Arriva TEFAF Maastricht 2019. Le cose da sapere sulla fiera olandese d’arte e antichità
La fiera d’arte, antichità e design, leader a livello internazionale per qualità museale e preziosità delle opere presentate, è pronta ad aprire la nuova edizione 2019
Dopo il giro di boa del trentennale (la prima rassegna è del 1988), il Maastricht Exhibition & Congress Center torna ad essere il lussuoso palcoscenico per un viaggio in “7.000 anni di storia dell’arte”, come recita il claim di Tefaf. Si parte oggi 14 marzo con l’Early Access e si prosegue con la preview del 15, per andare avanti poi con l’apertura dal 16 al 24 marzo.
SEZIONI E PARTECIPANTI A TEFAF MAASTRICHT 2019
Più di 270 gli espositori di prestigio che da tutto il mondo si danno appuntamento alla piattaforma di eccellenza di Maastricht (forte anche del raddoppio di presidio a New York dal 2016), e portano in dote nelle diverse sezioni – da quella per le Antichità al Design, dall’Haute Joaillerie all’Arte Moderna e Contemporanea, dagli Old Master al Tribal – capolavori e rarità. E se qualche defezione intacca la superficie di un colosso della tradizione come TEFAF, 38 sono invece le new entries che vanno ad aggiungersi all’elenco espositori. Parte di una strategia di adattamento alle continue sollecitazioni di un mercato in cambiamento, la fiera mostra ora infatti una maggiore e chiara apertura a nuovi partecipanti alla sezione dedicata alle ricerche contemporanee e accoglie per la prima volta nomi di gran calibro, tra cui Pace Gallery, Kamel Mennour, Almine Rech e Sprüth Magers.
TEFAF MAASTRICHT. IL VETTING COMMITTEE
Il 2019 segna anche alcune novità di rilievo all’orizzonte per una fiera celebre per l’alto standard qualitativo garantito da un vetting committee da far tremare i polsi, che si presenta ora rinnovato in leadership e membri. A guidare la commissione è da quest’anno Wim Pijbes. Direttore Generale Emerito al Rijksmuseum di Amsterdam dal 2008 to 2016, Pijbes arriva in TEFAF come Global Chairman, un ruolo appositamente creato in linea con nuovi e più rigorosi protocolli di trasparenza che investono anche i membri commissari. Un divieto di accesso quasi totale è ora imposto infatti a galleristi, dealer ed esperti delle case d’asta, che possono essere consultati, laddove ritenuto necessario, ma non hanno più diritto di voto in fase di selezione. Gli oltre 180 esperti della commissione, provenienti da 114 istituzioni e 14 Paesi differenti, saranno infatti tutti scelti non più dall’ambito strettamente operativo del mercato dell’arte, ma tra accademici, storici dell’arte, curatori, conservatori e restauratori. A loro l’onore e l’onere di analizzare ogni oggetto candidato da ciascun espositore e di esprimere parere decisivo sull’ammissibilità in fiera. Con la minor compromissione possibile – questa la chiara intenzione del management – con dirette influenze mercantili e la maggiore garanzia per i collezionisti sugli acquisti in fiera, in termini di qualità, autenticità e condizioni conservative delle opere selezionate.
IL TEFAF ART MARKET REPORT
Ma TEFAF, come molti sapranno ormai, non significa solo fiera, e coincide anche con l’atteso TEFAF Art Market Report, tra gli strumenti più frequentati dagli studiosi del mercato dell’arte e che dal 2002 accompagna le attività fieristiche. Modificato di recente in ampiezza e focus, l’analisi ha lasciato infatti l’impianto totalizzante che lo contraddistingueva, per produrre ricerche mirate a particolari segmenti e settori del marketplace dell’arte. Se nel 2018 l’attenzione era stata dedicata alla finanza nel mondo dell’arte (Art Dealer Finance), si aspetta il nuovo progetto, The Chinese Art Market, che sarà presentato il 15 marzo dalla sua autrice, Kejia Wu, docente al Sotheby’s Institute New York ed editorialista per FTChinese.
– Cristina Masturzo
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