Tefaf New York 2019. I migliori 10 stand della fiera
Le impressioni sulla kermesse newyorkese e le eccellenze scovate tra gli stand.
Prosegue con intensità l’Art Week di New York: dopo avervi parlato dei migliori stand di Frieze Art Fair e della sua sezione Sculpture passiamo ora alle suggestioni lasciate da Tefaf. I fiori freschi dovunque, come fossero un simbolo, gli addetti coi tessuti in pelle marrone che aprono ostriche per chi le chiede, le luci soffuse, lo champagne per tutti. Entri nell’inaugurazione di Tefaf e capisci che qui non si scherza neppure un po’. Durante la mattinata della preview, facendo la somma dei patrimoni dei miliardari presenti, si supera il prodotto interno lordo di una nazione dalle medie dimensioni. Certo, la fiera ora è stretta, gli stand sono tutti rastremati dentro metrature infami e alcune proposte soffrono molto (esemplare in questo è lo stand di Hauser&Wirth). Per questo motivo, il pubblico fatica a farsi largo – almeno così per l’opening – ma Tefaf New York, nella sua versione primaverile, si consolida sempre di più, anno dopo anno, sotto ogni punto di vista: ruolo in città, organizzazione, attenzione dei collezionisti più facoltosi. Ecco la nostra selezione di gallerie migliori.
–Massimiliano Tonelli
BEN BROWN
Semplicemente uno stand pieno di quadri di Gerhard Richter. E già questo vi dovrebbe bastare. Poi aggiungeteci anche che le opere partono dal 1968 e il focus è proprio sui primi quadri di quello che è grosso modo il più grande artista vivente.
AXEL VERVOORDT
Opalka, Fontana, Yoshihara, Heinz Mack, Maekawa e tutta la scuderia del grande collezionista, mercante, interior designer che presto vedremo – come di consueto – anche a Venezia. Ovviamente l’allestimento dello stand è “Palazzo Fortuny like”. Ad altissimo tasso di suggestione come ogni anno qui a Tefaf.
HAUSER & WIRTH
Stand tutto al femminile. Purtroppo costretto in uno spazio inadeguato, ma gravido di contenuti da scoprire. Sculture, quadri e disegni di autori quali Maria Lassnig, Louise Bourgeois, Alina Zzapocznikow.
MASSIMO DE CARLO
Quadri, tondi, chitarre. Tutto firmato John Armleder. Lo stand di Massimo De Carlo a Tefaf supera lo stand dello stesso gallerista a Frieze. E suggella un rapporto artista-galleria che dura ormai da diversi lustri.
KAMEL MENNOUR
Personale di Bertrand Lavier, con tre opere a parete e una scultura-pianoforte. L’artista e architetto francese festeggia così i suoi 70 anni. All’insegna del colore e della gioia.
PERROTIN
Perrotin entra nella nostra lista sia per Frieze che per Tefaf ed è l’unico che infila l’abbinata. Chapeau. Qui al Park Avenue Armory abbiamo lavori su carta, pastelli, carboni, pittura vinilica di Hans Hartung. I lavori sono tutti degli anni sessanta e cinquanta. Livello, quindi, altissimo.
CARDI GALLERY
Due pezzi significativi di Lucio Fontana: un teatrino e soprattutto un lavoro da due milioni di euro coi più grandi squarci rosa mai visti. C’è anche un De Chirico degli anni venti (!) e una Carla Accardi stupenda venduta dopo pochi secondi dall’apertura della fiera.
GALERIE THADDEUS ROPAC
Altro bello stand che beneficia di essere una mostra personale. Qui il protagonista è Georg Baselitz. Due pareti fitte di disegni disposti in maniera ortogonale e in mezzo un grande quadro.
GALERIE KARSTEN GREVE
Il gallerista tedesco conferma il suo legame con l’Italia e con la grandissima arte italiana. Tutto lo stand segue questo mood. Qui troviamo un olio e matita di Cy Twombly del periodo romano, sei ceramiche di Lucio Fontana, una più affascinante dell’altra, e, per finire, due Morandi.
LEHMANN MAUPIN
Tra i vari malintesi di Tefaf c’è l’età degli artisti in mostra. Se deve essere una fiera di “moderno” come mai ci sono artisti quarantenni a farla da protagonista? Ci poniamo il problema, ma non possiamo evitare di metterlo tra i migliori, seppur non troppo in coerenza con la fiera stessa: in questo stand campeggia una vastissima (siamo in uno dei pochi stand di dimensioni ampie) personale con le nuove opere – quadri e un paio di piccole sculture – di Hernan Bas.
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