Niente vacanze per le aste, in attesa del contemporaneo a Londra protagonista l’arte Impressionista e Moderna. Grande attesa per Kandinsky da Christie’s e per Monet da Sotheby’s
In attesa delle prevedibilmente bollenti aste di contemporaneo, che dopo i grandiosi risultati di New York di maggio si spostano ora a Londra, questa settimana la protagonista è l’arte Impressionista e Moderna, a partire da Christie’s il 18 giugno, in una Evening sale guidata dal capolavoro di Wassily Kandinsky Studie zu Improvisation 3. L’opera del […]
In attesa delle prevedibilmente bollenti aste di contemporaneo, che dopo i grandiosi risultati di New York di maggio si spostano ora a Londra, questa settimana la protagonista è l’arte Impressionista e Moderna, a partire da Christie’s il 18 giugno, in una Evening sale guidata dal capolavoro di Wassily Kandinsky Studie zu Improvisation 3. L’opera del 1909 potrebbe raggiungere il record segnato nell’autunno 2012 di 23 milioni di dollari per Studie für Improvisation 8, dello stesso anno, con una stima di £12-16 milioni. I 44 lotti in catalogo presentano nel complesso stime dalle £180mila ai £16 milioni del Kandinsky, per un totale di £52-75,800mila. A fare la sua prima apparizione in asta La tige de la fleur rouge pousse vers la lune di Joan Miró, dipinto nel 1952 e stimato £5.2 – 7milioni, uno dei 60 dipinti esposti l’anno seguente presso la Pierre Matisse Gallery di New York. Le opere di Mirò di questo periodo hanno rappresentato un forte punto di riferimento per artisti quali Gottlieb e Pollock, incontrati alcuni anni prima al suo arrivo a New York.
Tra gli altri highlights di Christie’s anche Paul Guillaume di Amedeo Modigliani del 1916, l’unico dei 4 ritratti del mercante ancora in mani private, stimato £5-7 milioni. Gli altri esemplari si trovano infatti al Musée de l’Orangerie, al Museo del Novecento e al Toledo Museum of Art, Ohio. Fu grazie a Guillaume che Modigliani passò dalla scultura alla pittura, più facilmente commerciabile. Non possono mancare opere di Picasso, tra cui Femme assise dans un fauteuil del 1960, che ritrae Jacqueline Roque alcui mesi prima del matrimonio, stimato £4-6 milioni. In catalogo anche un gruppo di opere provenienti dalla collezione di Simone e Jean Tiroche, una coppia bohemien di Tel Aviv che nel 1960 inaugurò la prima galleria della città: nella collezione La nuit enchantée di Marc Chagall, stimato £1-1.5 milioni, il primo esempio di Eve après le péché di Auguste Rodin del 1880-1881 e realizzato nel 1900-1915, stimato £500-700mila. Nella stessa giornata Christie’s inaugura una nuova asta annuale dedicata interamente alle ceramiche di Picasso, in previsione di ripetere il grande successo di 100% di venduto della collezione Madoura nel 2012, con 172 lotti, che vanno da £100 a £150mila. Highlight di questo catalogo è Visage Tourmenté, un piatto dorato stimato £100-150mila, mai apparso sul mercato, una rarissima opera del Maestro in oro 22 carati, creato in collaborazione con François Hugo.
Il 19 giugno è Sotheby’s a presentare la sua asta, stimata £75 milioni, con protagonista Claude Monet con un omaggio alla nostra Venezia, Palazzo Contarini, stimato £15-20 milioni, realizzato nel 1908 durante un soggiorno di tre mesi nella città lagunare in occasione di una delle prime edizioni della Biennale. L’opera era comparsa in asta nel 1996, con un’aggiudicazione di $3.8 milioni. Anche Sotheby’s celebra Picasso con una serie completa della celeberrima Suite Vollard – un set completo di 100 incisioni (1/50), ognuna delle quali firmata dall’artista, stimata £1.4-1.8 milioni. Set completi della Suite Vollard sono oggi molto rari e proprio l’anno scorso il British Museum acquistò la prima, esponendola per la prima volta in un museo pubblico inglese. Tra gli altri highlights, Composition with Red, Yellow and Blue di Mondrian del 1927, con la sua combinazione di colori più famosa, stimata £4.5-6.5 milioni, Le Pont de bois di Monet del 1872 stimato £4-6 milioni e appartenuto a Edouard Manet. Dalla collezione del magnate della tecnologia Branco Weiss, opere di Wassily Kandinsky, Joan Miró e Alexander Calder.
– Martina Gambillara
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