Addio Paris+, benvenuta Art Basel Paris. Ecco come sarà l’edizione 2024 della fiera
Dal nuovo nome, Art Basel Paris e non più Paris+ part Art Basel, ai quasi 200 espositori che arriveranno a Parigi a metà ottobre, ecco tutte le novità della nuova edizione della fiera che per la prima volta si terrà al Grand Palais
Con il debutto nella nuova sede attesissima del Grand Palais a Parigi, si presenta anche con un nuovo nome l’ultima arrivata in casa Art Basel, la fiera enfant prodige che dal 2022 abbiamo imparato a conoscere come Paris+ par Art Basel e che dall’edizione 2024 si chiamerà semplicemente Art Basel Paris.
Tutte le novità di Art Basel Paris 2024
In linea con il branding delle sorelle di Basilea, Hong Kong e Miami, l’ultima nata della fiera multi-location Art Basel prende così il nome di Art Basel Paris e annuncia anche le prime novità e tutti i circa 200 espositori pronti a convergere a Parigi dal 18 al 20 ottobre 2024 (con preview riservata il 16 e 17) e ad animare per la prima volta l’edizione francese negli spazi di inizio Novecento del Grand Palais, decisamente più affascinanti della sede provvisoria utilizzata fin qui del Grand Palais Éphémère. Una sede storica per le fiere parigine, utilizzata per tradizione da Fiac, ad esempio, prima dell’affermarsi in città del gigante fieristico svizzero, sarà dunque il Grand Palais, rinnovato dopo un cantiere di restauro e ristrutturazione durato tre anni, a ospitare 194 gallerie provenienti da 42 paesi e territori diversi, con 51 debutti assoluti e un terzo circa di espositori francesi, 64 sul totale.
Sezioni vecchie e nuove e opere rare in mostra ad Art Basel Paris 2024
Guidata per il terzo anno da Clément Delépine, la fiera può contare nel 2024 su 40 gallerie in più rispetto all’edizione 2023, con un aumento del 26% anno su anno, a conferma di quell’altissima attrattività, che sin dai primi passi, ne ha decretato il successo a mani basse, in termini di partecipanti, collezionisti, istituzioni, vendite, impatto nell’immaginario del sistema dell’arte e ricadute produttive ed economiche, anche grazie a un trend di crescita del nodo parigino nel mercato dell’arte. In aggiunta alle sezioni già operative, Galeries, per gli espositori più consolidati, ed Emergence (in origine chiamata Galeries Émergentes), per le nuove generazioni, Art Basel Paris introduce nel 2024 un terzo settore, Premise, dedicato a nove gallerie con progetti curatoriali cuciti intorno a opere realizzate prima del 1900 (data di inaugurazione del Grand Palais, anche), con l’intenzione di espandere il canone della storia dell’arte. In una prospettiva non dissimile anche Oh La La!, una nuova iniziativa della fiera che invita gli espositori a riservare per i giorni 18 e 19 ottobre una selezione di opere raramente mostrate, così da rigenerare anche un po’ l’interesse dei visitatori con nuovi display in corsa.
Il public program della fiera Art Basel a Parigi e il rapporto con la città
Con il suo nuovo nome e dalla sua nuova sede del Grand Palais, Art Basel Paris punta anche a uscire dai corridoi e dagli stand e a rafforzare il proprio impegno e coinvolgimento nell’ecosistema culturale della città attraverso il palinsesto delle Conversazioni e un public program ambizioso in collaborazione con le principali istituzioni di Parigi. Il programma Conversations si terrà infatti quest’anno per la prima volta al Petit Palais, giusto di fronte al Grand Palais, sempre sotto la curatela di Pierre-Alexandre Matéos e Charles Teyssou. E mentre sono ancora da scoprirsi tutti i dettagli sulle mostre in città in concomitanza con la fiera, sono già in calendario di sicuro i progetti retrospettivi sul Surrealismo al Centre Pompidou e sull’Arte Povera alla Bourse de Commerce – Pinault Collection.
Cristina Masturzo
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