I migliori 12 stand dell’edizione 2025 della fiera Arco a Madrid
Gli operatori economici del mercato dell’arte sono in grande tensione per gli sconvolgimenti internazionali, tuttavia la fiera è più bella rispetto alla media degli scorsi anni. E i galleristi italiani sono i migliori

Preoccupazione, un pelo di paura, allerta, prudenza. Le parole chiave di questa edizione di Arco Madrid 2025 sono queste e del resto la fiera arriva proprio nel momento della più alta crisi internazionale: forse non ancora economica ma di certo politica. Il mondo sta cambiando, l’America si allea con la Russia, l’Europa non sa che pesci pigliare e ci sono troppe guerre in giro per il mondo. Perfino il Pontefice non sta bene! Nelle fasi di incertezza il mercato dell’arte solitamente non gode e i galleristi non festeggiano e infatti così è. La fiera però quest’anno non è affatto male: l’edizione migliore del post pandemia. Meglio degli anni precedenti insomma e con tante gallerie che si sono date da fare per allestire presentazioni di buona qualità e coinvolgenti. Certo c’è ancora una smaccata differenza tra i due padiglioni in cui è suddivisa la fiera: uno più vivace e aggiornato, l’altro mediamente più stantio e noioso con tanti stand scontati e fin troppo commerciali. In questo scenario l’Italia ha sparigliato con le gallerie provenienti dalla Penisola che hanno presentato gli allestimenti più convincenti, coraggiosi, interessanti e divertenti. Non siamo mai eccessivamente patriottici quando facciamo i ‘best of’ fieristici, ma questa volta non abbiamo potuto fare a meno di inserire una ingente percentuale di gallerie tricolori nella nostra selezione. Forse l’arrabbiatura per la mancata riduzione dell’IVA (arrabbiatura che i galleristi italiani condividono con gli spagnoli peraltro) è stata di stimolo.
DEL INFINITO

La galleria di Buenos Aires tira fuori una chicca niente male. Si tratta, allestiti sospesi dallo stand, di una serie di interventi di Osvaldo Lamborghini su pagine di riviste pornografiche. Osvaldo Lamborghini, di cui quest’anno ricorrono i 40 anni dalla morte, è stato in tutto e per tutto un poeta maledetto tra l’Argentina e la Spagna fino alla metà degli Anni Ottanta.
193 GALLERY

La galleria, che ha una sede anche a Venezia oltre che a Parigi, si presenta con uno stand molto omogeneo e un pavimento dal colore modificato per valorizzare le opere a tecnica mista dell’artista ivoriana Joana Choumali che si articolano in ricami, collage e foto stampate su tela. Un approccio molto poetico e una dedica alla memoria dell’artista. “Tutto parte dalle mie passeggiate di prima mattina” dice lei
CONTEMPORARY FINE ART

Uno stand a tutta pittura quello della galleria tedesca che si apre di fronte all’ingresso di Arco. Contemporary Fine Art allestisce una mostra che sembra una personale tanto è simile il sapore dei pittori prescelti. In realtà è una ampia collettiva con tanti nomi della scuderia: Dana Schutz (che ha anche un disegno a carboncino), Maki Na Kamjra, Leiko Ikemura, Márcia Falcão, Sophie Esslinger e Tobias Spichtig. Tutti diversi, tutti simili.
PINKSUMMER

Stand di ampio respiro quello della galleria genovese. Tutti i lavori sono nuovi e la presentazione è un dialogo tra Peter Fend e Tomàs Saraceno. Di quest’ultimo, piccole sculture sospese e opere a parete, mentre la parte da leone la fa Fend con opere piuttosto politiche molto connesse con temi attuali, dalle guerre alla crisi climatica. Nota di colore: Fend insiste perché la galleria venda i suoi lavori a cifre abbordabili, affinché circolino e siano veicolo di attivismo.
MARCELO GUARNIERI

Stand stretto e lungo per la galleria paulista che presenta una doppia mostra personale. Su un plinto multiforme fatto di mattoni in cemento stanno le sculture in bronzo dell’artista bulgara (ma vissuta e morta in Brasile) LIUBA di cui quest’anno ricorrono i 20 anni dalla scomparsa. Alle pareti poi ci sono le opere a tema botanico e floreale di Alice Shintani, cinquantacinquenne brasiliana: una serie tutta ad acquarello su carta già presentata alla scorsa Biennale di San Paolo.
GILDA LAVIA

Uno degli stand di maggiore impatto e di maggior coraggio della fiera è quello di Gilda Lavia. La gallerista toscana con spazio espositivo a Roma ce la sta mettendo tutta e quest’anno si presenta con una importante installazione, per la prima volta nella sezione principale della fiera madrilena. Qualcuno avrà riconosciuto la serie di foto allestite a onda: si tratta dell’archivio fotografico di Petra Feriancová esattamente nel modo con cui furono esposte nel 2013 quando l’artista di Bratislava espose in una mostra personale nel padiglione Ceco e Slovacco della Biennale di Venezia. In più qui ci sono anche dei lavori a parete.
FOCO

Galleria portoghese che espone un artista portoghese. Nella fattispecie Francisco Trêpa, trentenne. Lo stand è tutto dedicato alle sue ceramiche. Piccole, grandi, medie, allestite a terra, sulle pareti o su dei plinti. Rappresentano sempre qualche momento di ibridazione tra forme provenienti dal mondo vegetale e da quello animale. Il risultato è particolarmente intrigante.
GOMIDE E CO

Stand con una atmosfera tutta particolare, grazie ai colori del pavimento e alla particolare illuminazione. Ai pareti e sui plinti in mezzo allo spazio ci sono le opere di León Ferrari, maestro assoluto dell’arte argentina del secondo Novecento e Leone d’Oro alla Biennale del 2007. Lo stand è una mostra quasi-museale di opere degli Anni Ottanta, Novanta e anche degli ultimi anni (Ferrari è morto nel 2013). C’è anche un opuscoletto molto ben fatto che racconta in formato bignami vita e opere di questo artista. Ottimo lavoro.
P420

Galleria bolognese, artista bolognese. Immersiva presentazione di P420, che in questo periodo festeggia i suoi primi 15 anni di successi, per Adelaide Cioni che evoca con questa installazione immersiva le sue performance ed espone una serie di suoi disegni ricamati su tela di recentissima produzione. Forse lo stand più fotografato di Arco oltretuttto.
MONITOR

Lo stand della galleria lusitano-roman-abruzzese è tutto dedicato alle opere di Maja Escher, artista trentenne portoghese di origini tedesche e cresciuta coi suoi genitori in una sorta di comune. Questa magia in qualche modo si trasmette nelle sue opere e nelle sue ossessioni: qui c’è al centro dello stand una tenda da campo, una yurta forse. È realizzata con tessuti che l’artista ha immerso in un pigmento da lei realizzato a partire da pietre e minerali trovati. Lo stand è completato poi da alcune opere in terracotta alle pareti. E l’artista – a proposito di ossessioni… – ha realizzato in terracotta anche le didascalie!
FLORIT/FLORIT

La galleria di Palma di Mallorca si è impegnata architettonicamente non poco. Lo stand è tutto realizzato in modalità labirinto con pareti bicolori bianco-sughero di grande impatto. In giro per questo stand-padiglione ci sono Valerie Krause, Fabio Viscogliosi, Gizela Mickiewicz, Suzy Gomez, Igor Jesus, Stine Deja e molti altri. Insomma tutti gli artisti della scuderia della galleria con opere di vario tipo, dai video alle sculture fino ai dipinti e alle piccole installazioni. Le didascalie sono divertenti: segnate a matita vicino all’artista con un fraccia ad indicare l’opera.
MARTINA SIMETI

Chiudiamo con l’ennesima galleria italiana di questa selezione iper-nazionalista nostro malgrado. Anche Martina Simeti – al suo debutto ad Arco Madrid – entra di diritto nella lista delle migliori gallerie. Nel suo stand ci sono i bei dipinti di Paolo Chiasera. I tre quadri sono collocati in un exhibition design congegnato dall’artista Alek O che ha distribuito a terra un perfetto mosaico di zerbini, alcune sculture luminose e parete due quadri tridimensionali e geometrici fatti con zollette di zucchero.
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