TEFAF Maastricht. Cosa si sta vendendo alla più importante fiera dedicata ad arte&antichità?
I giorni di preview e il weekend di apertura registrano risultati di vendita soddisfacenti alla prestigiosa fiera dell'arte e dell'antichità di Maastricht. Ecco le prime vendite milionarie
A pochi giorni dalla chiusura del 30 giugno 2022, TEFAF Maastricht è pronta a festeggiare le prime vendite realizzate in questa 35ma edizione in veste estiva per la ricalendarizzazione post-pandemica. E, a guardare i dati rilasciati, non pare ci sia stata alcuna ricaduta negativa sulla presenza dei grandi collezionisti privati e istituzionali né tantomeno, e soprattutto, sulla loro predisposizione agli acquisti.
I COLLEZIONISTI E I MUSEI A TEFAF MAASTRICHT
Tra i giorni di preview e nel weekend appena passato di apertura della fiera, sono stati tantissimi infatti i collezionisti e gli appassionati d’arte che hanno ripercorso i corridoi del MECC di Maastricht di nuovo in presenza dopo il 2020. Anche gli attori museali hanno risposto alla chiamata e hanno fatto sentire la propria partecipazione, con oltre 100 istituzioni tra le più prestigiose – tra cui Metropolitan, Getty Museum, British Museum, Louvre, Rijksmuseum – che sono state protagoniste delle numerose vendite sin dai primi giorni.
IL RITORNO DI TEFAF A MAASTRICHT
“È stato un ritorno importante per TEFAF Maastricht ed è fantastico vivere di nuovo l’energia di questa grande fiera, che chiama a raccolta la nostra comunità di espositori, gli appassionati d’arte e i collezionisti di tutto il mondo”, ha dichiarato con meritato entusiasmo il Presidente di TEFAF Hidde van Seggelen. “I nostri galleristi si sono impegnati a fondo per acquistare e ricercare le opere migliori da esporre a TEFAF Maastricht: la qualità della loro offerta, e il modo stesso in cui è presentata, testimoniano i loro enormi sforzi. Le numerose vendite all’apertura della fiera hanno confermato che TEFAF Maastricht è l’esposizione di 7000 anni di storia dell’arte maggiore del mondo”.
LE VENDITE A TEFAF MAASTRICHT 2022
Tra le vendite più significative registrate nel weekend di apertura tra 24 e 25 giugno, nella sezione dedicata alle Antichità, lo specialista londinese di arte indiana e giapponese Joost van den Bergh ha venduto due opere al Metropolitan Museum of Art, per un importo che non è stato reso noto. Mentre al prezzo di 100.000 euro Thomas Coulbourn & Sons, per la prima volta al TEFAF, ha venduto un tavolo da tè e gioco in legno huanghuali, insieme a una cantinetta da vino di 225.000 euro. Tra i libri rari, Dr Jörn Günther Rare Books ha venduto due manoscritti dal costo complessivo di oltre un milione di euro: le Decretali di Gregorio IX e Vite di Uomini e Donne Famosi di Boccaccio. A. Aardewerk, specialista in argenteria olandese del XVII e XVIII secolo, ha venduto per oltre 100.000 euro un calice da vino creato nel 1688 da Jan Diamant a Haarlem.
TEFAF: I RISULTATI DI DIPINTI E SCULTURE E DELL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
La galleria di Madrid Caylus ha venduto un dipinto raffigurante la Vergine col Bambino di Luis de Morales per circa 1,5 milioni di euro, mentre lo specialista degli Antichi Maestri Colnaghi ha riportato la vendita del Ritratto di Nobildonna di Rodrigo de Villandrando per 700.000 euro. Successo anche, sempre per i Dipinti, per Antonio Canova nel suo studio circondato dalle sue sculture di Pompeo Calvi, che da Trinity Fine Art ha conquistato un nuovo proprietario per 180.000 euro. Al debutto a TEFAF la galleria parigina Galerie Sismann ha venduto la sua opera di punta, Corpus, bronzo progettato da Michelangelo Buonarroti, per una cifra a sei zeri. Vendite numerose già il primo giorno per Galerie Xavier Eeckhout, tra cui due Elefanti Asiatici dello scultore italiano Rembrandt Bugatti per 350.000 euro. Sul versante dell’Arte moderna e contemporanea, il giorno di preview risultava già venduta l’opera di Sophie Taeuber-Arp, Quatre plans irréguliers à volutes, alla Galerie Le Minotaure, con un prezzo richiesto di 300.000 euro. Per la prima volta alla fiera come espositore, la mega galleria White Cube ha venduto diverse opere tra cui Hove di Antony Gormley per 500.000 sterline. Mentre Beck & Eggeling di Düsseldorf ha riportato le vendite di Fiore III e Azul Blanco di Manolo Valdés per 650.000 dollari, così come di Urpflanze III dell’artista ucraino Aljoscha, presente all’apertura della fiera.
– Cristina Masturzo
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