Frieze Masters ha superato Frieze? Intanto ecco i 10 stand da non perdere
Dopo avervi mostrato i migliori stand di Frieze London, adesso è la volta della sorella Masters. Siete d'accordo con le nostre scelte?
Che “Frieze Masters ha superato Frieze” ormai è una banalità, una frase fatta che ricorre nei corridoi della fiera e sotto i tendoni tra i due estremi di Regent’s Park. Frase fatta che tuttavia è confermata dalle evidenze incontrovertibili. Frieze (versione contemporary) quest’anno forse è anche un po’ meglio dello scorso anno, tuttavia non brilla, non coinvolge, non emoziona granché. E il mercato ne risente. L’altra Frieze invece (versione Masters) è sempre più sicura di sé. Quest’anno la fiera “principale” non sembra altro che la succursale pretenziosamente creativa della fiera un tempo secondaria. Dopo una giornata a Frieze Masters abbiamo provato a elencare 10 stand da non mancare nel caso pianificaste un tour fieristico londinese in questo fine settimana.
HAUSER&WIRTH E MORETTI
Sempre affascinante, subito di fronte all’entrata della fiera, l’alleanza tra queste due grandi gallerie che permette di mescolare arte contemporanea e suggestioni dai secoli passati. Frank Auerbach accanto al Veronese, Philip Guston e Louise Bourgeois. E ancora Marcel Broodthaers a fianco del Vanvitelli…
SPERONE WESTWATER
Una secca personale di Guillelmo Kuitca con mappe, disegni architettonici, materassi e lavori tendenzialmente degli anni Novanta per l’artista argentino.
DICKINSON
Personale ultra scenografica di Barbara Hepworth allestita come in un giardino botanico tra piante, viottoli, volatili e laghetti con grandi e piccole sculture, disegni e quadri. Il tutto per ricreare il giardino di sculture della grande artista britannica alla Tate St. Ives.
PACE
Soluzione facile, già vista quanto volete, ma di grande impatto: tutto bianco! Con SolLewitt, Roman Opalka, Lee Ufan, Agnes Martin e Robert Ryman.
KAMEL MENNOUR E LEVY GORVY
Sconfinata personale di François Morellet con opere di tutte le tecniche (wallpaper, quadri, sculture, neon…) sia recenti che risalenti alla fine degli anni Cinquanta. Da studiare.
GALLERIA CONTINUA
Alle pareti una serie degli anni Novanta di Ilya e Emilia Kabakov, una grande installazione a terra e anche opere degli anni Ottanta e Sessanta
MAZZOLENI
Baj Manzoni Fontana. I tre grandissimi artisti italiani lavorano a sei mani per due mostre tra Bergamo e Bologna esattamente 60 anni fa, nel 1958. Oggi, grazie al lavoro di ricerca di Gaspare Luigi Marcone (che firma anche l’imperdibile catalogo) quell’atmosfera rivive e dà l’occasione di apprezzare opere straordinarie evocate nello stand.
ELVIRA GONZALES
Davvero di grande impatto lo stand della galleria spagnola. Opere di Donald Judd (non solo sculture, anche disegni) e le sculture in legno di Carl Andre.
GIÒ MARCONI
La galleria milanese ha un piccolo spazio, ma il risultato è particolarmente interessante. In mostra opere giovanili di Valerio Adami risalenti all’ inizio anni Sessanta. Ai primordi del pop italiano…
LUXEMBURG&DAYAN
Piccoli lavori in un allestimento chiamato miniMonumental con una vasta scaffalatura verde a parete e dentro piccole opere di Boetti, Fioroni, Scarpitta, Fontana, Rotella, Arienti, De Dominicis, Schifano.
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