Ritorna Arte Fiera Bologna. Intervista al direttore Simone Menegoi

Ecco come sarà la prossima edizione della fiera più antica di Italia, che inaugurerà a Bologna il prossimo 12 maggio 2022. Parola al direttore Simone Menegoi

Si svolgerà dal 13 al 15 maggio 2022 (con preview e opening a giovedì 12) la fiera più antica di Italia, nella città di Bologna. Con un format che fisiologicamente cambia a causa dei mille spostamenti imposti dalla pandemia e che la colloca in una finestra diversa da quella occupata solitamente. Sarà dunque una Arte Fiera insolita per i veterani dell’appuntamento, che perde lo scettro di primo appuntamento dell’anno (di solito si svolge tra gennaio e febbraio) per divenire una manifestazione primaverile. Ma sarà così per sempre? Lo abbiamo chiesto al direttore Simone Menegoi, che ai nastri di partenza ci racconta come sarà la prima edizione in presenza dopo lo stop imposto dal Covid-19.

Riparte Arte Fiera, finalmente in presenza dopo due anni e un’edizione digitale. Cosa hai imparato in questi due anni “virtuali”?
Ho imparato ad apprezzare ancora di più, se possibile, l’esperienza diretta delle opere e del contesto in cui si trovano (lo spazio, l’atmosfera, gli altri spettatori…). E ho capito che questa esperienza non può essere surrogata dallo schermo di un computer. Non a caso, quando risultò chiaro che Arte Fiera 2021 non poteva svolgersi in presenza, decidemmo di presentare al suo posto Playlist, un format online di taglio culturale e gratuito. L’idea stessa di una fiera online non ci convinceva.   

In effetti Arte Fiera è stato l’ultimo appuntamento in presenza del 2020. Cosa distinguerà l’edizione 2022 da quella manifestazione pre-Covid?
A parte le precauzioni rese necessarie (speriamo ancora per poco) dalla situazione sanitaria, Arte Fiera 2022 vuole intenzionalmente riprendere il filo del discorso sospeso nel 2020. I contenuti sono nuovi, i format – le sezioni curate, la commissione speciale a un artista italiano midcareer, le performance, eccetera – restano gli stessi. E resta invariata l’ambizione di fondo: essere la fiera di riferimento per le gallerie e l’arte italiana del XX e XXI secolo.

Arte Fiera Bologna

Arte Fiera Bologna

Quali sono i fiori all’occhiello del tuo programma?
Innanzitutto, sono contento della lista delle gallerie, che vede alcune belle conferme del 2020 e numerose new entries. Fra le prime ricordo Galleria d’Arte Maggiore, Richard Saltoun, Giorgio Persano; fra le seconde Bottegantica, Frittelli, Artemisia, Allegra Ravizza per il moderno, Francesca Minini e Enrico Astuni per il contemporaneo. Sono orgoglioso di tenere a battesimo una nuova, grande opera sonora di Liliana Moro, White Noise; sono curioso, io per primo, di scoprire le azioni concepite per i padiglioni della fiera da Jacopo Benassi, Invernomuto, Muna Mussie, Luca Trevisani. E credo che sia stata una buona idea quella di dedicare la sezione talk esclusivamente alle presentazioni di libri d’arte. Ne è risultato un bel programma, ricco di titoli interessanti e di ospiti all’altezza.   

Come è cambiato secondo te dopo la pandemia il format fiera e come si fa a garantirne l’attualità?
Ho l’impressione che finora non sia cambiato molto, mi sbaglio forse? Del resto, finché fare l’esperienza diretta dell’arte sarà ancora essenziale, e finché sarà utile ai collezionisti, agli operatori e al pubblico poter incontrare molte gallerie in un unico luogo, penso che avremo ancora bisogno di fiere.

Simone Menegoi, 2019. Photo Team99

Simone Menegoi, 2019. Photo Team99

Sarà una Arte Fiera un po’ diversa per quegli addetti ai lavori che la ricordano da sempre come un appuntamento sotto la neve…
Per la prima volta nella mia vita andrò ad Arte Fiera in maniche corte, anziché in maglione di lana! In realtà, si tratta di una specie di ritorno alle origini: la fiera nacque nel 1974 all’interno della Fiera Campionaria di Bologna, che si teneva addirittura in giugno.

Con questa nuova agenda Arte Fiera perde lo status di primo appuntamento dell’anno. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo nuovo calendario?
I vantaggi sono certamente il clima mite, il ciclo annuale delle influenze e dei virus in fase calante, e la maggiore voglia delle persone di spostarsi e viaggiare, frutto anche dei due fattori precedenti. Gli svantaggi sono quelli di competere con i molti appuntamenti che affollano il calendario primaverile, tanto le fiere quanto le grandi mostre internazionali.

Lo slittamento vi ha in qualche modo danneggiato?
No. Per fortuna, salvo un paio di eccezioni, non abbiamo perduto espositori per via del cambio di date.

Cosa accadrà nelle prossime edizioni? La collocazione in agenda a maggio resterà tale?
Dopo questa edizione faremo le opportune valutazioni. Non senza chiedere il parere dei più diretti interessati: i galleristi.

Santa Nastro

https://www.artefiera.it

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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