Cresce Paris Internationale, fiera collaterale di FIAC. Ne abbiamo parlato con i galleristi
Cresce la fama di Paris Internationale, fiera collaterale di FIAC, che di anno in anno sta attirando sempre maggiore interesse da parte di pubblico e addetti ai lavori. Abbiamo visitato la fiera e girando tra gli stand abbiamo raccolto un po’ di opinioni dei galleristi.
Di tutte le fiere collaterali di FIAC, Paris Internationale è la più giovane, ma sicuramente una delle più interessanti. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione nata nel 2015 dall’intuizione di cinque gallerie emergenti – Crèvecoeur, High Art, Antoine Levi , Sultana e Gregor Staiger –, si presenta all’appuntamento con un format completamente rinnovato e forte di una partnership di grande prestigio con la maison Gucci. Abbiamo visitato la fiera e parlato con i galleristi per chiedere la loro opinione su Paris Internationale.
IL NUOVO FORMAT PIACE
“Siamo molto soddisfatti di come sta andando la fiera”, ci dice Nerina Ciaccia, socia della galleria Antoine Levi che è tra i fondatori di Paris Internationale, “perché stiamo avendo degli ottimi riscontri sia in termini di vendita che di pubblico. È interessante vedere come la gente stia apprezzando questa nuova location così diversa rispetto alle due precedenti”. A differenza delle passate edizioni ambientate in due hotel particulier parigini, la fiera quest’anno si svolge in parcheggio multipiano sorprendentemente, ad un passo da Place de la République, che per quasi trent’anni ha ospitato la sede di Libération. Una location scarna ma al tempo stesso piena di fascino, anche grazie alla vista mozzafiato su Parigi che si ammira dall’ultimo piano. “Rispetto alle altre fiere a cui partecipiamo”, racconta Federico Vavassori, gallerista milanese, “Paris Internationale ci piace molto perché è una fiera fatta dalle gallerie per le gallerie ed ha un format agile che ti permette una maggiore libertà anche perché è una fiera ad invito e non devi presentare un progetto preciso per partecipare”.
BUONI RISULTATI IN TERMINI DI PUBBLICO E VENDITE
“È il secondo anno che partecipiamo”, ci racconta Giuseppe Alleruzzo, proprietario della galleria Spazio A di Pistoia “e siamo davvero soddisfatti sia per il pubblico che per le vendite. È un format diverso rispetto alle fiere tradizionali perché ti permette di collocare le opere nello spazio quasi fosse una mostra e non uno stand fieristico, e questo elemento è in linea con lo spirito della galleria e degli artisti che rappresenta”. Una fiera che ha nell’opportunità di fare network e di intraprendere collaborazioni tra gallerie diverse il suo punto di forza. “Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’invito a partecipare”, ci racconta Luca Castiglioni, socio della galleria BFA Boatos Fine Arts con sede a San Paolo e a Milano, “perché è una fiera che presenta gallerie di livello simile ed è un ottimo modo per fare network e intraprendere possibili collaborazioni. Inoltre, ha un ottimo pubblico sia di collezionisti che di stampa e curiosi ed è accessibile nel costo”. Prezzo non elevato ed una buona organizzazione sia in fase preliminare che durante la fiera. “È il primo anno che partecipiamo”, racconta Giulia De Giorgio della galleria Mangione di Torino, “ma siamo davvero contenti di essere stati invitati. È una fiera ben organizzata con un buon pubblico di collezionisti. Abbiamo già venduto alcune opere e abbiamo riscontrato interesse anche su un po’ tutti i nostri artisti”.
– Mariacristina Ferraioli
Parigi// fino al 22 ottobre 2017
Paris Internationale 2017
11, Rue Beranger
75003 Paris
http://parisinternationale.com
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