Artisti, galleristi, art advisors: l’Italia a Art Basel Miami 2021
C’è stata tantissima Italia a quest’ultima edizione dell’art week di Miami. Nelle fiere, dove sono sempre tante e di qualità le gallerie in arrivo dalla Penisola, ma non solo. Abbiamo raccolto il parere dei galleristi presenti alla kermesse di quest’anno e alcune impressioni sulle mostre in città
Dopo la pausa del 2020, ad Art Basel Miami sono tornati quasi tutti i soliti grandi nomi che approfittano di questa importante vetrina per connettersi con il mercato dell’arte d’oltreoceano. E tutti sono stati felici di poter tornare a incontrare i collezionisti di questo lato del mondo. Contento del ritorno del pubblico sudamericano si è detto Luigi Mazzoleni: “Nel 2019 c’erano state poche presenze dal Sud America, fa piacere vedere che siano tornati”, ci ha spiegato. “Quest’anno il pubblico sembra molto selezionato, sono persone competenti che vengono in fiera con un reale interesse, non a curiosare. Ci sono stati anche tanti collezionisti americani. Vedere quello che succede qui dà un po’ il polso del mercato”. Per questa edizione di Art Basel, Mazzoleni ha allestito il suo stand con una selezione di maestri europei che esplora diversi usi del colore, dei materiali e dei linguaggi visivi. Jose Graci, direttore della sede di Londra, ci ha illustrato la presentazione: “Abbiamo creato un corner di Arte Povera, con alcuni dei nostri cavalli di battaglia, come Pistoletto e Kounellis, e una zona più metafisica, con De Chirico, Morandi e Paolini”. I tanti italiani erano in compagnia di nomi come Victor e Yvaral Vasarely, le cui composizioni geometriche, ci hanno detto i galleristi, sono piaciute molto.
GALLERIA CONTINUA A ART BASEL MIAMI 2021
Successo di pubblico ha avuto anche l’installazione che accoglieva i visitatori all’ingresso dello stand di Galleria Continua, dedicata alle bowl di Anish Kapoor: “Abbiamo voluto fare una mini personale. Molti sono sorpresi di vedere queste opere un po’ diverse di Anish e sono contenti di scoprire una parte del suo lavoro meno nota che poi è stata anche di ispirazione per quello che sarà in mostra alla retrospettiva in programma alle Gallerie dell’Accademia durante la prossima Biennale di Venezia”, ci ha raccontato il fondatore Lorenzo Fiaschi. Continua ha esposto anche opere dei suoi pezzi forti, come Nari Ward, Pistoletto, JR, e lavori dei due cubani Carlos Garaicoa e José Yaque, che, ci ha detto ancora Fiaschi, sono piaciute molto. “Ma, cosa un po’ particolare”, ha continuato il gallerista, “finora abbiamo venduto soprattutto cose che abbiamo a casa, più che quello che abbiamo portato in fiera. Però sono state vendite in qualche modo ispirate dallo stand”.
PACI CONTEMPORARY A ART BASEL MIAMI 2021
Paci Contemporary ha allestito uno spazio dedicato alle fotografie dell’artista brasiliano Miguel Rio Branco. La galleria, che durante la pandemia ha lanciato l’avventura di un canale Sky dedicato alla fotografia, è una presenza familiare nell’area Survey della fiera, dedicata a progetti storici. “Noi facciamo sempre solo show e crediamo in questa scelta. Quest’anno abbiamo scelto una delle nostre new entry, a cui l’anno prossimo dedicheremo una grande mostra accompagnata da un volume che è anche un po’ un omaggio a Germano Celant, grazie a cui è nato il nostro legame con Rio Branco”, ci ha raccontato Giampaolo Paci. Lo stand è stato scelto da Art Basel per essere incluso nel video di promozione della fiera: “E questo ci fa straordinariamente contenti”, ha detto ancora Paci. In fiera ha fatto poi come sempre parlare di sé Maurizio Cattelan, con il ritorno dei suoi famosi piccioni imbalsamati, appollaiati stavolta sulle pareti dello stand di Perrotin.
FEDERICO SOLMI A ART BASEL MIAMI 2021
Uscendo da Art Basel e spostandosi sulle collaterali, ad Untitled si incontrava il lavoro di Federico Solmi a cui la Kornfeld Gallery di Berlino ha dedicato una personale che alle video-pitture dell’artista di origini bolognesi e newyorchese d’adozione affiancava i disegni che mostrano, e trasformano in opere autonome, la struttura e il processo dei suoi lavori. “Abbiamo voluto fare un allestimento che mostrasse fianco a fianco l’esterno e l’interno del lavoro di Federico, i lavori su carta mostrano lo scheletro”, ci ha detto Shahane Hakobyan. “Inoltre le video pitture mostrano la parte digitale del lavoro e i disegni quella artigianale. Questi aspetti si riflettono sulla narrativa delle opere”. Lo stand ha ricevuto molta attenzione di pubblico: “Le persone restano ipnotizzate davanti ai video e poi iniziano a comprendere i contenuti, la forte critica al capitalismo, al colonialismo e al nazionalismo. Alcuni reagiscono con disagio, ma credo che ora il pubblico americano sia pronto a farsi delle domande e a parlare di questi temi”.
LORENZO RONCHINI A ART BASEL MIAMI 2021
A pochi passi dal booth dedicato a Federico Solmi, spiccava per un minimalismo che in questo tipo di fiere si fa notare, lo stand di Ronchini, galleria di origini umbre oggi di base a Londra, specializzata in arte minimale. Nello stand lavori di Rebecca Ward, Richard Höglund e Paolo Serra. Di quest’ultimo la galleria ha presentava anche un volume curato da David Anfam. Ad Untitled Lorenzo Ronchini viene da anni e questa edizione l’ha trovata in buona forma: “Il primo giorno c’è stata più gente che a qualsiasi altra edizione. E una bella novità è che, mentre prima questa era una fiera frequentata prevalentemente da collezionisti, ora vedo molti art advisors”.
SARAH CROWN E THE FLAT A ART BASEL MIAMI 2021
Arrivata ad Untitled in veste di gallerista era invece l’art advisor e curatrice italiana di base a New York Sara Corona, fondatrice di Sarah Crown che in fiera presentava due serie di opere di Osaretin Ugiagbe, artista di origini nigeriane e cresciuto nel Bronx il cui lavoro riflette sulla rappresentazione della working class e sull’esperienza della strada. Le opere di Ugiagbe dividevano lo spazio con quelle dell’iraniano Hiva Alizadeh, rappresentato da The Flat – Massimo Carasi di Milano.
FUORI DA ART BASEL MIAMI 2021. GLI ITALIANI NEI MUSEI E NON SOLO
Fuori dalle fiere, anche nei musei di Miami non mancano i nomi italiani. Al Pérez Museum è in mostra un nuovo lavoro del regista e video artista milanese Marco Brambilla. Heaven’s Gate è una meditazione psichedelica e satirica su Hollywood come “fabbrica dei sogni”. La Margulies Collection ha invece messo insieme una mostra dedicata all’Arte Povera, attingendo a lavori raramente esposti della propria collezione privata cui si sono aggiunte nuove acquisizioni. In mostra nelle sale di ingresso della Warehouse che ospita la collezione ci sono lavori di Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz e Gilberto Zorio. La mostra segna un’importante prima volta per l’Arte Povera a Miami. Non è presenza nuova, invece, la Lamborghini al Wolfsonian, museo dedicato al design che rende omaggio a questa eccellenza italiana dedicandole una stanza attraverso cui il pubblico può scoprire i segreti e le evoluzioni di una delle auto più desiderate al mondo. Sempre al Wolfsonian, il Consolato italiano di Miami ha inaugurato SustainabItaly, People Planet Prosperity, una mostra dedicata a prodotti e soluzioni made in Italy in grado di combinare bellezza, funzionalità e responsabilità ambientale. Si è parlato italiano anche a uno degli eventi più attesi della settimana, quello ospitato al Faena Hotel, con cui Aorist ha lanciato una nuova serie di NFT con relativa asta. Aorist è una piattaforma dedicata al mercato NFT, con una vocazione ambientale. Fondata dall’artista e imprenditore Andrea Bonaceto, insieme a Pablo Rodriguez-Fraile, esperto d’arte digitale e Ximena Caminos, esperta in strategie nel settore cultura, la piattaforma si è presentata al mondo dell’arte con la mostra Crossraods, che ha portato in diversi luoghi di Miami opere di Refik Anadol, Nancy Baker Cahill, Auriea Harvey, Joanie Lemercier, Jonas Lund, Quayola e Andrés Reisinger. L’italiano Quayola ha rivelato l’ultima iterazione del progetto Jardins d’Été, una composizione di fiori digitale che rappresenta l’evoluzione pittorica della rappresentazione del paesaggio, attraverso l’utilizzo della tecnologia contemporanea. Dal punto di osservazione di Miami, l’Italia ci è apparsa come una fucina di creatività, decisa a restare rilevante anche nel futuro ipertecnologico verso cui ci stiamo avviando.
-Maurita Cardone
https://www.artbasel.com/miami-beach
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