Giro nelle fiere collaterali ad ARCOMadrid. Sono sempre di più e spaziano dal disegno alla street

Nascono come funghi le fiere satellite intorno ad ARCOMadrid. A Madrid ogni anno c`’e una nuova, piccola manifestazione in città che arricchisce la settimana dell’arte contemporanea. Ogni fiera però ha la propria identità e perciò sembra attirare una tipologia di visitatori diversa.

LE VETERANE

Just Mad, ottava edizione, è la fiera dedicata all’arte emergente, agli artisti più giovani e alle proposte meno tradizionali, comeè il caso dell’arte elettronica. Fra tutte, resta la fiera più impegnata:  il direttore Gregorio Cámara ha scelto quest’anno di selezionare un numero di gallerie ridotto (35 in tutto), ma di curare nei mini dettagli i progetti e le proposte internazionali, anche con l’aiuto del commissario Tim Goossens, che ha ideato un dialogo stimolante tra gallerie spagnole e artisti stranieri, per creare nuove opportunità di incontro.
Unica galleria italiana presente al COAM – il collegio degli architetti di Madrid da qualche anno ospita l’evento – la romana White Noise propone un’interessante confronto fra lo scultore italiano Pietro Zucca (con i suoi delicatissimi innesti tra ferro e rami di legno naturale) e la giovane artista spagnola Mar Hernández, che riempie con i suoi disegni a matita, pennarello e graffiti le fotografie scattate in spazi domestici vuoti e abbandonati, ridando loro una vita straordinaria.

ARTMADRID

Di tutt’altro tenore l’impostazione di ArtMadrid, la fiera che da 12 anni ormai si tiene sotto la volta di Cristallo di Centro Centro, il Palazzo del Comune. Più eclettica, commerciale, tra gli stand  si vedono pezzi per tutti i gusti e per tutte le tasche: dal figurativo al neopop, dalla scultura alla fotografia patinata, ma anche opere di importanti artisti spagnoli del Novecento, come Miró, Antoni Tápies, Luis Gordillo e Antonio Saura, con quotazioni più alte ma con un vasto mercato.
Unica galleria italiana presente ad ArtMadrid, la torinese Unique torna nella capitale spagnola per il secondo anno consecutivo dopo il successo di vendite del 2016. Espone artisti svizzeri, tedeschi, la spagnola Mirian Herráez e gli italiani Francesco Cusumanu e Diamante Galasso. Interessante soprattutto la serie di quattro fotografie della coppia svizzero-tedesca formata da Rebecca Hatzung e Robert Süess: Robert interviene con pittura sul corpo nudo di Rebecca, ne fotografa grandi dettagli e interviene di nuovo sulla fotografia con tracce intense di pittura acrilica colorata.

LE NOVITÀ

Dopo il successo del 2016 replica Drawing Room, piccola ma raffinata rassegna dedicata al disegno nell’arte contemporanea, ospite in uno spazio commerciale nella centralissima calle Velázquez, al civico 12. E’ senz’altro l’evento madrileno con l’identità più forte, marcata, che si avvale anche dell’attrattiva per opere su carta: pezzi praticamente unici, facili da collezionare perché spesso di piccolo o medio formato, e soprattutto a prezzi davvero accessibili. Sono 21 le gallerie selezionate da Mónica Álvarez Careaga, che ha scelto di avere come ospite quest’anno l’Italia (con cinque gallerie) e che vorrebbe esportare il format della fiera proprio nel nostro Paese, magari a Torino, in contemporanea con Artissima.
Ritorno al disegno è intitolata la sezione del made in Italy, curata da Antonio de Falco: quattro gallerie nostrane presentano il lavoro di sette artisti italiani che si dedicano al disegno. Martina’s Gallery di Seregno punta su due figure femminili: Laurina Peperina, con i suoi cartoons (grandi e piccoli) un po’ irriverenti, tra il manga e l’illustrazione tradizionale, sembra piacere molto anche agli spagnoli, forse per i riferimenti espliciti alle stravaganze dei capolavori del Bosco. Più delicato e poetico lo stile di Elisa Bertaglia, che disegna a pastello i temi della crescita, simbolizzati da piccole deliziose tuffatrici.
Più impegnato l’approccio al disegno di Ericailcane, già affermato street artist italiano. La galleria di Modena D406 Fedeli alla linea – specializzata evidentemente in disegno – propone una serie di opere su carta che raccontano una vicenda storica, quella della liberazione dei prigionieri antifascisti  a Belluno per mano della brigata Pisacane. I partigiani e i protagonisti della storia sono pero ritratti alla maniera di un antico bestiario, svelando con la grazia di una favola tutta la maestria dell’illustratore italiano. Diversa, ma altrettanto interessante l’opera grafica di Nicola Toffolini, che gioca a confondere la geometria tra gli elementi naturali con un tratto intenso e certosino.
Da Biella, la galleria Bi-Box Art Space ha portato invece il lavoro del giovane Bruno Cerasi (classe 1983), che interviene a china su fotocopie di fotografie; bella la sua serie delle Arti, piccoli quadretti dove si mescolano collage, disegni su carta e giochi di ombre. Di Enrico Tealdi, artista dalla carriera già consolidata, ci sono invece una serie di taccuini di carta dipinti con acquerelli, tempere e matite e gli originali interventi pittorici sulla carta oleosa degli scontrini fiscali.
Tra le galleria italiane presenti in Drawing Room, la napoletana Azerouno presenta invece il lavoro dell’artista belga William Ludwig Lutyens, che esprime in uno stile quasi vignettistico, tematiche politiche complesse che riguardano la storia recente e non del Belgio, trattando con modi talvolta scanzonati, a volte surrealisti o anche tremendamente crudi elementi come la guerra,  il sesso, l’immigrazione, il razzismo e la morte.

LA FIERA DELLA STREET ART

Ultima proposta collaterale ad Arco anche in ordine di nascita, Urvanity è l’appuntamento che Madrid dedica per la prima volta alla cosiddetta New Contemporary Art, genere che va dall’arte urbano/street art al graffitismo, dal surrealismo pop al lowbrow. La sede è il Palacio de Neptuno, edificio privato a due passi dal Prado e dal Thyssen; diciassette soltanto le gallerie invitate, in uno scenario ultra-contemporaneo. Gli artisti hanno nomi come JonOne, JeffAerosol, Tilt, Ilk, Mist, Moses&Taps, Cranio, Vermibus, SoloMostry. Il panorama artistico non è sempre scioccante o provocatorio: in generale questi artisti prendono spunto dalle arti plastiche tradizionali (pittura, scultura o installazione) e le reinterpretano con i propri mezzi espressivi, secondo i propri criteri intellettuali. Il risultato è perlopiù una predominanza di colori accesi, flou, neon o acrilici su quadri apparentemente tradizionali; tante figure grandi e piccole in stile neoPop (che sembrano veri e proprio giocattoli) e tanti collage, forme adatte per comunicare stimoli ed emozioni alle nuove generazioni.

Federica Lonati

JustMad
Calle Hortaleza 63
http://justmad.es

ArtMadrid
Galería de Cristal de CentroCentro Cibeles
www.art-madrid.com

Drawing Room
Calle de Velázquez, 12
www.drawingroom.es

Urvanity
Palacio de Neptuno – C/Cervantes, 42
www.urvanity-art.com

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

Scopri di più