Rischia 25 anni di carcere Timothy Sammons, l’agente e dealer che ha sconvolto il Regno Unito
In ballo anche l’estradizione negli Stati Uniti dove avrebbe frodato due clienti. Il dealer, ormai in fallimento, ha truffato collezionisti di tutto il mondo non pagando i proventi delle vendite.
La sua attività era nel gotha della zona di Mayfair a Londra e il suo profilo era credibile e immacolato. La storia che vi raccontiamo sembrerebbe un vero e proprio “Italian Job”, ma il protagonista è anglosassone. Ed ha ingannato tutti. Si chiama Timothy Sammons, ha 61 anni, è l’ex direttore del dipartimento di arte cinese di Sotheby’s a New York. Ha fondato la propria attività nel 1996 ed è diventato consulente specialist e agente di fiducia per molti clienti di alto profilo. Era diventato famoso per aver procurato la vendita di un quadro di John Singer Sargent alla Fondazione di Bill Gates per il valore di oltre 10 milioni di dollari.
La sua società maneggiava opere straordinarie di Pablo Picasso, Marc Chagall e Henry Moore, per citare solo alcuni masters passati per gli uffici di Bolton St. Ma queste opere venivano vendute illegalmente per cifre astronomiche che superavano gli 8 milioni di dollari, senza poi pagare i giusti proventi ai legittimi proprietari. Ora Sammons, conosciuto come uno dei maggiori esperti d’arte del Regno Unito, rischia 25 anni di carcere e l’estradizione negli Stati Uniti. Una condanna che ha scosso il mondo dell’arte e dei collezionisti di tutta la Gran Bretagna.
LE FRODI
Tra il 2010 e il 2015 Sammons avrebbe, infatti, venduto opere d’arte per conto di diversi collezionisti e mai pagato loro i proventi. Tra le vittime, secondo il Daily Mail, un albergo di lusso nei Caraibi, un collezionista Neozelandese e altri due americani. Un altro caso, emerso nel 2015, riguardava un quadro di van Gogh, Cows in a Meadow, battuto in un’asta Sotheby’s a New York del 2014 in una vendita coordinata da Timothy Sammons. Ma questo è solo uno dei tantissimi casi collegati al dealer. Il quale, nel frattempo, ha dichiarato fallimento. Gli è stato inoltre confiscato il passaporto, le sue società sono in liquidazione e le sue case da 4 milioni di sterline sono state confiscate per pagare i debiti. Una storia, questa, che getta una luce sinistra sulla figura di Sammons e che mette in guardia. “Per aspera ad astra”, sembrerebbe il commento giusto, soprattutto rileggendo un articolo del 2001 sul Telegraph che parlando della categoria degli agenti e interpellando in particolare Sammons raccontava: “gli agenti di bellezza sono una razza a parte, e stanno crescendo in termini numerici e di influenza, guidando i clienti ricchi attraverso la rete spesso confusa del mercato dell’arte moderna”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati