Mercato dell’arte e aste. Eventi significativi nel 2018

Cinque momenti da ricordare nell'anno appena trascorso. I momenti più emozionanti nelle aste del 2018.

DAVID HOCKNEY È IL PIÙ COSTOSO ARTISTA VIVENTE

David Hockney, Portrait of an Artist (Pool with Two Figures), 1972. Courtesy Christie's Images Ltd 2018

David Hockney, Portrait of an Artist (Pool with Two Figures), 1972. Courtesy Christie’s Images Ltd 2018

Tutto il 2018 è stato all’insegna di David Hockney. Se la competizione tra collezionisti ha fatto aggiornare per ben tre volte solo quest’anno i record d’asta per l’artista inglese, il risultato dell’anno è arrivato a novembre, quando la Post-War and Contemporary Art Evening Sale di Christie’s a New York ha incoronato David Hockney come il più costoso artista vivente. Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) del 1972, opera più che iconica e sintesi brillante dell’intero universo e delle scelte iconografiche dell’artista inglese, è stata aggiudicata alla cifra record di $ 90,3 milioni e, sembra, senza essere nemmeno coperta da alcuna forma di garanzia, strappando così il titolo a Jeff Koons (Balloon Dog era stato aggiudicato da Christie’s nel 2013 per $ 58,4 milioni) e dopo essere già entrata negli annuari dei record con la stima preasta stellare di $ 80 milioni.

JENNY SAVILLE E I RECORD D’ASTA PER LE ARTISTE VIVENTI

Jenny Saville, Propped, 1992. Courtesy Sotheby’s

Jenny Saville, Propped, 1992. Courtesy Sotheby’s

Propped di Jenny Saville ha polverizzato i record precedenti di donne artiste viventi, con l’aggiudicazione di £ 9,5 milioni alla Post-War and Contemporary Art Evening Sale di Sotheby’s a Londra a ottobre. Seppur offuscata nelle cronache dal clamore generato dalla semi-distruzione a orologeria dell’opera di Banksy, Girl with Balloon (2006) – andata in frammenti live durante l’asta londinese –, la strabiliante tela di Jenny Saville ha trionfato come la più costosa opera mai aggiudicata per un’artista donna vivente. Proveniente dalla prestigiosa e munifica collezione di David Teiger, Propped (1992) incarna vividamente la pittura della Young British (woman) Artist, sintetizzandone il netto rifiuto per ogni rappresentazione della bellezza femminile rispondente al canone maschile. Dalla stessa collezione arrivava anche Dana Schutz, che pure ha aggiornato il proprio record in asta con Her Arms (2003), aggiudicata a New York a $ 795,000.

KERRY JAMES MARSHALL: LA REVANCHE AFROAMERICANA

Kerry James Marshall, Past Times, 1997. Courtesy Sotheby’s

Kerry James Marshall, Past Times, 1997. Courtesy Sotheby’s

Nel caso non fosse bastato il record per artista afroamericano vivente, è arrivata anche la consueta e attesa Top 100 di ArtReview a sancire l’ingresso di Kerry James Marshall nell’empireo degli artisti contemporanei e il simbolo della rivincita nel mercato degli artisti afroamericani. A maggio da Sotheby’s New York, Past Times, un grande acrilico e collage su tela del 1997 – che richiama la composizione della celebre Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte di George Seurat, ma reinterpretata includendovi solo personaggi di colore – è diventata l’opera di un artista afroamericano in vita più costosa mai aggiudicata in asta. A conquistarla Sean Combs, ai più noto come Puff Daddy e P. Diddy, rapper e producer, per la cifra record di $ 21 milioni (il record precedente per l’artista era di $ 5 milioni). A sancire e concludere un anno da ricordare, a novembre è arrivata anche la seconda posizione di Kerry James Marshall nella Power List 2018 di ArtReview, con i 100 personaggi più influenti del mondo dell’arte e che quindi vede il pittore afroamericano salire gloriosamente sul podio.

COLLEZIONI DA RECORD: ROCKEFELLER, TEIGER, EBSWORTH

Edward Hopper, Chop Suey, 1929, dalla Ebsworth Collection. Courtesy Christie's Images Ltd 2018

Edward Hopper, Chop Suey, 1929, dalla Ebsworth Collection. Courtesy Christie’s Images Ltd 2018

Il 2018 è stato anche l’anno delle estate, di sicuro, con le cifre record di collezioni private all’incanto, da Rockefeller a Teiger a Ebsworth.  Grande apertura con il record da Christie’s della collezione Rockefeller di New York, a buon diritto ribattezzata “la vendita del secolo” grazie a un sale total stellare di $ 832.6 milioni – il più alto per una singola collezione – raggiunto da un patrimonio di oltre 1600 lotti, tra gioielli, furniture e opere d’arte degne di un museo. A questa selezione mirabolante si è aggiunta la David Teiger Collection, in casa Sotheby’s, con le prime due di diverse sessioni a lei dedicate, The History of Now, prima a Londra e poi a New York, con un totale provvisorio oltre i $ 100 milioni. In attesa di nuove vendite previste per il 2019, la collezione ha fatto segnare i due record al femminile di Jenny Saville e Dana Schutz. A chiudere l’anno An American Place, la vendita della collezione di Barney A. Ebsworth, dal rostro di Christie’s New York a novembre. La più ampia raccolta privata di American Modernism è stata aggiudicata per oltre $ 317 milioni e annoverava tra i suoi campioni nomi del calibro di Edward Hopper, Georgia O’Keeffe, Jasper Johns, Joan Mitchell, Willem de Kooning, Jackson Pollock. Il suo creatore raccontava di aver iniziato da autodidatta e senza alcuna strategia, mosso solo da una passione per l’arte iniziata con una visita al Louvre negli anni ’50, finché qualcuno deve avergli detto “Boy, you have a great collection” e da lì in poi, tutto il resto è storia: dell’arte, delle collezioni e delle sessioni d’asta.

LA RISCOPERTA DI ARTEMISIA GENTILESCHI

Artemisia Gentileschi, Autoritratto come Santa Caterina d'Alessandria, 1615–17. © The National Gallery, Londra

Artemisia Gentileschi, Autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria, 1615–17. © The National Gallery, Londra

Nel luglio 2018 Autoritratto come Santa Caterina d’Alessandria (1615–17) di Artemisia è stato acquisito dalla National Gallery di Londra per £ 3,6 milioni dalla galleria Robilant + Voena, che lo aveva conquistato all’asta parigina di Christophe Joron-Derem nel dicembre 2017 a € 2,9 milioni (da una stima di € 350,000). Si risveglia l’attenzione internazionale per la pittrice barocca italiana e in tempi di #MeToo la sua storia e il suo talento assumono nuova luce e un’eco particolarmente risonante. L’acquisizione dell’Autoritratto rientra in una più ampia politica della National Gallery, che realizza ora “un sogno a lungo rincorso di incrementare la collezione di dipinti di importanti artiste donne”, come dichiarato da Hannah Rothschild, che nel 2015 è stata la prima donna a sedere nel board of trustees dell’istituzione londinese. Il museo possiede ora 21 opere di artiste donna su un patrimonio di più di 2,400: bene, ma non benissimo potremmo dire. Intanto, a fine anno, dubbi sono stati avanzati sulla provenienza dell’opera e alcune lacune nei passaggi di proprietà alimentano i sospetti su possibili acquisizioni illecite di mano nazista. Le ricerche degli esperti sono in corso, quindi staremo a vedere…

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

Scopri di più