La società che gestisce Art Basel non sbarca più a Singapore e si tira fuori da altre fiere
L’MCH Group rinuncia a lanciare la tanto attesa fiera a Singapore e vende le quote azionarie di India Art Fair e Art Düsseldorf per concentrarsi solo sul marchio Art Basel e sul nuovo acquisto Masterpiece London. Turbolenze in corso o nuove strategie in programma?
Aria di novità in casa MCH Group, azienda che gestisce il colosso fieristico Art Basel – e non solo – che negli ultimi tempi sembrerebbe stia intraprendendo un processo di trasformazione interna per “il necessario consolidamento della società”, stando a quanto dichiarato in una nota stampa. “Il gruppo adotterà ulteriori misure per ridurre i costi, concentrare le sue iniziative e gli investimenti strategici e snellire la sua organizzazione”: frase che si concretizza, almeno per il momento, in due azioni inaspettate: la vendita dei pacchetti azionari di India Art Fair e Art Düsseldorf e soprattutto il dietrofrónt su Art SG, nuova fiera di cui MCH Group – in collaborazione con Angus Montgomery Arts e Tim Etchells – aveva annunciato la nascita con la prima edizione prevista a marzo 2019.
I CAMBIAMENTI…
Uno snellimento organizzativo ed economico, quello in corso alla MCH Group, che è però finalizzato al convogliamento di energie e risorse sul marchio Art Basel – compresa la neonata iniziativa Art Basel Cities, che ha fatto il suo esordio lo scorso settembre a Buenos Aires con la curatela di Cecilia Alemani – e su Masterpiece London, che dallo scorso dicembre è entrata a fare parte del portfolio della società. Salta inoltre il progetto di esportare, almeno nel 2019, a Miami Beach il salone automobilistico Grand Basel, sebbene tra le intenzioni future del gruppo sia quella di espandere l’inglese Masterpiece in Asia. “Dobbiamo e desideriamo sviluppare ulteriormente la nostra competenza in un’esperienza integrata, ovvero competenze di marketing nel campo fisico e digitale”, spiega il CEO di MCH Group Hans-Kristian Hoejsgaard, a capo della società dallo scorso settembre. “Questo è un processo molto impegnativo e richiederà un lungo periodo di tempo. La nostra più grande sfida sta nel trovare il giusto equilibrio tra le misure necessarie per stabilizzare l’azienda e gli investimenti che – nonostante le risorse limitate – dobbiamo fare in futuro”.
…E I PRECEDENTI
Non sorprendono le trasformazioni che sta attraversando l’MCH Group, anzi possono essere considerate una naturale evoluzione delle turbolenze che la società sta già affrontando da mesi. Risalgono allo scorso agosto le dimissioni dell’ex CEO René Kamm, arrivate a causa del momento di crisi in cui versa Baselworld, la centenaria e prestigiosa fiera dedicata agli orologi. Kamm avrebbe lasciato il suo ruolo di Amministratore Delegato a seguito del ritiro dalla prossima edizione della fiera della Swatch, noto brand che è anche il maggiore espositore di Baselworld. Stando a quanto riportato dal Financial Times, la fiera nell’ultimo anno ha visto dimezzare il numero degli espositori, passando dai 1.300 del 2017 ai 650 del 2018. Ma la crisi di Baselworld, secondo quanto dichiarato lo scorso agosto da un rappresentante di MCH Group, non avrebbe intaccato le altre fiere gestite dalla società, facendo un chiaro riferimento ad Art Basel: “la situazione di Baselworld e le dimissioni di René Kamm non hanno alcun impatto su Art Basel”, aveva dichiarato ad artnet Christian Jecker. Anzi, tra gli obiettivi futuri del gruppo, è quello di rilanciare Baselworld, con una serie di nuovi investimenti e strette collaborazioni con gli espositori.
– Desirée Maida
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