Da Sotheby’s l’arte è di casa

Il 17 ottobre prenderà avvio la 16esima Italian Sale a Londra. 49 lavori di storici maestri dell’arte italiana stanno per lasciare Milano. A Palazzo Broggi, attraverso Balla, Castellani e Domenico Gnoli, diverse collezioni private raccontano la loro intimità.

Milano, 2 ottobre 2014. Dopo la blindatissima cena per pochi collezionisti, terminata solamente dodici ore prima, a mezzogiorno il sole irrompe nel salone principale di Palazzo Broggi. Le superfici dei bianchi estroflessi, introflessi e tagliati si schiudono fresche, risplendendo su tutto il resto. Epifanie visibili fino al giorno seguente.
Gli Anni Sessanta, in questa preview, si raccontano con particolare insistenza, grazie alla rappresentanza di opere esclusivamente bianche, datate dal 1965 al 1967. Sulla parete frontale campeggia un Bonalumi bianco (300-400.000 GBP), accanto un Simeti diafano (80-120.000 GBP), un Teatrino bianco di Fontana (400-600.000 GBP) e un indelebile lavoro di Castellani, vasta Superficie Bianca (234×280 cm) datata 1967, stimata 1-1.500.000 GBP.
La stanza bidimensionale di Castellani comprende in sé le caratteristiche dell’eleganza acroma che caratterizza l’intera selezione di Sotheby’s, che per la 16esima edizione della Italian Sale di Londra ha riproposto un nuovo, marcato centro di attenzione nei confronti della materialità della luce ottenuta come effetto dello spazio. Il lavoro di Castellani, emblematico per estensione e provenienza, è appartenuto dalla collezione Giobatta Meneguzzo; opera originariamente ospitata come elemento intimo, domestico della visionaria architettura per residenza di Giò Ponti, disegnata gratuitamente per la famiglia, in cambio della sua effettiva realizzazione.

The Italian sale, Installation view, 2-3 ottobre 2014, Sotheby’s, Palazzo Broggi, Milano

The Italian sale, Installation view, 2-3 ottobre 2014, Sotheby’s, Palazzo Broggi, Milano

Progetto-manifesto ideato come un’enclave circolare, un ritrovo adamantino per il Gruppo Zero e denominato Lo Scarabeo sotto la foglia (1964).
Poco distante, una superficie a-programmatica di Manzoni, esposta alla Tate Modern di Londra nel 2005 e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1971, si manifesta dando vita a un grande (110×150 cm) Achrome del 1958-1959. Di queste monumentali dimensioni, Manzoni ne realizzò solo nove esemplari, di cui uno è conservato al Centre Pompidou di Parigi, uno alla GAM di Torino, uno al Museum Modernkunst di Vienna e un altro nella collezione Rachowsky a Dallas. L’opera, composta da caolino su tela, è stimata 5-7.000.000 GBP.
Ma fra gli elementi di raccolte private americane, tedesche, svizzere e italiane, il lavoro che stupisce per l’esattezza irripetibile di una certa perfezione è una gouache su carta del 1913 di Balla, proveniente dalla collezione di Alfred Barr, fondatore e direttore del MoMA di New York. L’opera è stata acquistata da Barr in occasione di un suo viaggio a Roma (dove incontrò l’artista) nel 1948, come regalo per la moglie, Margherita Scolari Barr, storica dell’arte. Volo di Rondini si presenta ora in asta con una stima di 180-250.000 GBP.
Fra le nature morte di Morandi, le Tavole pitagoriche di Boetti (1.000.000 – 1.500.000 GBP) e le sculture di Marino Marini (si ricorda un Cavaliere valutato tra i 750.000-1.000.000 GBP), spicca, per contrasto e rarità, un dipinto di medie dimensioni di Domenico Gnoli, Waist Line, olio su tela presentato con una valutazione di rilievo, probabilmente in grado di superare gli iniziali 2-3.000.000 GBP (1969).

The Italian sale, Installation view, 2-3 ottobre 2014, Sotheby’s, Palazzo Broggi, Milano

The Italian sale, Installation view, 2-3 ottobre 2014, Sotheby’s, Palazzo Broggi, Milano

Tra le valutazioni più alte si ricorda un elegante Concetto Spaziale, Attese (stima di 1.500.000 – 2.000.000 GBP), cinque tagli bianchi del 1962, simbolo d’amicizia, tra Roberto Crippa e il valente medico che lo operò, salvandolo con ripetuti interventi e cure agli arti inferiori, a seguito di un incidente aereo. Da non dimenticare, infine, anche che, a Palazzo Broggi, è stato presentato uno fra i primissimi Concetto Spaziale, Attese, realizzato nel 1964 con l’inestimabile caratteristica che lo situa fra i dieci unici esemplari al mondo: i tagli su due registri, peculiarità che ha portato ad attribuirgli una forchetta valoriale di 2.200.000 –  2.800.000 GBP.

Ginevra Bria

www.sothebys.com

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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