10 stand da non perdere ad ArtVerona
Abbiamo selezionato per voi 10 stand da non mancare ad ArtVerona. Tra moderno e contemporaneo fino ai giovanissimi e alle proposte internazionale del focus sulla Lituania.
Ultimi giorni per ArtVerona, la fiera d’arte contemporanea e moderna, in svolgimento fino al 15 ottobre 2018. L’abbiamo raccontata ai nastri di partenza, intervistando la direttrice Adriana Polveroni e l’ex direttore Andrea Bruciati; ora siamo invece a consigliare 10 stand per una visita dell’ultimo giorno. C’è una ricca partecipazione da parte di gallerie provenienti dal Centro Italia, da Bologna alla Capitale, e, cosa molto positiva, un resoconto nutrito sulla giovane arte italiana, tra le cose più interessanti della fiera (anche se non mancano artisti emergenti e midcareer stranieri). Pochi gli interventi installativi, fatta eccezione per sporadiche apparizioni. Diversi i lavori di qualità come per esempio Unknown (1942-2015) di Margherita Moscardini situato nel bello stand di Ex Elettrofonica, Roma, vincitrice inoltre del Premio Icona assegnato dalla fiera. Si respira ovunque una atmosfera rilassata che rende meno frenetici gli scambi tra operatori culturali. E la partecipazione ai tanti talk, ai focus internazionali, alle proposte degli spazi indipendenti, ai programmi collaterali e ai focus, con l’ambizione di dare vita ad una nutrita artweek. Ecco cosa abbiamo selezionato per voi tra i corridoi. Fateci sapere i vostri preferiti.
– Santa Nastro
GALLERIA DE’ FOSCHERARI – BOLOGNA
Lo abbiamo selezionato non solo per le belle opere disseminate tra le pareti in cartongesso di Mario Schifano, con i suoi Paesaggi tv, Gilberto Zorio, Cesare Tacchi, tra gli altri, ma anche per omaggiare il gallerista Pasquale Ribuffo. Scomparso alla vigilia della fiera Ribuffo aveva progettato l’allestimento insieme a Bernardo Bartoli e ai figli Elena e Francesco Ribuffo. E anche come riconoscimento alla grande forza di questi ultimi, i quali hanno deciso, in ossequio alla volontà del padre, di essere comunque presenti in fiera in un momento così difficile. L’ha pensata così anche la commissione presieduta da Silvia Evangelisti che ha conferito alla galleria il Premio Display.
CORRAINI – MANTOVA
Giustissimo il conferimento a questo stand del premio Display. L’allestimento, pur dislocandosi in uno spazio non monumentale, è prezioso, con i teatrini, i talismani, i fiori e gli alberi in ceramica di Giosetta Fioroni (Roma, 1932).
MONITOR – ROMA
Parete bicolore più un felice accostamento tra due giovani artisti italiani sono gli ingredienti dello stand di Monitor ad ArtVerona. Paola Capata si presenta in fiera con la pittura sporca e d’espressione di Matteo Fato, artista da poco entrato in “scuderia”, sicuramente nel momento più interessante e felice della sua ricerca. Gli fa da contraltare Tomaso De Luca con i suoi oggetti di un picassismo spettrale che oppongono ad una resa ruvida dei soggetti (pur realizzati in stampa 3d) superfici polite nei basamenti o monoliti articolati.
METRONOM – MODENA
C’è un filo conduttore che unisce tutto e tutti all’interno dello “stand curato” della galleria Metronom di Modena. Un tema semplice, quello del ritratto, che si articola però in maniera non prevedibile tra le opere di Christo Andrew, Fabrizio Bellomo, Martina Della Valle, Thomas Kujipers, Marco Signorini, tra segni digitali che fanno del volto umano una superficie su cui esercitare il gesto dell’artista, a maestri di ikebana, fino a foto segnaletiche di nemici pubblici numero uno che emergono lentamente tra le coltri della memoria e codici numerici.
MASSIMODELUCA – VENEZIA
Fotografatissimo l’intervento di Matteo Attruia (Sacile, 1973) per la galleria massimodeluca di Venezia, che si presenta con una monumentale tenda di tessere in pvc che reca la scritta In_Utile, in un dibattito tra arte e sistema dell’arte, ancora in corso e fecondo. Dalla tenda, tra i pochi interventi installativi presenti in fiera, si accede agli spazi interni dello stand e a un mondo che racchiude, inoltre, le opere di Agostino Bergamaschi. Da non perdere.
UNA – PIACENZA
È bello e fresco e racconta i turbamenti di una generazione che vive di fronte ad un obiettivo e nel controllo sociale, questo progetto di Irene Fenara (Bologna, 1990) presentato dalla galleria Una di Piacenza, premio A disposizione di ArtVerona. La giovane con Self Portrait from Surveillance Camera mette in scena un autoritratto fantasmagorico privo di compiacimenti, hackerando le telecamere di sorveglianza disseminate nello spazio pubblico e salvando le immagini che la ritraggono.
CONTOUR GALLERY – VILNIUS
È pura pittura, ma pittura buona quella che offre la galleria Contour di Vilnius, tra le protagoniste di Focus on, il progetto intorno alla fiera dedicato alla Lituania con la curatela di Julija Reklaite, addetto culturale della Repubblica Lituana in Italia. Le opere di Eglé Ridikaité e, soprattutto, di Laisvydė Šalčiūtė avvolgono parzialmente la superficie dello stand come un guanto, fondendosi completamente con essa e diventando quasi installazione.
MADRAGOA – LISBONA
Sono sempre belli gli stand di questa galleria di Lisbona, nata per volontà di un italiano, Matteo Consonni. Qui a Verona è con Belén Uriel e Buhlebezwe Siwani, protagonisti di questo allestimento realizzato con grande compostezza, che riporta subito ad atmosfere fieristiche d’oltralpe.
RIZZUTO – PALERMO
Rizzuto Gallery si presenta con il binomio Lucio Pozzi e Daniele Franzella. Il secondo è peraltro tra i vincitori del premio A disposizione, il nuovo fondo d’acquisto di Veronafiere. Bella la sezione delle opere che si completa nelle pareti esterne con un lavoro di Massimo Stenta che non poteva non attirare la nostra attenzione. Giudicate voi.
NICOLA TURCO – PARMA
Stand curiosissimo nel padiglione 11 con opere di Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Maurizio Cattelan, Dash Snow, tra gli altri e soprattutto la bella quadreria con le cartoline spedite dall’artista Carl Andre. Ci si può perdersi a leggere messaggi e a curiosare tra i destinatari, per scoprire addirittura qualche presenza italiana.
T293 – ROMA
Da non perdere la minimostra personale di Naohiro Utagawa, artista giapponese originario di Kanazawa, nato nel 1981 che si presenta in fiera con Three Rooms (Premio WidiCollect), una serie di immagini che prendono spunto dagli oggetti del quotidiano per costruire nuove architetture insolite, nature morte, still life, testimonianza del caos ruvido e disordinato della vita nel nostro presente ricco di accumulazioni.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati