Arte in Nuvola 2023. I migliori stand della fiera dell’arte moderna e contemporanea di Roma
Per il terzo anno, la Nuvola di Fuksas ospita la fiera dell'arte capitolina. Tra prime impressioni e considerazioni sul futuro della rassegna, ecco l'immancabile lista degli stand che ci hanno colpito di più
Inaugura la terza edizione di Roma Arte in Nuvola, la fiera dell’arte moderna e contemporanea che fino al 26 novembre 2023 animerà gli spazi della Nuvola di Fuksas all’Eur di Roma. Forte degli oltre 36mila visitatori dello scorso anno, la rassegna continua a provarci confermandosi tra gli appuntamenti commerciali del CentroSud Italia. Sono quindici i progetti speciali e tre le mostre che riempiono i due piani (più uno, dentro proprio alla Nuvola) della fiera ideata da Alessandro Nicosia – e con la direzione curatoriale di Adriana Polveroni e di Valentina Ciarallo – tra cui spicca l’esposizione di 50 opere provenienti dalla Collezione Farnesina che occupa gran parte del piano seminterrato, nonché la rassegna video e le pubblicazioni realizzate dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea al primo piano. Ma ad animare la Nuvola sono anche le oltre 150 gallerie d’arte, tra moderna e contemporanea, provenienti da tutta Italia e non solo. La fiera continua a faticare nell’individuare un’identità rigorosa: ci sono alcuni progetti interessanti ma tante – troppe – cadute di stile che forse aiutano a riempire gli spazi ma rendono il prodotto finale piuttosto indigesto a un target evoluto, qualificato e abituato al circuito delle fiere internazionali nel quale, dopo tre anni, la rassegna romana non riesce a inserirsi a pieno titolo. Ci sarà comunque tempo per evolvere, intanto ecco le gallerie che quest’anno ci hanno maggiormente convinto.
Massimiliano Tonelli e Valentina Muzi
Nella sezione dedicata all’arte moderna, spicca Tornabuoni Arte con un booth ricco di chicche firmate da artisti di calibro internazionale. Ma ad attrarre il pubblico è lo stand espositivo dedicato interamente ad Alighiero Boetti con opere che ne ripercorrono il percorso artistico, passando dalle mappe ai lavori postali e alle opere realizzate con la penna biro. A queste si aggiunge l’installazione inedita Copertine (anno 1984), che comprende dodici pannelli di tela dove l’artista ha riprodotto tutte le copertine delle riviste che più amava, una per ogni mese dell’anno, tutte a matita.
Reduce dalla mostra Ulysses di Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937), la galleria M77 di Milano presenta il maestro siciliano con una serie di mappamondi cancellati che dialogano con le opere di Maria Lai. All’esterno, invece, una serie di fotografie dell’artista Mat Collishaw (esponente del movimento degli Young British Artists e collaboratore di Damien Hirst), cattura lo sguardo dello spettatore in un continuo gioco di luci e di ombre. Uno stand serio.
Classico e ben equilibrato: ecco come potremmo descrivere lo stand della galleria fiorentina (e milanese) pensato per Roma Arte in Nuvola. Le sfumature grigio chiare delle opere di Claudio Parmiggiani, Fabio Viale ed Erwin Wurm dialogano alla perfezione tra sculture, quadri e installazioni. A ravvivare il booth ci pensano gli specchi di Goldshmied & Chiari, il duo artistico formato da Sara Goldschmied (Arzignano,1975) ed Eleonora Chiari (Roma, 1971).
Sono Felice Levini, Andrea Aquilanti, Roberto Pietrosanti, Giuseppe Salvatori e Sveva Angeletti i protagonisti dello stand della Nuova Pesa dove una raggiante Simona Marchini accoglie i visitatori. Per il suo terzo anno alla fiera, la galleria romana ha pensato a uno stand dai contrasti netti, dove le tonalità chiare dei lavori degli artisti più maturi contrastano con il colorato stand. La giovane Sveva Angeletti invece propone una marea, agitata e spumosa, racchiusa in un dittico che invade e “travolge” la parete esterna dello stand.
Un piccolo stand molto molto ben congegnato. Il 38enne pittore Luca Grimaldi (uno dei fondatori dello spazio PostEx a Roma nel quartiere di Centocelle) porta i suoi quadri-paesaggio dipinti come fossero mosaici, a grandi tessere di colore. Per precisa volontà dell’artista le opere sono intervallate con i sagaci ritratti del fotografo Niccolò Beretta (Roma, 1986) dedicati agli sciatori nelle stazioni invernali nel centro e sud Italia a grido di “No Dolomiti”. Della serie ‘questa non è Ibiza…’
La galleria sarda torna alla Nuvola con un progetto ad hoc disegnato dall’architetto Antonello Cuccu. Lo stand omaggia lo scrittore e giornalista sardo Salvatore Cambuso, insegnante dell’artista Maria Lai e autore di Miele Amaro. Ed è proprio al romanzo che la galleria si ispira, trasformando lo stand in un alveare dorato dove, al posto di ospitare api, custodisce le opere di Gabriella Locci, Silvia Idili, Vincenzo Grosso, Alessandro Lobino, Paolo Pibi, Ruggero Baragliu, Crisa, Iginio Panzino, Massimiliano Rausa, Cenzo Cocca.
Andrea Festa ospita la doppia personale di Mattia Sinigaglia (Castiglione dello Stiviere, 1989) e Silvia Paci (Prato, 1990). I lavori scultorei del primo dialogano con le pitture della seconda grazie alla potenza del colore, focalizzandosi entrambi su una riflessione umana e sociale raccontata attraverso i codici fantastici e soprannaturali, tipicamente fiabeschi.
La galleria veneziana presenta un solo show della giovane Chiara Peruch (Pordenone, 1996). Le tele di medie e piccole dimensioni sono contraddistinte da una luminosità che richiama la tradizione pittorica veneziana. Le immagini segnalano l’ingresso in zone mutanti, di trasformazione, di trapasso e rinascita. Un “passaggio” enfatizzato dal telo plastificato con cui l’artista ha deciso di ricoprire l’intero stand, traendo ispirazione dalla seta prodotta dai bachi durante la loro fase di trasformazione.
Appena tornata da Artissima, la galleria romana arriva alla Nuvola puntando tutto sulla pittrice sarda Narcisa Monni (Alghero, 1981). Una pittura “liquida e veloce, giovane e attraente, che è allo stesso tempo sintomo di una generazione divisa tra due mondi”, così la definisce Nicolas Martino nel suo testo di accompagnamento al solo show fieristico. Soggetti di vita quotidiana prendono forma su fogli di riviste e giornali, polaroid ritoccate e carta fotografica, tra tonalità morbide e tenui.
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