Il meglio del 2016. La top ten di Christie’s e Sotheby’s
Tempo di bilanci anche sul fronte del mercato. Ecco la top ten delle vendite più cospicue realizzate nel 2016 dalle due maggiori case d’asta internazionali. Monet, de Kooning e Picasso guidano la classifica; Rubens e Orazio Gentileschi tengono alto il vessillo dell’arte antica. Sebbene i risultati siano inferiori a quelli del 2015, altre due opere sono state vendute sopra i 30 milioni di dollari, e portano le firme di Gerhard Richter ed Henry Moore.
CLAUDE MONET, MEULE, 1891
CHRISTIE’S NEW YORK, NOVEMBRE 2016: 81.447.500 DOLLARI
Una delle più significative tra le 25 tele dello stesso soggetto realizzato dall’artista nella campagna di Giverny, questo covone fu probabilmente acquistato da Knoedler e poi da Durand-Ruel negli ultimi anni dell’Ottocento. Gli altri covoni sono quasi tutti nei musei, tra cui il Musée d’Orsay, il MET, l’Art Institute di Chicago e la National Gallery of Scotland. Proveniente da una importante collezione americana, è stato aggiudicato dopo 14 minuti da un anonimo compratore al telefono.
WILLEM DE KOONING, UNTITLED XXV, 1977
CHRISTIE’S NEW YORK, NOVEMBRE 2016: 66.327.500 DOLLARI
L’enorme dipinto è ispirato al paesaggio di Long Island e – secondo David Sylvester –è stato realizzato nell’annus mirabilis dell’artista. Nuovamente sul mercato dopo 10 anni, a suo tempo l’opera più costosa passata in asta (27.120.000 dollari nel 2006), il lotto che ha suscitato un grande interesse tanto da non essere neppure “garantito”. È stato conteso a rilanci di 1 e 2 milioni da due bidder al telefono e venduto a un “cittadino del mondo di casa in tante città”, secondo Brett Gorvy, l’ex chairman e global head of postwar and contemporary art della casa d’asta, ora socio di Dominique Levy.
PABLO PICASSO, FEMME ASSISE, 1909
SOTHEBY’S LONDRA, GIUGNO 2016: 63.631.391 DOLLARI
Realizzata nel 1909 dall’artista in vacanza con Fernande Olivier in Spagna, l’opera era una delle tele più significative ancora in mani private. Passata da Sotheby’s nel 1973 per 340,000 sterline, nella stessa collezione da 40 anni, oggi è l’opera cubista più costosa mai venduta in asta. Anche quest’opera è andata a un compratore al telefono con Adam Chinn di Art Agency, la società di art advisory recentemente acquistata da Sotheby’s. Nel maggio 2015, Les Femmes d’Alger, 1954 erano costate 179,3 milioni di dollari, cifra più alta della storia.
PETER PAUL RUBENS, LOT E LE SUE FIGLIE, 1613-14
CHRISTIE’S LONDRA, LUGLIO 2016: 58.167.720 DOLLARI
La grande tela, ampia più di due metri e in ottimo stato di conservazione, aveva avuto tra i suoi proprietari: il mercante Balthazar Courtois di Anversa, Massimiliano II di Baviera, l’imperatore Giuseppe I d’Asburgo, i duchi di Marlborough e il barone Maurice de Hirsch de Gereuth. Dopo una battaglia di quasi 15 minuti tra diversi bidder, tra cui il mercante d’arte antica Bob Haboldt e un cliente di Rebecca Wei di Christie’s Asia, l’opera è stata venduta al telefono di Francis Outred, capo del dipartimento di arte contemporanea.
JEAN-MICHEL BASQUIAT, UNTITLED, 1982
CHRISTIE’S NEW YORK, MAGGIO 2016: 57.285.000 DOLLARI
La tela di grandi dimensioni è stata acquistata dal collezionista giapponese Yusaku Maezawa, proprietario del marchio Zozotown e riferimento della Contemporary Art Foundation di Tokyo, attualmente il 17 uomo più ricco del Giappone, secondo Forbes. Il lotto era garantito da una “terza parte” ed era passato in asta nel 2004 da Sotheby’s. Nella medesima asta, lo stesso collezionista ha comprato un Richard Prince, un Jeff Koons, un Alexander Calder e un Bruce Nauman, spendendo in totale più di 81 milioni di dollari.
AMEDEO MODIGLIANI, JEANNE HÉBUTERNE (AU FOULARD), 1919
SOTHEBY’S LONDRA, GIUGNO 2016: 56.631.335 DOLLARI
Il grande ritratto di Jeanne fu realizzato solo qualche mese prima della morte per meningite di lui e del suicidio di lei; Botticelli, Pontormo, El Greco, Zadkine, Lipchitz, Brancusi, l’arte tribale, arcaica, asiatica, le maschere africane, i pensieri sull’arte più innovativi del momento confluiscono in quel mezzo metro quadrato di superficie. Il dipinto sarà esposto nella prossima retrospettiva alla Tate a novembre 2017. L’anno scorso, il nudo disteso della collezione Mattioli era stato venduto per 170,4 milioni di dollari.
EDVARD MUNCH, PIKENE PÅ BROEN, 1902
SOTHEBY’S NEW YORK, NOVEMBRE 2016: 54.487.500 DOLLARI
Le ragazze sul ponte erano parte di una serie di 12 dipinti di cui 10 già in istituzioni museali; l’opera era stata portata negli Stati Uniti da Norton Simon (la cui collezione è in mostra al museo di Pasadena), ed era passato in asta nel 1980, 1998 e 2008. Rimasto per anni in prestigiose collezioni americane, esposto in Europa e negli Stati Uniti e nell’esposizione alla Tate del 2011, il dipinto era per l’asta un lotto “garantito”, dotato di un’offerta irrevocabile di acquisto. L’urlo (1893) nel 2012 era stato venduto a 119,9 milioni di dollari.
CY TWOMBLY, UNTITLED (NEW YORK CITY), 1968
SOTHEBY’S NEW YORK, MAGGIO 2016: 36.650.000 DOLLARI
Questa “lavagna” dell’artista americano era stata venduta da Leo Castelli nel 1969 al proprietario che l’ha messa in asta. Bibliografia brevissima (solo il catalogo generale), storia espositiva inesistente, il dipinto è stato acquistato da un compratore anonimo al telefono dopo non più di 60 secondi, fermandosi appena prima della stima.
FRANCIS BACON, TWO STUDIES FOR A SELF-PORTRAIT, 1970
SOTHEBY’S MAGGIO 2016: 34.970.000 DOLLARI
Esposto solo alla mitica retrospettiva del Grand Palais del 1971 e da Malborough nel 1993, copertina di Portraits and Self-Portraits di Milan Kundera e France Borel, il dipinto è stato nelle mani del venditore quasi dalla sua esecuzione ed è stato esposto solo due volte. Difficile però bissare lo stratosferico record di 142,4 milioni di dollari pagato per Three Studies of Lucian Freud del 2013.
ZHANG DAQIAN, PEACH BLOSSOM SPRING, 1982
SOTHEBY’S HONG KONG, APRILE 2016: 34.702.564 DOLLARI
L’unica opera non occidentale della lista è Peach Blossom Spring di Zhang Daqian del 1982, che apparteneva alla Mactaggart Art Collection. Dopo oltre 50 minuti di rilanci – un lasso di tempo lunghissimo rispetto alla media –, il dipinto è stato venduto allo Shanghai Long Museum alla cifra record di 270 milioni di dollari di Hong Kong, quadruplicando la stima iniziale, con un incremento monumentale rispetto alla sua ultima apparizione in asta nel 1987, quando era stato venduto a 1,87 milioni di dollari di Hong Kong (240.000 dollari).
Antonella Crippa
www.sothebys.com
www.christies.com
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