La fiera Arco di Madrid si conferma il più rilevante evento cultural-artistico-contemporaneo spagnolo con una attenzione nazionale notevolissima. Una grande fiera forse un po’ sbilanciata sul mondo iberico e latino, ma allo stesso tempo un evento centrale su scala europea
Rimane solida nella sostanza pur in presenza di piccoli cambiamenti la fiera Arco diretta dalla spumeggiante catalana MaribelLopez. Le date innanzitutto sono state spostate ancora un poco in avanti in direzione della primavera. Arco era una fiera prettamente invernale, in una città gelida di altopiano continentale. E invece pian pianino, seguendo le disponibilità del quartiere fieristico IFEMA di Madrid, ci si è spostati in pieno marzo. E queste date, dice Lopez, sono qui per restare. Per il resto tutto come sempre e più di sempre: Arco è il grande evento artistico spagnolo per quanto riguarda il contemporaneo, non c’è niente di più rilevante nel Paese, ecco perché il primo giorno di apertura addirittura la Regina e il Re di Borbone si fanno un giro tra gli stand. Ed ecco perché Arco è così piena di stand istituzionali a fianco a quelli delle tante gallerie iberiche (parecchie) e internazionali. Sulle vendite è presto dire e lo faremo nei prossimi giorni, ma i mercanti risultano moderatamente (in alcuni casi molto moderatamente) soddisfatti. Non è presto invece per esprimere un parere sui migliori stand che abbiamo visto in fiera ispezionando i due grandi padiglioni allestiti per Arco 2024. Eccoli.
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Pinksummer – Genova
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Soy Capitan – Berlino
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NOME – Berlino
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L21 – Maiorca
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Traversia Cuatro – Madrid
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Esther Schipper – Berlino
7 / 9
Semiose – Parigi
8 / 9
Almeida&Dale – San Paolo del Brasile
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Laveronica – Modica
Bella e pulita la presentazione della galleria genovese che intercetta un angolo strategico della fiera. Due gli artisti espoti, tutti con lavori nuovi. C’è KooJeongA con una piccola scultura e le opere su lino e poi ci sono piccole installazioni, quadri e sculture a parete di TomàsSaraceno.
I grandi oli quasi fumettistici di GraceWaver ma anche i suoi disegni disseminati nello stand. Poi i dipinti di Shahin Afrassiabi che ritraggono ossessivamente il volto di Francis Bacon. E le ceramiche di Paloma Proudfoot. Particolarmente vario ed efficace lo stand – ancora una volta angolare – della galleria tedesca.
Ancora una galleria berlinese. Lo stand di NOME è diviso in due con l’obiettivo di realizzare una doppia mostra personale. Una di Cian Dayrit e un’altra in uno spazio sul retro di PriscillaDobler Dzul dedicata ad un immaginario indigeno. Sulla parete poi c’è un lavoro più concettuale di Voluspa Jarpa. Si tratta di tre proposte che però parlano delle stesse questioni e degli stessi temi. Che tendenzialmente ruotano attorno del colonialismo, del razzismo, della violenza militare. Con una presenza preponderante di lavori su stoffa e tessuto.
Uno degli allestimenti più spettacolari della fiera quello di questa galleria che riveste ogni parete di sottile compensato grezzo per creare una atmosfera surreale accentuata da una divisione ad archi che ricordano una Piazza d’Italia di Giorgio de Chirico. In questo labirinto monocromo beige si incontrano gli artisti della scuderia di questa galleria: le sculture di Vera Mota, Madeline Jimenez Santil e di Mira Makai, le foto di Pixi Liao, i dipinti di Fatima De Juan, Fabio Viscogliosi e Daisy Dodd-Noble. Per trovarli cercate le tenui scritte a matita sulle pareti lignee
L’ormai storica galleria madrilena (con sedi però in mezzo mondo latino) ha individuato davvero un’ottima soluzione per presentare al meglio i suoi artisti. Uno stand lungo, ampio, luminoso e rettangolare. Un pavimento con colorazione modificata rispetto agli altri grazie ad una moquette arancio e poi un mix perfetto di sculture, disegni, dipinti. Gli artisti? Tantissimi. Tra di loro Jose Dàvila, Jorge Mendez Blake, Sara Ramo, Álvaro Urbano e molti altri ancora.
Risulta davvero complicato non inserire lo stand di Esther Schipper tra quelli migliori. E questo vale per ogni fiera. Infatti a questo giro non siamo riusciti ad esimerci. Le proposte qui sono di prim’ordine e ben allestite (sebbene senza nulla di spettacolare). C’è l’instagrammabilissimo Ugo Rondinone, c’è Simon Fujiwara con due notevoli quadri nuovi, ci sono poi – andateli a cercare, vale la pena – dei dipinti tanto piccoli quanto entusiasmanti di Philippe Parreno.
Lo stand è molto vario ma in realtà gioca tutto sui sapori tenui dei toni pastello e acquarellati grazie agli stili, molto coerenti tra loro, dei pittori di questa galleria che si conferma alla grandissima come una delle stelle parigine più luminescenti del momento. C’è un podio centrale a diverse altezze con le sculture in legno di Laurent Le Deunff. E attorno a questo podio tutto lo stand si avvolge sinuoso a forma di esse esponendo alle pareti quadri di Olaf Beuning, Amy Bravo, Jose Bonell, Aneta Kajzer, Françoise Pétrovitch e Anthony Cudahy.
Pitture, disegni, sculture. Anche mobili. Tutti con lo stesso stile e con gli stessi motivi grafici che riprendono l’ancestralità afro brasiliana. Quello di Almeida&Dale è uno stand che salta all’occhio perché espone una mostra personale ed è una delle eccezioni in fiera. La mostra è di Rubem Valentim (Salvador de Baja 1922 – San Paolo del Brasile 1991). Uno dei grandi artisti storici brasiliani in una importante galleria brasiliana.
Quattro grandi e coloratissimi lavori di Alejandra Hernandez che rappresentano archetipi femminili con corpi di donne (spesso in gravidanza) associati a elementi naturali. Poi un video, uno statement femminista sulla parete e una serie di matrioske di Daniela Ortiz, queste ultime dedicate a celebrare alcuni fatti storici relativi a persecuzioni subite da comunisti o figli di comunisti.
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Pinksummer – Genova
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Soy Capitan – Berlino
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NOME – Berlino
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L21 – Maiorca
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Traversia Cuatro – Madrid
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Esther Schipper – Berlino
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Semiose – Parigi
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Almeida&Dale – San Paolo del Brasile
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Laveronica – Modica
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Massimiliano Tonelli
È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…