La fiera Art Brussels compie 50 anni. I migliori 10 stand di questa edizione
Bel compleanno per una delle più storiche e longeve fiere europee. Art Brussels festeggia il suo primo mezzo secolo. Siamo stati tra stand e corridoi per tutta la giornata inaugurale e abbiamo selezionato le cose migliori
Importante giro di boa per la fiera Art Brussels. Il fenomeno delle fiere d’arte non è ormai più una cosa recentissima, comunque compiere mezzo secolo di vita non è da tutti e Art Brussels lo sta facendo proprio in questi giorni. Durante la conferenza di presentazione la direttrice Anne Vierstraete ha cercato di mettere insieme tutti i vari passaggi di questa manifestazione, la più importante del Belgio e una delle più significative d’Europa, anche se a fasi alterne. Sì perché Art Brussels è un po’ tutto: una fiera rampante e una fiera che rincorre le maggiori, una fiera di ricerca e una fiera ultra commerciale, una fiera dove si viene per comprare valori solidi e artisti stabili e una fiera che ha sempre puntato sui giovani. Una manifestazione completa che è stata capace, negli ultimi anni, di interpretare il grande ed inaspettato boom che ha tramutato Bruxelles da grigia capitale amministrativa del continente a destination creativa e culturale di primissimo ordine per artisti, collezionisti, talenti e capitali. Nella giornata inaugurale le cose non sono andate affatto male e i collezionisti hanno permesso ai galleristi (e all’organizzazione) di soffiare sulle 50 candeline sulla scorta di vendite soddisfacenti e ritmate fin dalle primissime ore. Esattamente come l’appena conclusa miart, la fiera di Brussels è quest’anno piuttosto prudente: mercanti ed espositori non si sono lanciati in voli pindarici e di conseguenza non ci sono stand particolarmente strabilianti e spettacolari. Tra tutti però abbiamo provato a sceglierne 10 suggerendovi così un percorso di visita attraverso (quasi) tutte le sezioni della fiera.
10. FILOMENA SOARES – LISBONA
Nulla di che questo stand della potente galleria lusitana, però interessante a livello di layout e di idea. Stand ad angolo, sul vertice una architettura di Dan Graham e poi alle pareti tutti quadri di grandissime dimensioni (non comuni in questa edizione di Art Brussels), tutti di autori diversi.
9. GEUKENS & DE VIL – ANVERSA
Non sarà una novità, ma resta comunque una attitudine suggestiva. Stiamo parlando dell’idea di tramutare uno stand fieristico in uno studio d’artista. In questo caso quello di una delle scultrici-artigiane per eccellenza: la belga Sofie Muller.
8. NOSBAUM REDING – LUSSEMBURGO
C’è una struttura abitabile in legno al centro e sempre in legno sono tutte le pareti. È tutto merito di Damien Deroubaix, artista intagliatore che in questi giorni ha una sua enorme opera al Museo Picasso di Parigi che riproduce, naturalmente in legno, tutta la Guernica. Completano lo stand un tot di artisti lussemburghesi unitamente a grandi nomi come Barthélémy Toguo e Stephan Balknehol.
7. HUFKENS – BRUXELLES
Questo stand è la fiera dei grandi nomi di mercato. Anthony Gormley, Roni Horn, Sterling Ruby, Thomas Houseago, Sherrie Levine, Tracey Emin e molti altri. E poi ancora un mini booth per la sezione Solo (la sezione di Art Brussels che accetta solo mostre personali) coi quadri di Nicolas Party. Xavier Hufkens è uno dei galleristi più potenti della città. E si vede.
6. AXEL VERVOORDT – ANVERSA
Kim Sooja in fondo con una parte del progetto già visto a Palazzo Fortuny a Venezia; Lucia Bru, Michel Mouffe, Dominique Stroobant sono i belgi e poi in questo stand bianchissimo (a fare da contraltare alla proposta sui toni scuri vista al Tefaf di Maastricht) spiccano le opere Gutai. In fondo, immancabile, El Anatsui. Grande chicca nella parte dello stand dedicata alla partecipazione a “rediscover”, la sezione della fiera dedicata agli artisti da rispolverare dall’anonimato: qui scoprirete i quadri sorprendenti di Ida Barbarigo, morta qualche mese fa a Venezia ultranoventenne e storica compagna di Zoran Music.
5. RONCHINI – LONDRA
I quadri di Rebecca Ward, le grandi sculture di Gianpietro Carlessi, un Domenico Bianchi del 2011 e una installazione di quadri e sculture in metallo di Paolo Serra. Davvero un bello stand per la galleria londinese diretta da Lorenzo Ronchini.
4. EDUARDO SECCI – FIRENZE
Stand pulito e chirurgico che conferisce il giusto rilievo ad un artista di spessore e di ricerca come Andrea Galvani: due lavori a parete, una grande scultura e un neon che è anche un omaggio dell’artista – da sempre interessato alla fisica, alla matematica, alla geometria – ad un concetto largo di ricerca scientifica
3. SOFIE VAN DE VELDE e PLUS ONE – ANVERSA
Le due gallerie si sono alleate e hanno fatto uno stand insieme. Di più: hanno fatto anche una mostra insieme nelle loro sedi reali nel sud della città di Anversa, in un distretto in grande crescita culturale. Lo stand, come la mostra, è un affastellamento gioioso di piccoli quadri, disegni, foto, sculture. Tutti di dimensioni contenute, tutti inneggianti al tema “lust, laughter liquor” (come da titolo della mostra) e quasi tutti con degli evidenti riferimenti a sesso e dintorni. Qualche nome? Da Marcel Duchamp a Francis Picabia, da Barbara Kruger a Rosemarie Trockel, da Wim Delvoye a Jason Rhoades per arrivare a Jeff Koons e a Keith Haring.
2. Z2O – ROMA
Stand di somma eleganza, di somma potenza, di somma espressività al tempo stesso. Allestito con sapienza e gusto, spicca all’interno di una sezione fin troppo caotica. Si parla di ceramica e quindi, da Montelupo a Faenza, si parla di saper fare italiano. Le opere sono di Alessandro Roma, assai più famoso come pittore ma “ceramista” di gran mano e di Evgeny Antufiev.
1. SORRY WE ARE CLOSED – BRUXELLES
Stand piuttosto “materico”. Una foresta scultorea di materiali all’angolo tra due corridoi della fiera. La famosa galleria belga propone tanto legno, ma anche materiali sintetici e ceramica. Con una collettiva dai grandi nomi sparsa su un podio e su alcune pareti. Una caccia al tesoro (mancano le didascalie) nella quale i visitatori sono coinvolti: da Piero Gilardi a Richard Nonas passando per Tony Matelli.
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