È un calendario ricchissimo quello che Parigi offre ai molti art addicted che in questi giorni stanno raggiungendo la metropoli francese per affollare gli stand di FIAC. Dopo la panoramica sulle fiere, vi proponiamo una guida alla miriade di mostre da vedere in città.
EL GRECO ‒ GALERIES NATIONALES DU GRAND PALAIS
Iniziamo con una tappa obbligata e anche molto comoda, vista la brevissima distanza che separa gli stand di FIAC dalla retrospettiva di El Greco alle Galeries Nationales du Grand Palais. Primo focus monografico d’oltralpe sull’artista cinquecentesco originario di Creta, la rassegna evoca la dirompente carriera di un pittore che seppe assorbire la lezione dei maestri italiani – Michelangelo, Tintoretto e Tiziano fra tutti –traducendola in soluzioni coloristiche e formali divenute un punto di riferimento anche per le avanguardie novecentesche.
Parigi // dal 16 ottobre 2019 al 10 febbraio 2020
El Greco
GALERIES NATIONALES DU GRAND PALAIS
62, rue de Lille
www.grandpalais.fr
VINCENZO GEMITO – PETIT PALAIS
È frutto della collaborazione tra il Petit Palais e il Museo di Capodimonte la mostra dedicata a Vincenzo Gemito. Più di 130 opere descrivono la parabola scultorea dell’artista italiano ottocentesco e il suo legame con Napoli. Fu proprio la città partenopea a fornire a Gemito quella dose di realismo che emerge dai suoi lavori plastici e che ha determinato le sue alterne fortune presso la critica di settore.Parigi // fino al 26 gennaio 2020
Vincenzo Gemito. Le sculpteur de l’âme napolitaine
PETIT PALAIS
Avenue Winston Churchill
www.petitpalais.paris.fr
DEGAS – MUSÉE D’ORSAY
Si cambia genere e si sconfina nella pittura con Degas à l’Opéra, la mostra allestita al Musée d’Orsay in onore di uno dei capisaldi dell’arte francese. A finire sotto i riflettori è la ricerca visiva condotta da Edgar Degas sul mondo della danza, inclusi i luoghi che ne ospitano gli esiti. Ecco allora emergere lo sguardo dell’artista sull’Opéra di Parigi e su un mondo fatto di gesti e movimenti resi ancora più leggiadri dal talento di Degas nella resa cromatica e luminosa.
Parigi // fino al 19 gennaio 2020
Degas à l’Opéra
MUSÉE D’ORSAY
1, rue de la Légion d’Honneur
www.musee-orsay.fr
FRANCIS BACON – CENTRE POMPIDOU
Sempre di pittura si parla, ma in termini, ed epoca, completamente diversi, al Centre Pompidou, dove prende forma la monografica dedicata a Francis Bacon, a distanza di oltre vent’anni dall’ultima rassegna francese in suo onore. Stavolta lo sguardo è puntato sulle opere realizzate fra il 1971 – anno della retrospettiva allestita al Grand Palais – e il 1992, poco prima della morte. La chiave di lettura utilizzata dal curatore Didier Ottinger è l’influenza esercitata sull’arte di Bacon dalla letteratura, svelando punti di vista inediti.
Parigi // fino al 20 gennaio 2020
Bacon en toutes lettres
CENTRE POMPIDOU
Place Georges Pompidou
www.centrepompidou.fr
HANS HARTUNG ‒ MUSÉE D’ART MODERNE DE LA VILLE DE PARIS
Si muove lungo l’orizzonte della pittura anche la monografica intitolata alla carriera di Hans Hartung, la prima in un museo francese dal 1969. Pioniere dell’astrazione sullo sfondo dei grandi eventi storici novecenteschi, Hartung scelse la grammatica pittorica come base del suo discorso creativo. Lo dimostra il corpus di più di trecento lavori esposti nella sede parigina.
Parigi // fino al 1° marzo 2020
Hans Hartung, la fabrique du geste
MUSÉE D’ART MODERNE DE LA VILLE DE PARIS
11, avenue du Président Wilson
www.mam.paris.fr
PICASSO – MUSÉE PICASSO
In un itinerario parigino che si rispetti non può mancare una visita al Musée Picasso, che riporta l’attenzione sui dipinti definiti “magici” dal critico d’arte Christian Zervos nel 1938. Una raccolta di circa 140 opere, realizzate da Pablo Picasso fra il 1926 e il 1930, scegliendo come soggetti figure dai contorni immaginifici, destinate a imprimere un nuovo corso all’epopea stilistica del maestro catalano.
Parigi // fino al 23 febbraio 2020
Picasso. Tableaux magiques
MUSÉE PICASSO
5, rue de Thorigny
www.musee-picasso.fr
GLENN BROWN – MUSÉE DELACROIX
È il disegno, invece, il cuore pulsante della rassegna allestita presso il Musée Delacroix. In particolare, a misurarsi con l’imponente “padrone di casa” è Glenn Brown, autore delle opere grafiche, ma anche scultoree, ispirate alle composizioni di Delacroix. Cimentandosi con il tema del ritratto e della natura, Brown attualizza l’eredità di Delacroix, rendendole omaggio.
Parigi // fino al 9 dicembre 2019
Glenn Brown
MUSÉE DELACROIX
6, rue de Furstemberg
www.musee-delacroix.fr
TONY OURSLER – FONDATION CARTIER POUR L’ART CONTEMPORAIN
Soltanto per sei serate i giardini della Fondation Cartier cambieranno volto, trasformandosi in una sorta di “schermo” vegetale animato dalle proiezioni di Tony Oursler. Eclipse – questo il titolo del progetto – si inserisce nella mostra Trees, in corso fino a gennaio, e innesca un dialogo con lo spettatore su tecnologia e natura, poli complementari di una riflessione particolarmente attuale. Fra immaginazione, utopia e radicamento alla realtà.
Parigi // fino al 20 ottobre 2019
Tony Oursler – Eclipse
FONDATION CARTIER POUR L’ART CONTEMPORAIN
261, boulevard Raspail
www.fondation.cartier.com
KIKI SMITH – MONNAIE DE PARIS
Prima mostra personale in un’istituzione francese per Kiki Smith, che presenta un centinaio di lavori datati fra gli Anni Novanta e i giorni nostri. Illuminando l’ampia gamma tematica affrontata dall’artista – l’identità femminile, la dimensione corporea, il rapporto con la natura – la monografica testimonia anche la varietà di tecniche utilizzate da Kiki Smith: dalla carta alla cera, dal bronzo al vetro fino alla porcellana.
Parigi // dal 18 ottobre 2019 al 20 febbraio 2020
Kiki Smith
MONNAIE DE PARIS
11, quai de Conti
www.monnaiedeparis.fr
PETER HUJAR – JEU DE PAUME
La fotografia gioca un ruolo tutt’altro che secondario nella proposta espositiva di questo autunno parigino. Il Jeu de Paume alza il sipario sugli scatti di Peter Hujar, sottolineandone l’imprescindibile legame con la città di New York, raccontata dall’artista a cavallo tra la fine degli Anni Sessanta e gli Ottanta. Ritratti, nudi e paesaggi urbani evocano una metropoli nella quale prendono forma l’attivismo LGBT e il fermento di decenni artisticamente indimenticabili ma anche lo spettro dell’AIDS.
Parigi // fino al 19 gennaio 2020
Peter Hujar ‒ Speed of Life
JEU DE PAUME
1, place de la Concorde
www.jeudepaume.org
HASSAN HAJJAJ – MAISON EUROPÉENNE DE LA PHOTOGRAPHIE
La Maison Européenne de la Photographie cede i suoi spazi all’artista anglo-marocchino Hassan Hajjaj, che debutta in Francia con la sua prima monografica. Scatti, installazioni, video ed elementi decorativi trasformano la sede parigina nella Maison Marocaine de la Photographie, dando ampio margine alla riflessione di Hajjaj sul mondo della moda e sui rischi connessi alle dinamiche della società contemporanea, improntata ossessivamente al consumo.
Parigi // fino al 19 novembre 2019
Maison Marocaine de la Photographie. Carte Blanche à Hassan Hajjaj
MEP
5/7, Rue de Fourcy
www.mep-fr.org
BACK SIDE/DOS À LA MODE – MUSÉE BOURDELLE
Moda e fotografia ricorrono anche nella mostra “fuori sede” del Palais Galliera, che porta al Musée Bourdelle un’indagine sull’estetica della schiena, parte del corpo troppo spesso sottovalutata a favore della costante attenzione nei confronti del “lato A”. Il racconto espositivo inizia dal Settecento e raggiunge il tempo presente, contando sulla preziosa collezione di accessori, silhouette, film e scatti custodita dal Palais Galliera.
Parigi // fino al 17 novembre 2019
Back Side/Dos à la mode
MUSÉE BOURDELLE
18, rue Antoine Bourdelle
www.bourdelle.paris.fr
ROGER BALLEN ‒ HALLE SAINT PIERRE
Inquietudine ed enigmatici movimenti psichici attraversano la fotografia di Roger Ballen, che stavolta va in mostra nella sede parigina votata all’Art Brut. Una scelta in linea con l’approccio del tutto autonomo e indipendente di Ballen al mezzo fotografico e al mondo dell’arte in genere. Il suo è un universo in bianco e nero, animato da presenze solo in apparenza fantasmatiche, ancorate all’assurdità spesso grottesca del reale ben più di quanto sembri.
Parigi // fino al 31 luglio 2020
Le monde selon Roger Ballen
HALLE SAINT PIERRE
2, rue Ronsard
www.hallesaintpierre.org
GIUSEPPE PENONE ‒ PALAIS D’IÉNA
Giuseppe Penone torna a Parigi sei anni dopo la sua prima esposizione nella Ville Lumière. Stavolta a ospitarlo è il Palais d’Iéna, la cui sala ipostila è la cornice ideale per Matrice di linfa, opera realizzata tagliando longitudinalmente un abete, “immortalando” così i suoi ultimi ottant’anni di vita. Una installazione poderosa, lunga oltre quaranta metri, che evoca l’80esimo anniversario del Palais d’Iéna, capolavoro architettonico di Auguste Perret.
Parigi // fino al 27 ottobre 2019
Giuseppe Penone – Matrice di linfa
PALAIS D’IÉNA
9, Avenue d’Iéna
www.lecese.fr/palais-iena
KATINKA BOCK ‒ LAFAYETTE ANTICIPATIONS
È un’installazione dal sapore spettacolare anche quella messa a punto da Katinka Bock e allestita presso Lafayette Anticipations. Una serie di lastre di rame recuperate dall’artista da uno storico edificio di Amburgo acquistano un nuovo significato nel contesto parigino, inducendo a meditare sulla dialettica opera-ambiente.
Parigi // fino al 5 gennaio 2020
Katinka Bock
LAFAYETTE ANTICIPATIONS
9, rue du Plâtre
www.lafayetteanticipations.com
JUSQU’ICI TOUT VA BIEN? ‒ CENTQUATRE-PARIS
L’incubatore creativo Centquatre-Paris – luogo di produzione residenze artistiche – dà voce a un’indagine sul mondo digitale, ipotizzando uno scenario distopico: il pubblico varca la soglia di un museo abbandonato nel 2019, anno che coincide con la sparizione della specie umana. Ogni stanza racchiude manufatti artistici realizzati grazie alle tecnologie digitali che continuano a esistere e a funzionare in maniera autonoma. Un invito a riflettere sui paradossi dell’epoca odierna, fra Intelligenza Artificiale ed esigenze umane.
Parigi // fino al 9 febbraio 2020
Jusqu’ici tout va bien?
CENTQUATRE-PARIS
5, rue Curial
www.104.fr
CHARLOTTE PERRIAND – FONDATION LOUIS VUITTON
Prima di lasciare Parigi, concedetevi una visita alla Fondation Louis Vuitton per godervi il tributo a una pioniera della modernità, sia nel campo dell’architettura sia in quello del design. Stiamo parlando di Charlotte Perriand, la cui visione è incentrata sull’idea di “sintesi delle arti”. Non è un caso, dunque, che la Fondazione esponga alcune delle opere scelte dall’artista per rinsaldare questa visione – da Léger a Picasso, da Le Corbusier a Calder a Miró.
Parigi // fino al 24 febbraio 2020
Le monde nouveau de Charlotte Perriand
FONDATION LOUIS VUITTON
8, avenue du Mahatma Gandhi
www.fondationlouisvuitton.fr
‒ Arianna Testino
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