Gli 8 stand da non perdere alla fiera Liste 2023 a Basilea
Davvero elevato il livello di qualità di questa rassegna a Basilea nella settimana di Art Basel. Nel suo nuovo spazio, conquistato nel 2021, liste raggiunge le 88 partecipazioni
Era l’esperienza più particolare e caratteristica della settimana dell’arte a Basilea, la fiera Liste. Allestita, per anni, in un antico birrificio decadente. I tempi passano e le esigenze mutano. Da qualche tempo Liste Art Fair è ospitata in una normalissima hall fieristica, giusto sopra agli spazi che ospitano Art Basel. Addio magia, benvenuta comodità. Unica concessione a un’identità specifica, l’allestimento circolare a raggiera che obbliga i visitatori a un continuo girotondo dentro e fuori dalla circonferenza per visitare tutti gli stand.
Stand che quest’anno hanno presentato un livello di qualità della proposta davvero elevato. Gallerie di buon livello (ma non dimentichiamoci che l’obiettivo delle gallerie che fanno Liste è sempre uno: essere promosse in serie A e poter avere uno stand ad Art Basel), progetti rilevanti, praticamente tutte mini-mostre personali. E, in più, un’atmosfera piuttosto positiva e ottimistica rispetto agli anni passati, maggiormente funestati da guerre ed epidemie. L’anno scorso era appena scoppiato il conflitto in Europa dell’Est, l’anno prima eravamo ancora in mezzo al Covid. Eccoci dunque alla prima edizione di Liste lontana dalle emergenze.
Qui di seguito una selezione degli stand che ci sono piaciuti di più, con gallerie che hanno maggiormente osato.
Massimiliano Tonelli
VIN VIN – VIENNA e NAPOLI
Il gallerista austriaco-napoletano tira fuori i dipinti noir e fluo dell’artista italiana Cecilia De Nisco (Parma, 1997), pieni di tensione e contrasti. Sono montati su pareti sulle quali è intervenuta come fosse una scenografa l’artista Paulina Semkowicz.
CAPSULE – SHANGHAI
Curiosa presentazione dell’artista Gao Yuan (Yunnan, 1986) che propone i suoi dipinti acrilico su tela. Dipinti sognanti e narrativi che sono lavori indipendenti ma che costituiscono anche gli sfondi delle opere di animazione dell’artista. Una delle quali è presentata in un video nello stand.
VACANCY – SHANGHAI
La galleria cinese presenta un intervento di Chen Ting-Jung (Taipei, 1985) e ha il coraggio, praticamente unica in fiera, di proporre una installazione sonora. Due microfoni penzolano da dei bracci motorizzati che li fanno circolare nello spazio, reso inaccessibile, registrando il rumore dei visitatori della fiera che poi sarà restituito a intervalli regolari dalle casse montate sulla parete, subito sotto alcune sculture realizzate applicando carta pesta su boe marine.
THETA – NEW YORK
Presentazione personale di Elizabeth Englander (Boston, 1988). Alcune sculture grandi sul davanti e poi una ‘scalinata’ con le sculture più piccole, tutte di legno o di metallo. Sono dei totem che parlano molto di religione e rito, con riferimenti al buddismo o alla nostra tradizionale iconografia del crocifisso. Sculture molto affascinanti, realizzate con materiali di recupero, riciclati, poveri.
PHD GROUP – HONG KONG
La giapponese Sasaoka Yuriko (Osaka, 1988) propone uno stand molto immersivo e coinvolgente. Un paravento con alcuni quadri appesi fa la funzione di quinta teatrale, dentro una serie di palloni da palestra, quelli per fare esercizio per la schiena. Ci si siede e parte un divertente video del 2018 dell’artista, con una serie di marionette e pupazzi sempre rappresentati con delle mani. Un mondo fantastico che però è una riflessione anche sulla società giapponese, a partire dallo tsunami del 2011 a oggi.
GIAN MARCO CASINI – LIVORNO
Come Vin Vin anche Casini tira fuori una giovane artista donna italiana nata negli Anni Novanta. Clarissa Baldassarri (Civitanova Marche, 1994) presenta Alla fine della fiera, un allestimento molto crudo con un microfono, alcuni elementi in metallo a terra e una stampante che continuamente stampa i risultati dei suoni della fiera captati dal microfono sottoforma di dati numerici.
VALERIA CETRARO – PARIGI
Un altro stand piuttosto teatrale quello della giovane galleria parigina di Valeria Cetraro. Il duo Angelique Aubrit & Ludovic Beillard si esprime anche con video e performance, qui però presenta una serie di pupazzoni a dimensione umana con testona, manone e piedoni in legno. E vestiti realizzati direttamente dagli artisti. L’obiettivo è riflettere su come le persone vivono assieme alle altre persone.
AFRIART – KAMPALA
Molto suggestivo lo stand a tutta pittura di questa galleria che arriva in Svizzera dall’Uganda. L’artista presentata è la giovanissima Emmie Nume (Uganda, 1999). Un lavoro al confine tra dipinto e ricamo quello di Nume, capace di cogliere con una profondità sorprendente per i suoi 24 anni l’essenza e l’emozione dei soggetti. Sono dei ritratti che vanno osservati dal vivo (o almeno mediante delle belle foto, non come le nostre!).
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