Unlimited di Art Basel 2023. Opere grandiose o sezione “luna park” della fiera?

La sezione attesa e apprezzata della fiera svizzera dedicata alle opere di grandi dimensioni, quest’anno ha suscitato pareri diversi e contrastanti

Dall’impegno al disimpegno. Per alcuni anni sono andati di moda le questioni sociali, il razzismo, #MeToo e LGBT. Per non parlare della parità di genere con il trionfo delle donne. Ma l’edizione di Unlimited 2023, il prêt-à-porter per i collezionisti ricchi, ha cambiato strada e si è affidata in buona parte ai giocattoloni dando vita a un luna park persino un po’ nauseante dove il concetto del ludus era espresso in maniera generalmente banale con un eccesso di inutile gigantismo, nonostante l’appoggio delle major e una ricerca planetaria che spazia dal Ghana alla Corea.

UNLIMITED DI ART BASEL: OPERE DI GRANDE FORMATO O LUNA PARK?

Nulla di deviante o realmente provocatorio, ma un inno allo spettacolo in base a un risultato che non sarebbe dispiaciuto alla goliardia di Silvio Berlusconi e al suo mitico Drive In. Ma anche Donald Trump apprezzerebbe la Čiurlionis Gym del trentatrenne lituano Augustas Serapinas (è stato il più giovane artista a essere invitato alla Biennale del 2019), una sorta di palestra con tanto di attrezzi agghindati con i gessi delle statue antiche. Insomma, si suda per sollevare il peso della storia. Tra Wanna Marchi e Ok il prezzo è giusto, ci si poteva adagiare nel negozio di materassi proposto dal veterano belga Guillaum Bijl, utile sosta per chi soffre di mal di schiena. Certo, se la trovata poteva essere forse trasgressiva nel 2003, anno della sua realizzazione, oggi non suscita la minima sorpresa rispetto a un pubblico di sonnambuli che deambula con indifferenza da uno spazio all’altro.

Unlimited di Art Basel 2023.Serge Attukwei Clottey

Unlimited di Art Basel 2023.Serge Attukwei Clottey

Decisamente scarso l’effetto performativo degli addetti di pulizia in carne e ossa del tedesco Olaf Nicolai che compaiono come tableaux vivants in mezzo allo spazio semplificando il lavoro di Duane Hanson e Ron Mueck. Bastava poi fare qualche passo in più per trovarsi in pieno clima Gardaland con l’installazione della dominicana ma americana d’adozione Firelei Báez dove ci si divertiva a entrare e uscire dalle rovine ricostruite del mitico Sans Souci Palace di Haiti. Evidentemente, il desiderio di raccontare il ruolo dell’isola caraibica attraverso una narrazione alternativa è encomiabile, ma a prevalere è l’effetto wow. Un’altra variante del gioco è l’immancabile ibridazione utilizzata dal neozelandese Francis Upritchard che seduce grandi e piccoli con un’altra trovata da luna park incrociando un improbabile dinosauro alto quattro metri con una tartaruga. Nella distopica (un altro must) realtà contemporanea non poteva mancare il cyborg insettoide del giapponese Hiroki Tsukuda che ha creato un gigante di oltre sei metri mettendo insieme elementi ispirati al cinema di fantascienza, ai videogame, all’animazione e ai manga. Dal luna park al circo equestre con l’orso dell’americano Alex Da Corte che scappa con i dipinti monocromatici per portarli nella tana insieme al miele. C’è poi il trionfo del kitsch nella barca del francese Jean-Marie Appriou, tra i più gettonati ad Art Basel con un parterre de roi che comprende Massimo De Carlo, Jan Kaps, Perrotin ed Eva Pressenhuber. Lui crea figure aliene dai tratti pesantemente simbolici, un po’ astronauti un po’ argonauti, che non si rifanno tanto a Medardo Rosso, come scrivono i divulgatori colti del suo lavoro, quanto al meno nobile Floriano Bodini che nessuno oserebbe mai riproporre.

Unlimited di Art Basel 2023.Francis Upritchard

Unlimited di Art Basel 2023.Francis Upritchard

I LIMITI DI UNLIMITED 2023

Unlimited, che quest’anno presentava ben 76 progetti, il numero più alto degli ultimi sei anni (non è mancato qualche lavoro eccezionale come il video di Christian Marclay o l’environnement di Carlos Cruz-Diez, oltre a Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo), ha sdoganato la copia. Certo, l’imitazione non è certo una novità e le strizzatine d’occhio sono una costante dell’arte obnubilata e smemorata. Ma in questo caso si è andati oltre collocando due lavori praticamente identici uno di fronte all’altro e costringendo il visitatore a trovare, come sulla settimana enigmistica, le differenze. L’originale era l’inglese Yinka Shonibare con la sua biblioteca africana di libri in tessuto mente la copia veniva rappresentata dal ghanese Ibrahim Mahama di ventisette anni più giovane che proponeva un’altra installazione di libri realizzati con tessuti etnici che naturalmente avevano come riferimento la cultura post-coloniale. Anche il lavoro più invadente di Unlimited, che si estendeva per decine di metri, era un’altra imitazione facilmente rintracciabile all’interno degli spazi interni della fiera. Si tratta di Sea Never Dries del ghanese Serge Attukwei Clottey nato nel 1985 che ha realizzato con materiali plastici di colore giallo riciclati una struttura fluttuante che dal soffitto scendeva fino a terra. L’effetto appare gradevole anche se non è il caso di scomodare Gustav Klimt e i mosaici bizantini come avviene nel testo di commento all’opera riportato nel costoso catalogo in vendita a ben 60 euro. Peccato che molto meglio aveva fatto El Anatsui, un altro ghanese di 41 anni più vecchio, che di Clottey è stato il maestro e, a quanto pare, la muse ispiratrice. In tempi non sospetti aveva realizzato grandi installazioni (l’Occidente l’ha scoperto nel 2007 alla Biennale di Venezia) utilizzando lattine di alluminio, creta, tessuto, legno, multicolori tappi di bottiglia e altri materiali. Per quale motivo ritornare sul luogo del delitto con un lavoro del tutto simile? Semplice: El Anatsui è arrivato a costare anche 2 milioni di euro, mentre il suo clone è ancora accessibile al di sotto dei 50 mila euro. E per i collezionisti pigri il messaggio è già ampiamente metabolizzato. L’originalità del resto non dà alcuna garanzia di successo. Meglio evitarla.

Alberto Fiz

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Alberto Fiz

Alberto Fiz

Alberto Fiz (1963), critico d’arte, curatore di mostre e giornalista specializzato in arte e mercato dell’arte. Ha un'ampia attività pubblicistica e saggistica. Ha svolto ruoli di direzione e di consulenza artistica per amministrazioni ed enti pubblici. Ha realizzato il progetto…

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