UNA STORIA DI MERCANTI
Yann Kerlau narra in chiave romanzesca l’ascesa, le alterne vicende, gli eccessi e le follie di quelle figure che hanno modellato il mercato dell’arte come lo conosciamo oggi. Guidati dall’ossessione di anticipare i tempi e scovare il creativo di domani, i mercanti d’arte hanno capito prima degli altri il potere dell’arte contemporanea come status symbol, in un sistema che si basa sull’affidabilità del gallerista e sul rapporto di fiducia creato con il collezionista.
Ann Freedman – il caso con il quale Kerlau sceglie di aprire il libro – non avrebbe potuto vendere tutte quelle opere milionarie (false) senza aver avuto alle spalle la credibilità offerta dalla galleria Knoedler. La truffa ha mandato in rovina una delle più rispettabili gallerie newyorchesi, portandola alla chiusura il 28 novembre 2011, ma la grande venditrice Ann Freedman ne è uscita comunque a testa alta.
I VOLTI NOTI DI PARIGI
Dal secondo capitolo, Kerlau fa un salto indietro nel tempo e stila il ritratto del primo fervido sostenitore degli impressionisti, Théodore Duret, attraverso una narrazione quasi fiabesca del suo viaggio in Giappone, che influenzò profondamente Gauguin, van Gogh e Monet. Tutto ebbe inizio dall’incontro con Eduard Manet nel 1865 a Madrid, dove l’artista era fuggito per dimenticare le critiche feroci scatenate dalla sua Olympia al Salon parigino.
“Una vita come una lunga acrobazia, un fremito continuo, un incessante flirtare con il pericolo”. Con questi termini l’autore descrive la vita di Paul Durand-Ruel, l’amico e protettore degli impressionisti, colui che difese per primo Manet dall’odio dei critici, considerandolo un genio. Ambroise Vollard fu un’altra grande figura a cavallo del Novecento. In bilico tra la passione per l’arte e il destino da notaio prefissato dal padre, scelse la prima strada, esordendo sulla scena con acquisti ben lontani dai colpi da maestro che avrebbe messo a segno in seguito. Nel 1894 conosce Cézanne, mentre due anni dopo espone oltre sessanta opere del pittore maledetto van Gogh, e la sua vita si intreccia con quella di Gauguin. Nel 1906 Vollard centra una delle scommesse che avrebbe cambiato la sua carriera: per duemila franchi si aggiudica l’intera produzione del periodo blu di Picasso.
Allo stesso artista sono legate le sorti di Daniel-Henry Kahnweiler, grazie a un primo incontro – seppur poco fortunato – a Parigi nel 1907, accomunati dalla stessa ambizione di fare fortuna. Quando il giovane mercante visitò lo studio dell’artista, scovò tra le tele ammassate il famoso Demoiselles d’Avignon, che all’epoca Picasso aveva battezzato Le Bordel d’Avignon, scoraggiando Kahnweiler, ancora inesperto e poco coraggioso.
DA PEGGY GUGGENHEIM A LARRY GAGOSIAN
La città di Venezia fa da sfondo al racconto dell’eccentrica ereditiera Peggy Guggenheim, le cui vicende amorose si intrecciano con gli incontri che la guideranno nelle scelte artistiche d’avanguardia per la sua galleria newyorkese.
Tra le figure elette a rappresentare i giorni nostri nel libro di Kerlau, spicca l’imprevedibile e geniale pubblicitario Charles Saatchi, descritto attraverso le vicende personali più disparate per raccontare “come si diventa Charles Saatchi”, titolo scelto per il penultimo capitolo del libro.
Infine, lo “squalo” Larry Gagosian, che ha esteso la propria rete galleristica in molti Paesi e che tiene in pugno le carriere dei mostri sacri dell’arte contemporanea. Tutto ha inizio nella sua città natale, Los Angeles, quando, ammaliato dalle immagini a colori o in bianco e nero di Paul Newman, Joan Crawford e Audrey Hepburn, decide di aprire un negozio di poster a due passi dall’università. Nel 1976 amplia la propria offerta appassionandosi alle foto di Diane Arbus e Lee Friedlander, e le porte d’accesso alla sua Broxton Gallery sono costantemente spalancate, per sfatare la sacralità della galleria e mettere le opere d’arte alla portata di tutti. Da quel momento in poi, il percorso del giovane Gagosian è in continua ascesa e nel 1978 si sposta a New York, dove affitta un loft di fronte alla galleria di Leo Castelli. Imparata la lezione dal suo maestro e in seguito all’incontro con Basquiat, inaugura una nuova galleria nel cuore di Manhattan, forte di un portfolio di clienti miliardari che seguono esclusivamente i suoi consigli.
Martina Gambillara
Yann Kerlau – Cacciatori d’arte. I mercanti di ieri e di oggi
Johan and Levi, Milano 2015
Pagg. 250, € 25
ISBN 9788860101716
www.johanandlevi.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati