L’Art Week di New York 2024. La guida a tutte le fiere

Al The Shed, come ormai succede da qualche anno nell’era post pandemia, Frieze va in scena dall’1 al 5 maggio (il primo giorno solo su invito) in scala ridotta, ospitando 68 gallerie da 25 Paesi del mondo. Oltre la metà degli espositori presenti, però, rappresenterà la scena newyorkese, con la presenza delle principali gallerie che operano in città, a testimoniare l’intenzione di celebrare New York come capitale culturale e leader del mercato dell’arte internazionale. A questo scopo, l’edizione 2024 coinvolge anche alcune delle più importanti organizzazioni no-profit newyorkesi che operano nel campo dell’arte, con l’obiettivo di produrre progetti speciali partecipati, in rappresentanza delle diverse comunità artistiche locali.  In parallelo si articolerà la programmazione della Frieze Week, che vedrà molti degli spazi d’arte cittadini inaugurare le mostre e i progetti più attesi della stagione, dal disvelamento dell’opera site-specific per il Roof Garden del MET (nel 2024 opera di Petrit Halilaj) alla personale di Mika Tajima alla Hill Art Foundation.

Fresca dell’annuncio che ha sancito il suo sbarco oltreoceano con la prima edizione parigina della fiera in programma per l’autunno 2024, NADA si ripresenta a New York con la sua decima edizione, dal 2 al 5 maggio. Dietro c’è la New Art Dealers Alliance (NADA), collettivo no-profit fondato nel 2002 per riunire professionisti che operano con l’arte contemporanea, con l’obiettivo di facilitare relazioni nell’ambito della scena emergente. Il decimo anniversario sarà celebrato come di consueto nel distretto dell’arte di West Chelsea, con una selezione di 92 gallerie, spazi d’arte e organizzazioni no-profit provenienti da 15 Paesi e 31 città del mondo (34 gli esordi; nessuna rappresentanza per l’Italia). Nei giorni di fiera, la programmazione di NADA Presents offrirà dibattiti sullo stato dell’arte, riunendo esperti e personalità del settore.

Siamo alla quarta edizione della fiera indipendente nata come “capsule size”, che nel 2024 cresce ancora, arrivando a riunire negli spazi del Chelsea Industrial circa 60 espositori locali, statunitensi e internazionali. In programma dal 2 al 4 maggio, The Future Fair dedica il primo giorno del mese alla preview su invito per addetti ai lavori. Il focus è come sempre centrato sulle giovani gallerie e sulle realtà emergenti, con l’obiettivo di supportare l’ingresso di nuovi volti (e idee) nel mercato dell’arte. Non a caso, i soci fondatori della fiera hanno sdoganato, in questi anni, il sistema del Pay it Forward, un fondo di mutuo soccorso per la sovvenzione delle realtà emergenti che si ricostituisce a ogni edizione grazie alla redistribuzione equa del 35% dei profitti: ogni galleria fondatrice (vincolata per 5 anni) è infatti libera di prendere subito la sua somma in contanti, ma anche di ottenere un credito per lo stand dell’anno successivo o di contribuire al fondo Pay it Forward. Il public program organizzato in fiera si concentra quest’anno sulla presenza e la condizione delle donne nell’arte e sulle nuove forme di arte contemporanea. Per l’Italia partecipa C+N Gallery Canepaneri.

Negli spazi ottocenteschi dell’Estonian House (sulla 34th Street di Midtown Manhattan, nell’area di Murray Hill), Esther è la fiera d’arte esordiente del 2024, nata da un’idea della gallerista newyorkese Margot Samel e della sua collega Olga Temnikova, da Tallinn (dove dirige la galleria Temnikova e Kasela). Una fiera boutique, in programma dall’1 al 4 maggio, che coinvolgerà 25 espositori, tra realtà locali e gallerie in arrivo da Londra o Shangai. La peculiarità del progetto deriva dal contesto, un edificio in stile Beaux-Arts che dunque recupera gli stilemi del Neoclassico francese nell’interpretazione che se ne diede a New York nel secondo Ottocento (la palazzina fu completata nel 1899): alle gallerie invitate, è stato richiesto di relazionarsi con gli ambienti storici, per proporre allestimenti originali. Ci sarà da aspettarsi installazioni site-specific e performance. Tutto ad accesso libero.

Dal 2 al 5 maggio, l’“antifiera” per artisti indipendenti va in scena a West Chelsea con l’idea di dare spazio ad artisti locali non rappresentati da gallerie in città, chiamati a presentare liberamente i propri lavori nella vetrina proposta loro al 550 West della 29th Street. Nel 2024 Clio Art Fair compie dieci anni, sotto la direzione artistica dell’italiano Alessandro Berni.

Aperta dal 2 al 5 maggio, Superfine Art Fair arriverà a New York per la sua 30esima edizione al terzo piano di un grattacielo al 151 West 42nd in uno spazio di quasi tremila quadrati. La fiera, che per il 2024 ha scelto il tema FUTURE WONDERLAND, porta ancora una volta al centro l’arte emergente, oltre a performance curate dal sostenitore del centro e mecenate ChaShaMa.

Agli Spring Studios di Tribeca, la Independent Art Fair celebra la sua quindicesima edizione dal 9 al 12 maggio (il 9 solo su invito). Saranno 88 le gallerie riunite per l’occasione (oltre 130 gli artisti rappresentati), di cui 38 alla prima partecipazione, nell’edizione più internazionale nella storia della manifestazione. E ci sarà spazio anche per celebrare l’anniversario speciale, con un focus – 15 x15: Independent 2010-2024 – su artisti e gallerie che in passato hanno avuto particolare impatto in fiera, allestito nell’area centrale. Attenzione centrata anche sugli artisti emergenti della scena newyorkese, quest’anno presenti in gruppo piuttosto nutrito agli Spring Studios. Tra le solo exhibition, Clima Gallery presenterà i lavori inediti di Valerio Nicolai (Gorizia, 1988). Mentre la sezione Talk si concentrerà sulla relazione tra arte, attivismo e impegno politico.

Chiude il calendario fieristico di maggio l’appuntamento con l’edizione newyorkese di Tefaf, dal 10 al 14 maggio (preview il 9 maggio). In città, la longeva fiera olandese per l’antiquariato, le belle arti e il design da collezione contemporaneo è tornata nel 2023 a occupare il “set” della Wade Thompson Drill Hall di Park Avenue Armory, allestita dallo studio Tom Postma Design. Saranno 89 gli espositori in arrivo da 15 paesi e 4 continenti: per l’Italia, Galleria Continua, Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Massimo De Carlo e Tornabuoni.