerta fieristica non si limita agli stand di Frieze, ma guarda alla città intera.
Al Pier 94 vanno in scena Art New York e Context New York, le due kermesse sorelle che riuniscono ben 150 gallerie e circa 1200 artisti provenienti da 50 Paesi, fra nomi emergenti e mid-career.
Edizione numero cinque, invece, per Collective Design, ospite anche quest’anno di Skylight Clarkson Square, dove trovano temporanea dimora 28 gallerie internazionali, emergenti e non, impegnate nella promozione del design attuale e novecentesco. Tra gli eventi da segnalare, la mostra-tributo dedicata al designer svizzero Mattia Bonetti e l’intervento di Pomellato nell’anno del suo cinquantenario: un omaggio alle atmosfere del Bar Jamaica, celebre ritrovo milanese di intellettuali e artisti negli Anni Sessanta, che fece da sfondo agli esordi del marchio orafo.
Il sodalizio fra TEFAF, il gigante fieristico di Maastricht, e la newyorkese Artvest porta oltreoceano il consolidato format olandese, già protagonista di TEFAF New York Fall lo scorso ottobre. La versione primaverile, TEFAF New York Spring, si accinge a raggiungere nuovamente il Park Avenue Armory, promettendo di catalizzare l’attenzione degli art lover in trasferta nella Grande Mela. Si registrano le presenze italiane delle gallerie Cardi, Mazzoleni e Tornabuoni.
Ai blocchi di partenza anche 1:54 Contemporary African Art Fair: 19 gallerie, fra cui la milanese Officine dell’Immagine, animano gli ormai abituali spazi di Red Hook, a Brooklyn, con una ricognizione sull’arte africana e della diaspora e l’abituale programma di talk, quest’anno costruito attorno al tema della comunità.
Cambio di registro, ma area geografica simile, per Fridge Art Fair, suddivisa tra il Branded Salon e il NU Hotel, ospite del Fridge Fun Pop Up. Edizione numero cinque e atmosfere scanzonate per la rassegna fondata nel 2013 dall’artista Eric Ginsburg.
Forte del successo guadagnato dall’edizione inaugurale dello scorso anno, Portal sta per aprire i battenti a Soho, trasformando i duemila metri quadrati della galleria situata al 435 di Broome Street in un artist space destinato ad accogliere una trentina di autori provenienti dagli Stati Uniti e dall’estero, selezionati anche attraverso una open call.
Infine, non ci si può esimere da una visita al Salon Zürcher, la mini-fiera organizzata dall’omonima galleria nella sua sede di Bleecker Street, come sempre durante le settimane dell’arte newyorkesi. Stavolta il fil rouge è l’Africa e le gallerie ospiti sono cinque – di base in Etiopia, in Kenya, a Parigi e a New York –, in linea con le atmosfere raccolte e poco affollate che contraddistinguono questa fiera.
– Arianna Testino
New York // dal 5 al 7 maggio 2017
inaugurazione il 4 maggio su invito
Frieze
RANDALL’S ISLAND PARK
www.frieze.comNew York // dal 3 al 7 maggio 2017
Art New York
Context New York
PIER 94
12th Avenue at 55th Street
www.artnyfair.comNew York // dal 3 al 7 maggio 2017
Collective Design
SKYLIGHT CLARKSON SQUARE
550 Washington Street
http://collectivedesignfair.comNew York // dal 4 all’8 maggio 2017
TEFAF New York Spring
PARK AVENUE ARMORY
643 Park Avenue
www.tefaf.com/fairs/tefaf-new-york-springNew York // dal 5 al 7 maggio 2017
1:54 Contemporary African Art Fair
PIONEER WORKS
159 Pioneer Street
http://1-54.com/new-york/New York // dal 4 al 6 maggio 2017
Fridge Art Faie
BRANDED SALOON
603 Vanderbilt Avenue, Brooklyn,
NU HOTEL
85 Smith Street, Brooklyn
www.fridgeartfair.comNew York // dal 3 all’8 maggio 2017
Portal
435 Broome Street
www.4heads.org/portalNew York // dal 2 al 7 maggio 2017
Salon Zürcher
33 Bleecker Street
www.galeriezurcher.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati