Le presenze italiane a Frieze Masters 2019 a Londra. Il report di Ludovico Pratesi

La fiera dedicata all’arte antica e agli autori del Novecento quest’anno vede protagonisti galleristi e artisti italiani, con il clou raggiunto dal Ritratto di Michele Marullo Tarcaniota di Botticelli

Clima rarefatto per un’edizione di Frieze Masters di notevole qualità, dominata da un rigoroso minimalismo caratteristico della produzione artistica del trentennio che va dagli anni Cinquanta ai primi Ottanta. E a differenza di Frieze London, dove l’arte italiana è pressoché assente, qui l’Italia gioca da protagonista, anche grazie alla collaborazione tra Hauser & Wirth e Moretti, con uno stand ineccepibile giocato sul dialogo tra alcuni dipinti italiani del Tre e Quattrocento e una accurata selezione di opere degli anni Sessanta, con alcuni capolavori di maestri come Alberto Burri, Mario Shifano, Carla Accardi, Piero Manzoni, Lucio Fontana, Tano Festa ed Enrico Baj. “Il nostro compito”, spiega Stefano Rabolli Panzera di Hauser & Wirth, “è di sottolineare la qualità e il valore dell’arte italiana in Inghilterra, dove conoscono soltanto Burri, Fontana e Manzoni”. Assai incoraggianti i primi risultati delle vendite, quindi è probabile che la missione possa dirsi compiuta.

Bel Brown/ Colnaghi, Frieze Masters 2019

Bel Brown/ Colnaghi, Frieze Masters 2019

GLI ARTISTI E LE GALLERIE ITALIANE A FRIEZE MASTERS

All’americano a Roma Cy Twombly Gagosian dedica l’intero stand, con una selezione di opere che vanno dai disegni alle tele, mentre un’altra italiana, Gina Pane, è protagonista da Kamel Mennour con una varietà di lavori di livello museale, tra cui alcuni lavori rari e poco conosciuti.  Gli arazzi di Alighiero Boetti dominano lo stand di Colnaghi/Ben Brown, mentre Tornabuoni punta sui nostri anni Sessanta, in linea con una politica di promozione che la galleria persegue con notevole impegno ormai da un decennio. In un contesto come questo, meno caotico e confuso della fiera sorella, appaiono vincenti gli stand monografici, che permettono di approfondire la produzione dell’artista prescelto e seguire in maniera agevole l’evoluzione della sua ricerca. Segnaliamo, tra gli altri, Giulio Paolini da Alfonso Artiaco, Rachel Whiteread da Luhring Augustine, Louise Nevelson da Giò Marconi e Bertrand Lavier da Massimo De Carlo.

IL RITRATTO DI MICHELE MARULLO TARCANIOTA DI RAFFAELLO 

Nonostante la netta predominanza dell’arte moderna e contemporanea, l’opera che suscita maggior interesse è senza dubbio il Ritratto di Michele Marullo Tarcaniota, l’ultimo Botticelli in mani private al mondo, presentato da Trinity Fine Art. Raffigura il volto del poeta soldato che faceva parte della corte dei Medici, e potrebbe essere stato realizzato su richiesta della moglie dopo la sua morte per annegamento nell’aprile del 1500 appartiene ad una collezione spagnola e potrebbe essere venduto per una cifra vicina ai 30 milioni di euro. Se si pensa che all’ultima asta di Sotheby’s del 3 ottobre l’opera di Bansky Devolved Parliament è stata battuta a 11,1 di euro, una cifra 5 volte superiore alla stima (2 milioni), c’è da porsi una serie di domande. 

– Ludovico Pratesi 

www.frieze.com/fairs/frieze-masters

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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