Torino Art Week 2022. Le immagini delle fiere APA/RT, Paratissima e Flashback

Sesta edizione per la fiera di antiquariato e modernariato negli eleganti spazi della Promotrice di Belle Arti al Valentino che compie 180 anni. Diciottesima, invece, per la kermesse di arte emergente alla Cavallerizza. Ecco le foto

Noi di Artribune l’abbiamo incoronata come “fiera rivelazione degli antiquari piemontesi”. Stiamo parlando della kermesse di arte antica APART: l’anno scorso il suo debutto durante l’Art Week (era sempre andata in scena poco prima del suo inizio) è andato molto bene, così anche quest’anno – giunta alla sua sesta edizione – ha deciso nuovamente di aprire la settimana dell’arte torinese negli storici spazi della Promotrice di Belle Arti che quest’anno compiono 180 anni. “APART non può prescindere dal luogo che la ospita”, ci ha raccontato Aldo Ajassa, presidente dell’Associazione Piemontese Antiquari APA che organizza la fiera in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e provincia e Federazione Italiana Mercanti d’Arte F.I.M.A. “Qui si possono trovare quelle stesse opere già esposte alla Promotrice nell’800”.

APART FAIR ALLA TORINO ART WEEK 2022

Capienza massima  per la Promotrice che ospita quest’anno 40 espositori provenienti da tutta Italia e dall’estero, con opere dall’archeologia al design contemporaneo, dall’Europa all’Asia e all’America. Due new entry torinesi: Società Antiquaria, che ha aperto a maggio un nuovo e più spazioso showroom di modernariato da arredamento in corso Moncalieri, mentre è ancora più recente l’apertura al primo piano di un appartamento di piazza Cavour della Novarino Fine Art (ex Galleria Accademia di via Accademia Albertina) con opere da fine ‘800 ai primi anni del ‘900 (si accede solo su appuntamento). All’interno della mostra sono previste contaminazioni contemporanee grazie alla collaborazione della Galleria Franco Noero (un’installazione di pietre di Gabriel Kury dialoga ironicamente con una seicentesca Cena in Emmaus. Novità di quest’anno il fitto calendario di incontri dedicati al mondo dell’arte dall’antico Egitto al Novecento, durante il quale interverranno Marco Zatterin, Virginia Bertone, Alessandro Botta, Serena D’Italia, Luca Mana, Vittorio Natale, Roberto Coaloa, Arabella Cifani e Claudio Cagliero. Infine, un contest fotografico coinvolgerà all’interno della mostra gli studenti dei corsi di fotografia dell’Istituto Europeo di Design IED: la giuria sarà presieduta dall’avvocato Fulvio Gianaria. Per quanto riguarda i servizi, la caffetteria sarà a cura della storica pasticceria Pfatisch che a marzo 2023 aprirà il suo museo del cioccolato nella sua sede in via Sacchi.

LA FIERA PARATISSIMA 2022

Nelle stesse ore ha aperto anche i battenti la diciottesima edizione di Paratissima, la fiera di arte emergente ribattezzata Circus per il tema di quest’anno, dedicato all’originaria vocazione degli spazi della Cavallerizza Reale, Accademia deputata dal Duca Carlo Emanuele all’educazione dei paggi di corte all’arte equestre. La conferenza stampa è andata in scena proprio nell’antico galoppatoio, illuminato dalla luce di The Bright Side on the Moon, installazione dell’artista pugliese Hermes Mangialardo sonorizzata da Antonio Mangialardo che illuminerà l’area per i cinque giorni della manifestazione, che vede 9 mostre curate, 5 gallerie d’arte, 9 Progetti Speciali, 3 Guest Project, Open Studio di residenze e atelier d’artista, Live Performance, talk e laboratori, in una cornice di più di 8mila mq espositivi. Tra i progetti speciali, da segnalare l’opera immersiva Reality di NONE Collective nella quale i visitatori vengono invitati a sdraiarsi sotto due grandi schermi sospesi che sembrano quasi schiacciarli nei nuovi spazi della Manica e nella Corte del Mosca della Cavallerizza; e poi Cabinet: un’intera sala allestita con i pianoforti di Davide Dileo (Boostaa creare un cortocircuito sonoro e visivo. Infine, ad integrare i numerosi contenuti espositivi, Paratissima Circus Live, il fitto panel di incontri, talk e performance realizzati con il contributo di Compagnia dei Caraibi e in collaborazione con Bauhaus Paratissima. Più di trenta appuntamenti per il palinsesto di Paratissima Circus Live che si divideranno tra Spazio Arena e Sala Talk. Arte, ecologia, tecnologia, architettura, attualità, musica, occulto come protagonisti sul palco, restituendo e ampliando lo sguardo su uno scenario a tutto tondo nell’arte. Ecco le immagini delle due fiere APART e Paratissima…

FLASHBACK 2022. ECOSISTEMA PER LE CULTURE CONTEMPORANEE

Flashback Art Fair è giunta alla sua decima edizione e, dal 3 al 6 novembre 2022, inaugura uno spazio che coincide con un format rinnovato: Flashback Habitat, in corso Giovanni Lanza 75 nel quartiere torinese di Borgo Crimea, “un grande hub dedicato alle culture contemporanee che ha l’obiettivo di rigenerare più di 11000 mq di spazio immerso in una grande area verde“. All’interno della nuova prestigiosa sede immersa nella vegetazione, i circa trenta espositori hanno rinnovellato il proposito di rendere l’arte ‘tutta contemporanea’ – come recita il motto che per un decennio ha accompagnato la rassegna – con una selezione di opere che in uno stesso stand (o meglio, stanza) può accostare epoche apparentemente lontane tra loro, dal Medioevo all’Ottocento all’ultimo Novecento, con appassionata nonchalance, attraversando tecniche, tematiche e visioni del mondo e della bellezza differenti – anche in tal senso questa edizione si definisce Ecosistema per le Culture Contemporanee, ovvero ambiente culturale dove convivono e anzi si sostengono disparate forme di espressione artistica.

Alcuni dettagli colpiscono immediatamente l’osservatore: Orsini Arte e Libri di Milano espone due vistosi studi di Vincenzo Camuccini risalenti agli anni trenta dell’Ottocento; la Galleria Gracis, sempre di Milano, contrappone un trasognante ed esile Giovinetto nel bosco (1940) di Felice Casorati alla materica e chiaroscurale tela di Alessandro Algardi, L’azione del cancellare pone una doppia riflessione (2012); Studio d’Arte Campaiola
di Roma esibisce le Bagnanti di Fausto Pirandello, espressione massima di grazia, studio spaziale e consapevolezza prospettica – le rette sullo sfondo marcano la suddivisione di cielo, orizzonte del mare e terra, le linee sinuose e brulle dei nudi femminili donano un effetto scultoreo e al contempo etereo – mentre Miriam Di Penta Fine Arts di Roma disvela alcune tele della pittrice protagonista del manierismo tra Cinque e Seicento, Lavinia Fontana, pittrice del papa Gregorio XIII e simbolo di potere ed emancipazione artistica femminile. Vi sono poi stanze che attirano lo sguardo e rapiscono il visitatore per la coerenza della proposta, concepite più come piccole mostre con un loro intento critico che come mera esposizione ‘da repertorio’: tra i virtuosi, Flavio Gianassi – FG Fine Art di Londra, che ha optato per una spoliazione da ridondanti orpelli tipici delle tavole medievali e rinascimentali inserite da secoli nel mercato dell’antiquariato (quali pesanti cornici modanate) favorendo una visione nitida dei contenuti simbolici delle opere – una preziosità il San Sebastiano attribuibile a Girolamo Genga (1476-1551), parte probabilmente di una predella e oggi autonoma prova di sapienza pittorica. Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery di Venezia ha invece allestito una vera e propria personale del pittore torinese Pilade Bertieri (1874 -1965), autore attivo tra Ottocento e Novecento ancora da approfondire, e perciò interessante novità. Così pure la Galleria Del Ponte di Torino, che segue il filone delle retrospettive fondanti la storia dell’arte contemporanea in qualità di caposcuola, con una selezione inusuale e lungimirante di opere di Carol Rama, “pittura trasfigurata e schoenberghiana”, carica di “tensione allucinatoria” secondo la definizione
di Armando Audoli. Una menzione d’onore è d’obbligo per la Galleria Umberto Benappi di Torino, che distinguendosi da tutte le altre con una mostra dedicata alla gestualità pittorica dell’ultimo Novecento è riuscita a proporre un allestimento scenografico e meditativo – adoperando le porte finestrate della stanza come quinte di un teatro dentro cui rimanere sovrastati dalla potenza del segno – che enuncia l’identità storiografica e stilistica della galleria. E l’indimenticabile maestosa tela di Hermann Nitsch, Pittura dell’O.M. Theater (1984), è la più iconica dell’intera fiera.

Claudia Giraud

Federica Maria Giallombardo

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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