Cosa non perdere ad (un)fair 2023, l’antifiera milanese dedicata all’arte emergente
Visitabile dal 3 al 5 marzo a Milano, la fiera d’arte emergente (un)fair è giunta alla sua seconda edizione. Tra giochi da tavolo, yoga e tarocchi
Manca più di un mese alla settimana dell’arte milanese con la sua iconica Miart, ma all’ombra della Madonnina si inizia già a sentire profumo di fiere: stiamo parlando di (un)fair, visitabile dal 3 al 5 marzo 2023 negli spazi di Superstudio Maxi. Giunta alla sua seconda edizione, questa (anti)fiera dall’identità fluo guarda all’arte emergente, non senza un pizzico di irriverenza nei confronti del grande mercato. Siamo stati all’anteprima per segnalarvi gli stand e gli appuntamenti da non perdere.
LE GALLERIE CHE ESPONGONO AD (UN)FAIR 2023
Sono oltre sessanta le gallerie che espongono a questa edizione di (un)fair, proponendo artisti emergenti e con prezzi contenuti (da poche centinaia a qualche migliaio di euro). Il messaggio generale è chiaro: il target di (un)fair è un collezionismo millennial, distaccato dalle logiche tradizionali del mercato e dai gusti fluidi e anticonvenzionali. Tra le proposte espositive più interessanti, quelle della galleria milanese Candy Snake, con le opere metamorfiche di Naomi Gilon e Marco Mastropieri, e di OnStream Gallery, con i focus erotici dei dipinti di Michele Galli. Senza dubbio interessante è la forte partecipazione straniera: da Kyiv a Kyoto, da Hong Kong a Istanbul, le gallerie internazionali rappresentano non meno del 30% del totale. Tra gli stand non convenzionali, va menzionato Gaze Off di Lugano, spazio creativo nato dalla mente di Guido Tognola e Franco Marinotti, che concede totale liberà di vendita agli artisti rappresentati.
L’ALLESTIMENTO DI (UN)FAIR 2023
L’allestimento di qualità, che già avevamo apprezzato durante la scorsa edizione, si riconferma uno dei maggiori punti di forza di (un)fair. Ci stiamo accorgendo sempre più spesso di quanto un’accattivante identità visiva e una ragionata gestione degli spazi siano fondamentali per la riuscita di questo tipo di eventi: in un’epoca in cui l’arte si può vendere e comprare anche online, è essenziale che la fiera si proponga come un’esperienza a tutto tondo per il visitatore (e potenziale acquirente), cosa che non può prescindere dall’accuratezza dello spazio espositivo. L’allestimento, progettato anche quest’anno dall’exhibit designer Andrea Isola, è più che strettamente funzionale: è uno strumento di comunicazione dei valori e dell’identità della fiera stessa, contribuendo a renderla riconoscibile e garantendole un posizionamento vincente.
IL GIRO DEL MONDO DELL’ARTE AD (UN)FAIR 2023
Definito il giullare del mondo dell’arte italiano, Giulio Alvigini colpisce ancora: stavolta, il sardonico artista e memer originario di Tortona presenta il suo nuovo gioco da tavolo (“Il Giro del Mondo dell’Arte”), acquistabile direttamente in fiera allo stand della galleria Bonobolabo. Non solo, il tabellone di questo gioco dell’oca artistico è riproposto a dimensioni “umane” fra i corridoi della fiera: un approccio ludico che tuttavia nasconde una possibile lettura critica, quella dei visitatori come “pedine” del sistema e del mercato.
I TALK A CURA DI FORME UNICHE AD (UN)FAIR 2023
La piattaforma editoriale Forme Uniche, diretta da Marco Roberto Marelli, si è occupata del programma di talk di questa edizione di (un)fair. Tanti i temi e gli ospiti: da incontri dedicati al collezionismo emergente e sostenibile ad approfondimenti sul mondo delle residenze e dei premi d’arte, con galleristi, curatori, collezionisti e giornalisti italiani e internazionali.
(UN)FAIR, LA FIERA ANTICONVENZIONALE
(un)fair si conferma una fiera all’insegna della leggerezza e del gioco, intesi come alternative all’opprimente serietà delle grandi situazioni istituzionali. Può sembrare strano, ma (un)fair dimostra abilmente che anche lo yoga e la lettura dei tarocchi possono trovare spazio all’interno di una fiera d’arte contemporanea. Infine, se l’edizione 2022 presentava un campo da basket al centro della fiera, quest’anno è un minigolf a rubare la scena. Insomma, una fiera anticonvenzionale e che invita il mondo dell’arte a non prendersi troppo sul serio.
Alberto Villa
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati