Come è andata la fiera Art Brussels 2024? Rispondono i galleristi
Pronti a intercettare i collezionisti belgi, tra i più colti e di tradizione nel sistema dell’arte internazionale, i galleristi italiani sono stati impegnati alla fiera di Bruxelles e qui i loro feedback più che soddisfacenti sulla quarantesima edizione di Art Brussels
Edizione di anniversario per Art Brussels, con la fiera che arriva nel 2024 al suo quarantesimo compleanno e resta come sempre tra le più seguite in Europa per qualità dell’offerta, ma anche per una interessante base di collezionisti sul territorio. Con una tradizione di lunga data per l’arte più consolidata e piuttosto colti, ma anche attenti, aperti e curiosi nella scoperta e nell’acquisto di ricerche meno note, più giovani e sperimentali. Sostanziosa anche la pattuglia italiana, tra gli oltre 170 espositori di Bruxelles; ne abbiamo raggiunto una parte per sentire come è andata la fiera nei primi giorni e quale feedback ci riportano dal collezionismo belga e internazionale.
Le gallerie italiane al debutto ad Art Brussels 2024
Edizione di debutto a Bruxelles e in generale a una fiera internazionale per Il Triangolo, la giovane galleria di Cremona che con una gestione tutta nuova si sta facendo avanti sulla scena italiana con convinzione ed efficacia. “Siamo nella sezione Invited, su invito dalla fiera, in un settore molto piccolo e curato con solo 9 gallerie da tutto il mondo”, ci raccontano dalla galleria, che riporta di un avvio ben impostato, con “alto tasso di collezionisti presenti. Abbiamo trovato soprattutto efficace l’organizzare la mattina della preview una colazione molto selezionata per collezionisti e galleristi”. Al secondo giorno di fiera si potevano già comunicare soddisfazioni per le vendite delle opere, tra le altre, di Alessandro Polo, intorno ai 2.000 euro, I.W. Payne, intorno ai 3.500 euro, ed Ettore Favini, intorno ai 7.500 euro.
Era a Bruxelles per la prima volta anche ABC Arte, la galleria con sede a Genova e Milano che in Belgio ha dedicato tutta la sua attenzione e un intero stand monografico alle opere di Tomas Rajlich, artista ceco naturalizzato olandese, che ha orientato anche la scelta di partecipare alla fiera, proprio per “la connessione speciale di Rajlich con i Paesi Bassi, che per l’artista sono un po’ una seconda casa”. La congiuntura ha giovato anche alle vendite di ABC, realizzate in un range dai 10.000 ai 25.000 euro e con una trattativa importante aperta su un’opera oltre i 60.000 euro.
Le vendite delle gallerie italiane a Bruxelles
Terza volta ad Art Brussels per la galleria di Bologna P420, che torna in Belgio e a Bruxelles per intercettarne collezionisti e curatori attivi sul territorio e riconosce la capitale come una scena per l’arte “molto vivace, con bellissime gallerie e collezionisti molto attenti e attivi che creano belle collezioni e aprono fondazioni, così come interessante è anche la scena istituzionale”, commenta con noi la galleria, che festeggia un ottimo avvio di fiera: “L’opening day è stato molto frequentato, e i risultati delle vendite sono stati per noi migliori degli altri anni con vendite a un pubblico di collezionisti perlopiù belgi”. Tra gli artisti in stand vendite registrate per Shafei Xia (prezzi da 6.000 a 15.000 euro), sold out subito come sempre alle fiere, e poi per Victor Fotso Nyie (15.000 euro) – l’artista è in mostra alla Biennale Arte 2024, tra l’altro, dove P420 può dirsi soddisfatta anche per la presenza delle opere di Filippo De Pisis – e un lavoro di Francis Offman (prezzi tra 6 e 20.000 euro), e ancora opere di Adelaide Cioni (prezzi in fiera da 3 a 12.500 euro) e Pieter Vermeersch (in fiera tra i 9 e i 36.000 euro).
Alla fiera di Bruxelles partecipa da tre anni anche la galleria Monitor, in fiera con due stand, “uno nella sezione principale con opere di Benedikt Hipp, Nicola Samorì, Matteo Fato, Daniel V. Melim e un solo di Oscar Giaconia”. Ad accomunarli la pittura figurativa, “particolarmente apprezzata in questa sede”, ci segnala la gallerista Paola Capata, soddisfatta di una preview “interessante e ‘impegnata’ con una notevole presenza di collezionisti locali ed internazionali”. Diverse le opere vendute, in range di prezzi da 2.500 a 11.500 euro.
Buone vendite per gli italiani ad Art Brussels 2024
Nella sezione Rediscovery con un progetto monografico dedicato a Sandro De Alexandris (Torino, 1939) e alla sua seconda edizione di Art Brussels, c’era attesa da 10 A.M. e pare non sia andata delusa, con un primo giorno a ritmo serrato e un opening andato meglio del previsto, con presenze numerose di collezionisti belgi, svizzeri, austriaci e tedeschi e istituzionali e vendite per più di dieci opere, tra i 3.500 e i 40.000 euro che sono serviti a un collezionista internazionale e pare piuttosto noto per conquistare l’opera 3TS/LL 07 del 1969. Qualche rallentamento si è registrato, come pure è fisiologico che sia, nei giorni successivi, che però hanno visto comunque aggiungersi altre vendite entro i 6.000 euro e a collezionisti belgi.
Dep Art da Milano e Ceglie ha con coraggio scommesso tutto su grandi formati, e ha vinto, con la vendita in avvio delle due opere principali del solo show di Wolfram Ullrich, tra 17.000 e 19.000 euro, e diverse trattative aperte con clienti belgi e di altre provenienze per le tele di Valerio Adami, tra i 25.000 e i 200.000 euro, in vista della grande retrospettiva in arrivo quest’estate a Palazzo Reale a Milano, ad Art Brussels in dialogo con Salvo e alcuni suoi capolavori già esposti alla Biennale di Venezia del 1984, come Il Bar del 1981.
Cristina Masturzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati