Ecco com’è la fiera CI Bloom di Istanbul: l’arte in Turchia è in piena fioritura
È “in piena fioritura” l’arte in Turchia, con il suo cuore a Istanbul e nonostante le tensioni che nelle settimane passate hanno interessato la città e scoraggiato qualche visitatore internazionale della fiera CI Bloom, fondata dalla più consolidata Contemporary Istanbul e appena inaugurata

C’è il sistema dell’arte turco alla prova del nuovo, nei corridoi della Rumeli Hall al Lütfi Kırdar Convention and Exhibition Center a Istanbul, dove apre al pubblico, dal 17 al 20 aprile 2025, la quarta edizione di CI Bloom, la piccola fiera costola della più consolidata Contemporary Istanbul. Il focus della manifestazione, attraverso la proposta di sole 25 gallerie, è chiarissimo e netto: promuovere artisti e gallerie locali ed emergenti. Confrontandosi, necessariamente, con le sfide della contemporaneità: un nuovo mondo, nuovi collezionisti, nuovi strumenti e tecnologie, che interessano e impattano su uno dei più vecchi dei business model, quello del mercato dell’arte.
Aperta la fiera CI Bloom a Istanbul per l’arte emergente in Turchia
E si è aperta proprio all’insegna di ciò che sarà CI Bloom a Istanbul, nonostante il clima teso in città nelle settimane immediatamente precedenti alla fiera, che avrà certamente scoraggiato qualche visitatore internazionale. Con l’arte “prodotta in Turchia”, più che turca in sé, ci tengono a specificare gli organizzatori come protagonista e “in piena fioritura”, con tanti media diversi e contemporanei, accanto a quelli più tradizionali, e uno sguardo che poco ha da invidiare a centri e hub dell’arte più blasonati. E una nuova piattaforma per le vendite online, in partnership con Artwide, tramite cui le gallerie, senza alcun costo aggiuntivo, potranno vendere altre opere degli artisti esposti in fiera e accettare offerte come a un’asta.
Tra locale e internazionale, CI Bloom 2025 a Istanbul
Se dunque si lascia alla Contemporary Istanbul il ruolo di grande fiera istituzionale e globale di riferimento, a CI Bloom la vetrina e la visibilità è tutta per un’identità locale ed emergente, seppure in compresenza con alcuni operatori e artisti anche internazionali e più consolidati. È il caso, ad esempio, delle già affermate Dirimart, che ha in stand anche una affascinante quota di heritage con le opere di Fahrelnissa Zeid, pioniera tra le artiste del Modernismo turco Anni Quaranta, o Zilberman, con sede anche a Berlino. E se i prezzi possono variare, dalle cifre contenute, di poche centinaia o qualche migliaio di euro per gli artisti emergenti fino ai range di prezzo più elevato per le sculture di Tony Cragg ancora da Dirimart, sono diverse anche le proposte che si trovano in fiera. Da Pilot, la miniatura turca è riletta in chiave contemporanea da Halil Altindere, classe 1971, con già all’attivo mostre al MoMa PS1, Centre Pompidou, MAXXI, mentre focus sulle artiste da Simbart Projects, sempre di Istanbul. Arriva invece dall’est curdo, da Diyarbakır, la Ridvan Kuday Gallery, mentre lavora sul dialogo tra artisti turchi e armeni Galeri 77. Tornando alla quota gallerie di Istanbul, da Piramid Sanat Bedri Baykam guarda alla storia dell’arte e alla classicità del moderno. Curiosa poi la storia di Anna Laudel, gallerista tedesca che ha sedi sia a Istanbul, che a Düsseldorf e a Bodrum, e che espone a CI Bloom, le sculture mobili di Server Demirtaş. Non ha voluto scegliere quali artisti portare in fiera e quali no, la galleria Öktem Aykut, che espone tutta la sua scuderia a CI Bloom, e il risultato è anche ben impaginato e leggibile. Tanti poi i casi di collezionisti che si son votati alla promozione degli artisti con il lavoro di galleria, come il fondatore di Bozlu, molto impegnato anche sul fronte editoriale, o quelli di One Arc e Art on Istanbul.
La promozione dell’arte contemporanea di Contemporary Istanbul
La piccola fiera CI Bloom prova dunque a raccontare lo scenario turco, ma anche gli adattamenti ai contesti sfidanti del mondo e del mercato dell’arte e a prendersi carico e cura anche di una nuova generazione di artisti, galleristi e collezionisti. Provenienti essenzialmente dalla Turchia tutta, ma soprattutto da Istanbul, dove il sistema dell’arte turco è concentrato, le gallerie hanno in CI Bloom una piattaforma per incrociare un pubblico internazionale di appassionati e collezionisti. Se la fiera è gemmata, lo dicevamo, dall’esperienza ventennale della Contemporary Istanbul, non si ferma nemmeno qui l’impegno di quella che è la fiera di riferimento per la Turchia, espanso in un più diffuso, costante e capillare lavoro culturale. Ne è esempio la Contemporary Istanbul Foundation, avviata per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea anche in aree decentralizzate e oltre i confini di Istanbul, coltivando progetti di collaborazione e relazioni di respiro istituzionale. Per la costruzione di un sistema più ampio per l’arte prodotta in Turchia.
Cristina Masturzo
CI Bloom
17 – 20 aprile 2025
Rumeli Hall al Lütfi Kırdar Convention and Exhibition Center
Istanbul
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