Tutti i premi assegnati durante Arte Fiera 2023 a Bologna e chi li ha vinti
Ecco chi sono gli artisti e le gallerie premiate durante l’ultima edizione di Arte Fiera, con giurie composte da critici, curatori, collezionisti e direttori di musei
Dopo avervi raccontato come è andata l’edizione 2023 di Arte Fiera – qui troverete le nostre impressioni sui migliori stand in mostra –, è tempo di tirare le somme, a partire dai premi assegnati ad artisti e non solo durante l’art week di Bologna. Ecco chi si è distinto quest’anno, tra menzioni e aggiudicazioni.
PREMIO COLLEZIONE RIGHI
Visualizza questo post su Instagram
La giuria composta da Lorenzo Balbi (Responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei), Andrea Viliani (Direttore del Museo delle Civiltà) e Bart van der Heide (Direttore di MUSEION) ha assegnato il Premio Collezione Righi all’artista Massimo Grimaldi – rappresentato dalla galleria ZERO… – con l’opera Translucent Island del 2023 (proiezione su doppio schermo, slideshow, 200x500x60cm es. unico), con la seguente motivazione: “l’opera di Massimo Grimaldi riesce a coniugare un’indagine sull’uso dell’intelligenza artificiale come metodologia creativa, utilizzando un display originale e molto riconoscibile della sua pratica recente, e una riflessione sulle immagini dei corpi del tutto contemporanea. L’opera vincitrice, che verrà realizzata dall’artista, è una rielaborazione in versione museale dell’opera ‘Iridescent Island’, 2022 presentata dalla Galleria Zero… ad Arte Fiera”.
PREMIO COLOPHONARTE
Visualizza questo post su Instagram
L’artista Elena Mazzi – ad Arte Fiera con la galleria Ex Elettrofonica – si aggiudica il Premio ColophonArte per “il valore concettuale, sperimentale, poetico e partecipativo del suo lavoro, che parte da un genius personale per incontrare tematiche comuni, utilizzando linguaggi e pratiche diverse, in ascolto del suo tempo e dell’altro”, è la motivazione della giuria composta dalla curatrice, giornalista e critica d’arte Olga Gambari, dalla storica dell’arte e curatrice Serena Carbone e dall’avvocato dello Studio Montanaro e Associati di Torino Riccardo Montanaro. “Un ‘altro’ dove elemento umano e naturale sono complementari, con una visione dell’arte mai fine a sé stessa. La dimensione del ‘libro d’artista’ sarà un luogo e una sfida per ideare un progetto libero e aperto, interpretando al meglio lo spirito del premio”.
PREMIO LEXUS – GRUPPO MORINI
Armando Pachera (direttore Generale di Gruppo Morini), Cecilia Canziani (storica dell’arte e curatrice) e Gabriele Tosi (curatore indipendente) hanno assegnato il Premio Lexus – Gruppo Morini all’artista Andrea Respiro – rappresentato dalla galleria Monitor – per l’opera Fontana II del 2022 (coloured pencil on paper, 50×40 cm), per la capacità dell’artista “di coniugare passato e presente, tradizione e innovazione, costruendo un intero mondo attraverso l’attenzione per il dettaglio”.
PREMIO OSVALDO LICINI BY FAINPLAST
L’artista Lorenza Boisi, rappresentata da Ribot Gallery, si è aggiudicata il Premio Osvaldo Licini by Fainplast per “la continuità della sua ricerca pittorica, la straordinaria felicità cromatica e la capacità disegnativa. La giuria”, composta dalla collezionista Roberta Faraotti, dalla curatrice Chiara Ianeselli e dalla conservatrice e curatrice GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino Elena Volpato, “ritiene inoltre che la sua opera possa essere accostata alla collezione del Museo Licini per la radice novecentesca che ne emerge e per la presenza di figure di un’antica e insieme personale mitologia, come nel suo Orfeo che incanta gli animali”.
PREMIO ROTARY
Ncontemporary è la galleria vincitrice del Premio Rotary, scelta “per aver scelto di presentare un unico artista, Cristiano Tassinari, che si esprime con una molteplicità di linguaggi. Attraverso il suo lavoro, Tassinari intesse una relazione tra esperienze personali, ricerche sul territorio e indagini tecnico-espressive”, è la motivazione della giuria composta da Gloria Bartoli (responsabile comunicazione Pinacoteca Agnelli, Torino), Manuela de Leonardis (storica dell’arte, giornalista e curatrice indipendente), Cristina Francucci (direttrice Accademia di Belle Arti di Bologna), Isabella Malaisi Costa (presidente Rotary Club Bologna Valle del Samoggia) e Paolo Nucci Pagliaro (presidente Accademia Studi Caravaggeschi, Ente di ricerca).
PREMIO SPADA PARTNERS
Visualizza questo post su Instagram
Con l’opera Silver Lomè del 2023 (collage di carta e cioccolatini con cornice originale, 33×27 cm), l’artista Flavio Favelli – rappresentato da Studio Sales – si aggiudica il Premio Spada Partners. La giuria composta da Roberto Spada (Partner Managing Director studio Spada Partners e collezionista), Chiara Massimello (Art Consultant), Rischa Paterlini (Independent curator) e Luigi Cerutti (Chief Executive Officer Il Giornale dell’Arte) hanno premiato Favelli con la seguente motivazione: “l’opera fa parte dell’ultima serie dell’artista in cui, all’interno di un porta foto di vetro e argento, sono inserite carte di cioccolatini ton sur ton che richiamano le volte stellate e gli antichi maestri della storia dell’arte. A interessare Favelli in questo caso è l’unicità dell’oggetto, quello che ha convinto la giuria è la contemporaneità dell’opera che porta in sé così tante vicende vissute. La contemporaneità poggia saldamente le sue radici su un passato che, come un oracolo, ci conduce verso un futuro “specchiato”. Ci piace pensare che sia anche un omaggio alla città che ci ospita in uno stand, quello della Galleria Sales di Roma, ricco di affinità concettuali cromatiche”.
PREMIO THE COLLECTORS. CHAIN BY ART DEFENDER
La giuria composta dal curatore e storico della fotografia Walter Guadagnini e dai collezionisti Claudio Palmigiano, Mario Trevisan e Massimiliano Stocco ha assegnato il Premio The Collectors. Chain by Art Defender all’artista Maha Malluh (rappresentata da MLZ Art Dep) per l’opera The Mouse (capturing light) del 2007 (c-print, dibond), con la seguente motivazione: “le opere di Maha Malluh aderiscono pienamente ai criteri ispiratori del premio di Art Defender, vale a dire la capacità di coniugare il richiamo alla tradizione storica con una prospettiva di ricerca contemporanea, una continuità tra passato e presente che si incarna pienamente nei suoi fotogrammi. La tecnica off camera, cioè di impressione diretta sul foglio di carta sensibile, risale alle origini della fotografia, ne attraversa la storia attraverso le sperimentazioni delle avanguardie – da Man Ray a Moholy Nagy – e giunge fino a noi, caricandosi ogni volta di nuovi significati. Nel caso di Maha Mullah, artista di origine arabe con una formazione a cavallo tra Stati Uniti ed Europa, l’utilizzo del rayograph risponde alla volontà di fornire una nuova vita e una nuova visione agli oggetti della quotidianità, che si trasformano con l’azione della luce in presenze tanto più concrete quanto più eteree. Per queste ragioni, la giuria decide all’unanimità di assegnare a lei il Premio Art Defender 2023, riconoscendone le qualità di innovazione di una delle possibilità più originali del linguaggio fotografico”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati