Aste d’estate a Londra. Il report delle vendite da Christie’s e Sotheby’s
La scelta, soprattutto di Christie’s di riprendere - dopo due anni - l’asta estiva dell’arte contemporanea è stata ben premiata grazie a una serie di lotti accuratamente scelti e new entry. Anche da Sotheby’s, nella evening sale, si è notato una particolare attenzione alla scelta degli artisti, proponendone alcuni le cui opere non erano mai apparse in aste pubbliche
L’asta da Sotheby’s l’abbiamo seguita in compagnia dell’Art advisor Roberto Annicchiarico che ci ha fatto notare l’ottimo affare per il Fontana Concetto Spaziale, Attese, Bianco del 1966 venduto a 650 mila sterline e come il Basquiat (invenduto a 2,8 milioni) ed il Wool (invenduto a 2,6 milioni) a NYC avrebbero raggiunto quotazioni (soprattutto il Wood) quasi triple. Ne abbiamo approfittato anche per chiedergli un’opinione sulle due aste d’arte contemporanea: “le evening sales a giugno di Christie’s e Sotheby’s a Londra hanno mostrato che esiste un solido e stabile mercato dell’arte in cui opere d’arte uniche, di artisti affermati, con una solida provenienza e da un periodo importante hanno avuto un riscontro eccellente al di sopra (in taluni casi, ndr) delle stime d’asta. Alcuni artisti hanno consolidato la loro posizione sul mercato dell’arte in crescita all’interno di un’importante base di collezionisti come Albert Oehlen, fra gli altri abbiamo anche visto opere estremamente uniche che superano del 200% le stime d’asta come Wols, Odotul, Ryman, in queste vendite di giugno. Sotheby’s ha avuto decisamente una vendita omogenea ed equilibrata attraverso solidi risultati raggiunti con successo. Il mercato londinese si conferma più “pratico” rispetto al mercato di New York, dove la “collector base” è molto più ampia, aumenta quindi la concorrenza e salgono i rilanci alle aste. Londra”, conclude Annicchiarico, “è più coerente e risente in generale del mercato europeo e spesso consente di fare ottimi affari proprio comprando alle aste”.
L’ASTA DA CHRISTIE’S
Passiamo alla cronaca delle aste iniziando da Christie’s, dove ancora una volta la sala si è dimostrata molto attiva nell’aggiudicarsi le opere battute. In primis i record: si inizia quasi subito dal lotto n.2 di Tschabalala Self che viene battuto a 300mila sterline (371mila con premio) al doppio del precedente valore e contro una stima massima di 60mila sterline; a seguire il lotto n.7 di Kara Walker battuto a 320 mila sterline (395mila con premio), si continua con il record per un arazzo (di grande dimensioni) di Gerhard Richter battuto in sala a 850mila sterline (1 milione con premio) e poi il lotto 20 di Derek Boshier battuto anche questo in sala a 190 mila sterline (237 mila con premio), per finire con il lotto 32 di Jonas Burgert che viene battuto, sempre in sala, a 340 mila sterline (419 mila con premio). Le star della serata erano il Dubuffet Cérémonie che messo in asta a 5 milioni di sterline – con garante – è stato acquistato da un acquirente in sala a 7,5 milioni di sterline (8,7 con premio) a fronte di una stima massima di 10 milioni, il Basquiat Sabado por la Noche anche questo con garante e messo in asta a partire da 6,6 milioni per esser battuto a 7,2 (8,4 con premio), e poi il Bacon Man at a Washbasin, sempre con garante, messo in vendita a 3,5 milioni ed aggiudicato – di nuovo in sala – a 4,3 milioni (5,1 con premio). In sala venduto anche il lotto 4 di Dona Schutz a 380 mila sterline, Amy Sillman a 260 mila, il lotto 11 di Cecily Brown a 1,3 milioni, Musa di Richter a 850 mila, il lotto 17 di Pierre Soulages a 850 mila sterline, il lotto 20 di Derek Boshier a 190 mila, il lotto 31 di David Dalle a 180 mila ed il 32 di Jonas Burgert a 340 mila. Tre gli acquirenti italiani (via telefono) che hanno acquistato alcune opere, tra le quali l’unica di Lucio Fontana Concetto Spaziale, Lotto 29, a 400 mila sterline, a rappresentare gli artisti italiani anche Alberto Burri il cui lotto 28 Nero con punti rossi è stato battuto a 550mila sterline. Camere puntate tutte sul penultimo lotto, il 34, Mona Lisa di Banksy (dopo quanto successo a Sotheby’s nella precedente asta) che è stato aggiudicato a 600 mila sterline. Invenduti il lotto n.3 di Rose Wylie Black Stork ed il 33 di Ron Mueck Mongrel, ritirato prima dell’asta il lotto 18 di Dubuffet Cafetière II. L’asta ha venduto per oltre 45 milioni di sterline con il 99% di vendite per valore stimato.
L’ASTA DA SOTHEBY’S
Passiamo a Sotheby’s, dove il 70% dei 42 lotti in vendita non era mai apparso in un’asta. Quattro i record, su tutti la grande opera di Albert Oehlen Selbstportrait mia Leeren Handen, proveniente dalla collezione di Harald Falckenberg che messo in asta a 3,5 milioni è stato battuto a 5,3 (6,2 col premio) in sala, acquistato dal gallerista Skarstedt che rappresenta lo stesso autore! Super record per Wols, il cui Vert Strié Noir Rouge rimasto nella stessa collezione da oltre 35 anni, stimato al massimo 150mila sterline è stato battuto a ben 3,8 milioni (4,5 col premio) con un lungo applauso finale, si tratta di una delle sole 80 opere su tela di Wols (solo 22 andate in asta). Anche Toyin Ojih Odutola ha avuto il suo record con Compound Leaf battuto a 380 mila sterline (471mila con premio) così come l’artista del Camerun Pascale Marthine Tayou con Poupées Pascale, Les Sauveteurs battuto a 250 mila sterline (312mila con premio) e Charline Von Heyl al suo debutto in una evening sale da Sotheby’s con Cluster, battuto a 120mila sterline (150mila con premio). Star della serata l’autoritratto di Francis Bacon, stimato tra i 15 ed i 20 milioni di sterline, messo in asta a 14 milioni è stato venduto a 14,3 milioni (16,5 con premio), date le piccole dimensioni (35x30cm), in pratica 98mila sterline per pollice quadrato. Tra le top vendite, oltre ai già citati Wols e Oehlen (presente con altre due opere vedute a 1,5 milioni e 700 mila sterline) Shadow Head di Jenny Saville (copertina di uno dei cataloghi dell’asta) venduto in sala a 3,5 milioni (4,2 con premio), stessi importi per Untitled di Christopher Wool, venduto in sala. Molti i lotti venduti al di sopra della stima massima ma 4 invenduti, un Kiefer a 750 mila sterline, un Wool a 2,6 milioni (che New York avrebbe raggiunto probabilmente i 10 milioni di dollari), un Brown a 600 mila sterline e Big Snow di Basquiat a 2,8 milioni. Solo un lotto ritirato, il 37 di Martin Kippenberger. Gli artisti italiani rappresentati solo da Fontana con prezzi molto interessanti per lo splendido Concetto Spaziale, attese rosso battuto a 2 milioni di sterline e quello in bianco a 650 mila. In sala oltre al Saville al Wool ed al Oehlen venduti anche Untitled di Sigmar Polke a 460 mila sterline, What about the Caves di David Hockney a 1,1 milioni e Untitled di Rudolf Stingel a 1 milione di sterline. L’asta ha venduto per 69 milioni si sterline, con un quarto delle opere vendute al di sopra della stima massima.
– Mario Bucolo
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