Apre Roma Arte in Nuvola all’Eur. Ecco com’è l’edizione 2024
Con circa 140 gallerie, tra nazionali e internazionali, si apre la fiera d'arte moderna e contemporanea della Capitale, ospitata alla Nuvola del quartiere Eur fino a domenica. Ad animare questa quarta edizione? Progetti speciali, performance e focus espositivi
Si apre la quarta edizione di Roma Arte in Nuvola, la Fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, sotto la direzione artistica di Adriana Polveroni. Tra grandi conferme e novità, le gallerie partecipanti – nazionali e internazionali – sono circa 140, a cui si aggiungono progetti speciali, performance e mostre che animeranno la Nuvola di Fuksas, nel quartiere Eur, fino a domenica 24 novembre 2024.
Roma Arte in Nuvola 2024: tra pittura e installazione
La natura è uno degli elementi dominanti tra i corridoi della fiera, rappresentata prevalentemente attraverso il linguaggio pittorico. Una natura selvaggia che si impossessa dell’intero spazio della tela, avvolgendo e – alle volte – travolgendo la figura umana, che da soggetto si trasforma in un mero ornamento.
Oltre alla pittura, a far da padrona è anche l’installazione. Giochi di volumi e di colore animano i booth più audaci, incuriosendo il pubblico ad entrare e ad esperire le opere in esposizione.
Parola alla direttrice artistica di Roma Arte in Nuvola Adriana Polveroni
“Questa edizione è la più bella che abbiamo mai fatto”, così parla la direttrice artistica Adriana Polveroni ad Artribune. “Si annuncia di alta qualità, premessa con la quale siamo certi di dirigerci verso una quinta edizione ancora migliore. Questo mi conforta molto, perché quando si sale al secondo piano, quello dedicato all’arte contemporanea – considerato il più fragile per tutte le problematiche che sappiamo -, presenta un livello notevole e in crescita. Questo è un ottimo risultato e una spinta per poter andare avanti con il progetto di Roma Arte in Nuvola, valorizzandone la vocazione internazionale che sta coltivando da quattro anni a questa parte”.
Le “isole contaminanti” e le performance di Roma Arte in Nuvola 2024
A contaminare Roma Arte in Nuvola sono una serie di “isole” – come definite dal direttore della Fiera Alessandro Nicosia –, ovvero stand dedicati a progetti espositivi appositamente pensati per l’edizione 2024. Tra queste ricordiamo il booth della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura che ha presentato un focus sulle produzioni fotografiche e video, acquisite attraverso alcuni dei più importanti programmi nazionali e internazionali di sostegno all’arte italiana: Strategia Fotografia, Italian Council e PAC – Piano per l’Arte Contemporanea, con un focus sulle architetture contemporanee d’Italia.
A questo si aggiunge l’Istituto Luce con un’opera di Quayola che mixa arte digitale e foto d’archivio, la Banca Ifis con l’esposizione di 12 busti inediti di Antonio Canova (recentemente ritrovati e restaurati grazie al supporto dell’istituto bancario), e la Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura che partecipa, per la prima volta, con un’area informativa con opere e documenti storici.
Non solo, ad essere protagonista di questa quarta edizione della Fiera d’arte di Roma è anche la performance, grazie alprogetto speciale curato da Daniela Cotimbo e Adriana Polveroni. Sono quattro gli appuntamenti che si alterneranno da giovedì a domenica con azioni che indagano temi legati alle relazioni sociali, ai femminismi, all’ecologia, alla memoria urbana e al recupero delle subculture. Si passa da Francesco Fonassi con Dream Klub Remix, all’artista romano Iginio De Luca con Tevere Expo, scarti sonori, al duo artistico LU.PAcon D’altro canto cade e l’artista romana Francesca Cornacchini con Blue Horizon.
Parte della collezione MAXXI a Roma Arte in Nuvola 2024
In occasione di Roma Arte in Nuvola, tornano all’Eur alcune opere della collezione del Museo MAXXI di Roma, quali: Casa senza titolo (1999) di Sislej Xhafa,collocata nel piano forum della Nuvola, e Climbing (2000) del duo Vedovamazzei, allestita in un’area espositiva a loro dedicata. Attraverso Casa senza Titolo, presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1999 durante i bombardamenti del Kosovo per mano della Nato, Xhafa pone l’attenzione sulla rappresentazione dell’identità nazionale, a cui si affianca Climbing, prodotta dal duo italiano in occasione della prima edizione del Premio per la giovane arte italiana (2000) il cui tema era “Migrazioni e Multiculturalità”.
Valentina Muzi
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