Come sarà Frieze New York 2024. Le gallerie e le novità della fiera
L’avamposto newyorkese della storica fiera inglese si concentra nel 2024 sulla valorizzazione delle diverse comunità artistiche della città, con il coinvolgimento di organizzazioni non profit. Nello Shed ci saranno 68 gallerie
Dal 2021, l’edizione newyorkese della fiera londinese Frieze si tiene al The Shed. Scelta dettata allora dalla necessità di ridimensionare l’evento (da 200 a 60 espositori) facendo tesoro dei limiti imposti dalla pandemia, ma preceduta, nelle intenzioni degli organizzatori, dalla volontà di proporre una rassegna più sostenibile e curata, sfruttando la flessibilità del centro culturale inaugurato nel 2019 ad Hudson Yards, nell’estremo ovest di Manhattan. Un orientamento che dunque si è riconfermato negli anni a seguire, e caratterizzerà anche l’edizione 2024, in programma dall’1 al 5 maggio con 68 gallerie da 25 Paesi del mondo. Si tratta, però, della prima uscita a New York dopo l’ambiziosa operazione che, nell’estate 2023, ha visto Frieze acquisire le due storiche fiere americane Armory Show – basata proprio a New York – ed Expo Chicago. Una strategia di consolidamento sul mercato dell’arte più rilevante al mondo che, mentre garantisce alle rassegne americane inglobate di conservare i rispettivi marchi e team di lavoro, conferma l’intenzione di Frieze di rilanciarsi (e tenere testa all’altro gigante globale delle fiere, Art Basel) optando per una diversificazione dell’offerta attrattiva tanto per le gallerie quanto per i collezionisti.
Frieze New York 2024: le gallerie in fiera
E sarà non a caso incentrata sulla celebrazione di New York come capitale culturale e leader del mercato dell’arte internazionale la prossima edizione della fiera, che coinvolgerà alcune delle più importanti organizzazioni no-profit che operano nel campo dell’arte in città nella produzione di progetti speciali partecipati, in rappresentanza delle diverse comunità artistiche locali. In fiera, invece, l’obiettivo è quello di “riunire insieme, in un unico spazio, realtà che rappresentano l’arte contemporanea di tutto il mondo con le eccezionali gallerie di New York”, spiega la Ceo di Frieze America, Christine Messineo. Oltre la metà degli espositori presenti rappresenterà, quindi, la scena newyorkese, con la conferma delle principali gallerie che operano in città: 303 Gallery, Miguel Abreu Gallery, Tanya Bonakdar Gallery, Canada, Chapter NY, James Cohan, Gagosian, Gladstone Gallery, Alexander Gray Associates, Hauser & Wirth, Casey Kaplan, Karma, Anton Kern, Andrew Kreps Gallery, Matthew Marks Gallery, Ortuzar Projects, Pace Gallery e David Zwirner. Dal mondo, spazio, tra gli altri, a Fortes D’Aloia & Gabriel, Xavier Hufkens, Gallery Hyundai, Kurimanzutto, Victoria Miro, Silverlens, Sprüth Magers e Stevenson. Per l’Italia, Massimodecarlo e Giò Marconi.
La sezione Focus e la Frieze Week 2024
Undici saranno le gallerie emergenti per la sezione Focus curata da Lumi Tan, ognuna presente con un solo artista, anch’egli emergente o ancora non apprezzato come dovrebbe. Quattro le new entry che si aggiungono alle riconferme: Central Galeria, Kapp Kapp, Madragoa e Patron. In parallelo si articolerà la programmazione della Frieze Week, che vedrà molti degli spazi d’arte cittadini inaugurare le mostre e i progetti più attesi della stagione, dal disvelamento dell’opera site-specific per il Roof Garden del MET (nel 2024 opera di Petrit Halilaj) alla personale di Mika Tajima alla Hill Art Foundation. Chi sarà in città per la fiera potrà inoltre visitare la Whitney Biennialche inaugurerà il prossimo 20 marzo, ma anche le fiere Nada New York (dal 2 al 5 maggio) e Future Fair (dall’1 al 4 maggio). Ai potenziali compratori è invece dedicata la Viewing Room di Frieze, che “aprirà” online con una settimana d’anticipo rispetto alla fiera, per offrire una visione d’insieme sulle proposte delle gallerie.
Livia Montagnoli
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