I migliori stand alla fiera Art Brussels 2022
Una bella edizione questa speriamo definitivamente post pandemica della fiera d'arte di Bruxelles. Tante proposte commerciali, ma anche tanti stand ben curati. Ecco i migliori
Giornate meravigliosamente scaldate dal sole (mica come a Venezia!) e una atmosfera rilassata e produttiva. L’edizione 2022 di Art Brussels parte sotto i migliori auspici aiutata da un contesto piacevole come quello dello spazio centrale di Tour & Taxis baciato dalla luce naturale che filtra dai tetti post industriali di questo compound commerciale ed espositivo. Non da poco anche il contributo che dà alla gradevolezza del tutto JML, forse il miglior catering che calca le arene delle fiere d’arte europee: alta qualità a prezzi accettabili. Sarà l’ultimo anno però, perché dal 2023 Art Brussels si sposta dov’era una volta, negli spazi della fiera di Bruxelles Expo.
I temi della fiera sono quelli che ci si può aspettare. Riferimenti alla situazione in Ucraina, tanti richiami agli artisti che abbiamo appena visto all’opening della Biennale e tanto spazio ad artisti provenienti da aree non occidentali. In più davvero molti stand hanno puntato su argomenti afferenti alla sfera della natura, della sostenibilità, dell’universo delle piante.
Abbiamo selezionato un po’ di stand che ci sono sembrati più centrati, più spettacolari o semplicemente più curiosi. In una fiera che vede una distinzione abbastanza netta quest’anno tra aree di ricerca e padiglioni più smaccatamente commerciali. Ecco il best of di Art Brussels 2022 dal punto di vista di Artribune.
GALERIE ZINK – WALDKIRCHEN
Collettiva a tema botanico per la galleria tedesca. Molti degli artisti rappresentati sono collocati, tra vasi, fiori recisi, piante secche e cactus all’interno di un ambiente studiato dal flower designer Mark Colle.
SUPER DAKOTA – BRUXELLES
Un piccolo stand nella sezione “Discovery” della fiera, quella dedicata alle gallerie di ricerca più spinta. Bella la presentazione di alcuni acquerelli su carta di Bent Van Looy (Belgio, 1976) di dimensioni contenute, sono i lavori più recenti (per lo più ritratti o scene di interni) di questo artista-musicista belga.
NICOLETTI CONTEMPORARY – LONDRA
Qui c’è una personale dell’artista franco haitiana Gaelle Choisne (1985) con immagini fotografiche stampate su delle steli in cemento grezzo. Il contenuto degli scatti è tutto in omaggio ad un popolo e una città, Port-au-Prince in particolare, falcidiata da terribili fenomeni naturali negli ultimi anni. Uno stand per approfondire la vicenda di Haiti.
SAPAR CONTEMPORARY – NEW YORK
L’artista Gabriela Albergaria (1965), portoghese ma basata proprio a Bruxelles, in questa presentazione all’insegna di opere a matita su carta e foto, rende onore alla foresta Sonian, un importante parco periurbano della capitale belga. Riflettendo ovviamente sull’importanza della natura in città e il ruolo che ha avuto durante la pandemia.
WHATIFTHEWORLD – CITTÀ DEL CAPO
Grande successo per le sculture dell’under 30 Chris Soal (Sud Africa, 1994). Nello stand della galleria sudafricana ce ne sono di svariate nonostante le piccole dimensioni. I lavori propongono oggetti rizomatici e organici composti da materie prime inconsuete e minimali come tappi di bottiglie e stuzzicadenti. Un po’ riuso, un po’ pratica artigianale, un po’ riflessione ecologica.
EVERYDAYGALLERY – ANVERSA
Ecco probabilmente il miglior stand di tutta la fiera. Gli artisti della galleria, tra pittura, disegno e sculture di Bram Kinsbergen, Daan Gielis, Tom Volkaert, Trude Viken, Kristof Santy e Dittmar Viane sono collocati in un ambiente curato nei minimi dettagli (moquette, porte, accessori, scrivanie, sedute) da Deborah Bowmann. Una fusione felicissima tra arte, design, scenografia.
LIA RUMMA – MILANO, NAPOLI
Una ordinaria collettiva fieristica con tutti i big names della scuderia beninteso (da Kentridge a Spalletti, da Wael Shawky a Gian Maria Tosatti, da Paolo Icaro a Gilberto Zorio), ma fatta come si deve, con cura e gusto. E soprattutto con una vasta parete nera all’esterno, affacciata sul caffè della fiera con le frasi al neon di Joseph Kosuth.
GEUKENS & DE VILL GALLERY – ANVERSA
Una mostra personale con tutti i crismi questa dell’artista peruviana Shirley Villavicencio Prizango (Lima, 1988). Wallpainting, disegni, una parte allestita come un piccolo palco per sedersi, pareti colorate. E poi i suoi dipinti, la sua più recente produzione, quella dedicata al fratellastro Manolo e della sua vita resa speciale dall’autismo. Quadri per ragionare sulle persone percepite come ‘diverse’ dalla società.
MONITOR – ROMA
Viene fuori una bella collettiva dalle opere di Oscar Giaconia (1978), Benedikt Hipp (1977) e Nicola Samorì (1977). Una scelta di tre artisti assolutamente coetanei che restituisce approcci profondamente diversi ma immaginario e suggestioni talvolta sovrapponibili. Una piccola mostra di tre artisti che potrebbe essere una personale.
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