Frieze London 2017. La nostra top 10 degli stand in fiera

La selezione di Artribune dei 10 migliori stand di una Frieze Art Fair. Qualità stellare degli stand, ma senza l'euforia di mercato. Siete d'accordo con la nostra selezione?

Frieze 2017? La fiera magari è un po’ ripetitiva, magari sembra di essere nel 2016 o perfino nel 2015. Un po’ macchina del tempo perduto e cristallizzato. Ma cristallizzato su livelli decisamente alti. Cadute di stile? Sempre parecchie, ma qualità media tra le più stellari del mondo se si parla di fiere. Eppure l’euforia di mercato non c’è più, non più a Londra. Perché alla finanza, che decide le sorti del mondo dell’arte, non stanno bene certe scelte (vedi Brexit) e soprattutto non stanno bene le incertezze che la Gran Bretagna prevede di attraversare nei prossimi mesi.
Ma le questioni di mercato ci interessano relativamente se dobbiamo compilare una top 10 dei migliori stand a Frieze 2017. E allora per non saper ne leggere nè scrivere ci siamo alla fine orientati sui grandissimi nomi. Benché nelle sezioni più sperimentali, giovani e scapestrate della fiera vi siano dei progetti davvero da seguire a uno a uno, la nostra classifica riporta per lo più gallerie di alto cabotaggio. Vediamola.

HAUSER & WIRTH

Lo stand di Hauser & Wirth

Lo stand di Hauser & Wirth

Progetto che vale il viaggio. Stand trasformato in un vero museo di archeologia con tanto di banchetto delle cartoline, audioguide e toilette. Nel finto museo, realizzato assieme a fior fior di professori universitari e dotato perfino di un sito web (https://bronzeage3500bc-ad2017.tumblr.com/) sono esposte le opere, solo in bronzo, di artisti contemporanei e di grandi nomi del novecento.

MARIAN GOODMAN

Lo stand di Marian Goodman

Lo stand di Marian Goodman

Stand istituzionale che più istituzionale non si può con ben due pareti su tre appannaggio di Giuseppe Penone. A terra un ‘ruscello’ di Cristina Iglesias e la terza parete è destinata alla consueta cascata di elementi in bronzo di Leonor Antunes.

TIMOTHY TAYLOR

Lo stand di Timothy Taylor

Lo stand di Timothy Taylor

Il coraggio di proporre una mostra personale, il coraggio di proporre una mostra personale così peculiare. Non è un caso se Timothy Taylor è in questo momento la galleria più raffinata di New York City. Nella foto vi godete l’allestimento dei quadri e dei motivi geometrici astratti di Eduardo Terrazas.

TRAVESIA CUATRO

Traversia Cuatro

Traversia Cuatro

John Isaacs, José Dàvila e Milena Musquiz per un risultato di sicuro fascino ritmato tra sculture (Dàvila), quadri e wallpaper.

ALMINE RECH

Lo stand di Almine Rech

Lo stand di Almine Rech

Tutte opere a parete con i nuovi inquietanti quadri di Marcus Jahmal, i lavori di Xu Gu, di Günther Förg e i piccoli dipinti altrettanto disturbanti di Nathaniel Mary Quinn. Uno stand dedicato alla pittura, riuscitissimo.

KURIMANZUTTO

Lo stand di Kurimanzutto

Lo stand di Kurimanzutto

Roman Ondak, Abraham Cruzvillegas, Damian Ortega. Un bell’allestimento, bei materiali, bei gradienti di colore, belle consistenze e una bell’aria nella galleria messicana.

ESTHER SCHIPPER

Esther Schipper

Esther Schipper

Tra le tendine in alluminio di Daniel Steegmann Mangrané ci sono Liam Gillik, Roman Ondak, Ryan Gander e gli altri. Ma ormai Esther Schipper è talmente habitué delle nostre classifiche dei top stand che non c’è molto da aggiungere.

SALON94

Lo stand di Salon94

Lo stand di Salon94

Uno stand super colorato che gioca su cromatismi quasi infantili, su vernici, su oggetti giocattoleschi, su alfabeti da comporrre. Con Marina Adams, Anton Alvarez e Betty Woodman.

KAMEL MENNOUR

Lo stand di Kamel Mennour

Lo stand di Kamel Mennour

Alicja Kwade è reduce da una bella presenza alla Biennale di Venezia e, a Biennale ancora in corso. Mennour gli predispone un display niente male. Subito all’entrata della fiera, giusto per sintonizzarsi.

PERROTIN

Lo stand di Perrotin

Lo stand di Perrotin

Il contrasto tra il ludico dei contenuti e l’imperiale nell’allestimento. lo stand sembra enorme così come è stato congegnato, con due grandi spazi ai fianchi e la scultura in mezzo a tutto. E poi comunque presentarsi solo con una personale di Kaws non è banale.

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Redazione

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