Parte a Torino la fiera The Phair dedicata alla fotografia
La fiera di fotografia cambia sede e festeggia la sua quinta edizione alle OGR, le Officine Grandi Riparazioni. Tra alcune riconferme e molte novità. Le foto
Come ormai da tradizione ritorna The Phair, la fiera torinese di fotografia che quest’anno giunge alla sua quinta edizione. Sotto la consueta direzione di Roberto Casiraghi e Paola Rampini, la manifestazione questa volta segna un importante traguardo presentando diverse novità che partono non solo dal cambio di location ma soprattutto dal contesto nella quale si inserisce. Incluso all’interno del festival di fotografia contemporanea Exposed, il progetto fieristico abbandona infatti la sede di Torino Esposizioni per raggiungere le Officine Grandi Riparazioni che ospitano parallelamente anche tre altri eventi della rassegna artistica di cui sopra (A View from Above, a cura di Domenico Quaranta, Samuele Piazza e Salvatore Vitale, Expanded Without, e Bodybuilders, curata da SPRINT).
La quinta edizione di The Phair a Torino
Aperta fino al 5 maggio, The Phair accoglie il visitatore presentando un percorso pulito e lineare attraverso il quale poter conoscere le proposte di 38 gallerie, nazionali e non. Snodandosi nello spazio della Sala Fucine delle OGR, la fiera sembra aver trovato la sua collocazione ideale garantendo una fruizione non dispersiva delle opere che ne ricevono così anche la giusta attenzione.
Nonostante la selezione di alcune realtà che destano qualche dubbio (Febo e Dafne, Alberto Damian Gallery) e di gallerie che non azzardano più di tanto (come fa ad esempio Gian Enzo Sperone portando Bruce Nauman, Ontani e Pistoletto) nel complesso questa quinta edizione trasmette una certa freschezza. Sono questi i casi di Crag Gallery che riesce nel presunto azzardo di accostare fra di loro un mostro sacro come Luigi Ghirri all’interessante lavoro della giovanissima Elisabetta Mariuzzo, della milanese A.More Gallery che mette in mostra delle membra umane catturate al microscopio e rimanipolate successivamente da Aldo Salucci, degli ironici interventi di Igor Eškinja per Wizard Gallery e dei bei progetti di Antonello Ghezzi ed Erika Pellicci per Mevannucci.
Degne di nota anche le opere raffinate di Flore e Carolle Bénitah (rappresentate da Alessia Paladini), i ritratti magnetici di Nicol Vizioli scelti da Mimmo Scognamiglio, e gli scatti fatti a Lee Miller nei primi anni ’30 dal fotografo russo George Hoyningen – Huene presenti dalla galleria di Berlino Jaeger Art.
Gli eventi collaterali di The Phair 2024
L’esperienza di The Phair non si esaurisce però con la presenza di galleristi ed espositori. Ad avvicinare ancora di più il pubblico ci pensano infatti alcuni eventi collaterali che danno completezza all’intero progetto. Tra questi ricordiamo il programma di incontri in collaborazione con La Stampa LA FOTOGRAFIA: rivoluzione e innovazione (schedulato alle 14:00 di venerdì), la serata di musica elettronica organizzata da Club Silencio sempre per il 3 maggio, Una Notte alle OGR Torino / The Phair – Photo Art Fair & Exposed Festival, e gli appuntamenti di TAG: Art Coffee Breakfast, una tre giorni di colazioni in galleria fruibili dal 3 al 5 maggio, dalle 10 alle 12) e la TAG Art Night attesa dalle 18 fino alle 23 di sabato 4. Degno di nota anche lo stand dedicato alle video-interviste curate da Lorenzo Bruni per Orizzonti Urbani. Visioni e prospettive di otto artiste del territorio: una rassegna resa possibile grazie ai contributi di Grazia Toderi, Marzia Migliora, Maura Banfo, Monica Carocci, Roberta Bruno, Eva Frapiccini, Elisa Sighicelli e Marilena Noro.
The Phair 2024 nelle parole del co-direttore Roberto Casiraghi
“Per noi è un grandissimo passo avanti, anzi, più che un passo è un’autostrada, non perché Torino Esposizioni fosse un brutto luogo ma questo è veramente il posto ideale dove fare un progetto come The Phair”, ha commentato Roberto Casiraghi, sbilanciandosi anche sull’edizione prevista per l’anno prossimo. “Credo che le OGR siano uno dei posti iconici non solo per Torino ma secondo noi anche a livello mondiale e credo che sia veramente la casa di The Phair. Già abbiamo le date del 2025: sarà la seconda settimana di maggio, come al solito dal giovedì a domenica”.
I premi di The Phair 2024
Nato quest’anno, il Premio Spada Partners dell’omonimo studio punta a sostenere un artista senza limiti di nazionalità o età attraverso l’acquisizione di un’opera che fornisca la più interessante e completa fotografia dei tempi in cui viviamo. Nelle parole del Managing Partner e collezionista Roberto Spada, “collezionare arte moderna e contemporanea è un modo di esplorare i nostri tempi, comprendere nuove idee, concetti e approcci artistici, nonché un’esperienza appassionante e culturalmente arricchente”. Il Premio sarà volto a evidenziare la capacità dell’artista di coniugare la propria forma espressiva con una elaborazione culturale e sociale contemporanea. L’opera vincitrice verrà acquisita ed esposta in modo permanente negli uffici di Milano, dove trova sede parte della collezione di arte contemporanea dello Studio Spada Partners, e sarà visibile ai clienti e in occasione di speciali aperture al pubblico o su appuntamento.
Poi, quest’anno la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, oltre a sostenere il programma di ospitalità collezionisti durante The Phair, parteciperà acquisendo un’opera esposta in fiera, che entrerà a far parte della collezione istituzionale.
Valerio Veneruso
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