Fotografia in asta. Appuntamento a Milano il 22 luglio
Inevitabilmente, il calendario delle aste si estende anche in piena estate, dopo il parziale stop dovuto al lockdown. Fra gli appuntamenti da non mancare, quello dedicato alla fotografia da parte de Il Ponte. Ecco qualche top lot da non perdere.
Si intitola Tra i ruggenti scatti di Peter Beard e i ghiacci di Axel Hutte l’asta di fotografia che Il Ponte batterà il prossimo 22 luglio al Palazzo Crivelli di Milano, con l’esposizione nei giorni 16-17-18. Un focus sulla natura che non manca di chiamare in causa anche altri temi, coinvolgendo nomi di altissimo profilo: oltre a quelli appena citati, ci sono Francesca Woodman e Joel Peter Witkin, Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneu, e una nutrita truppa di italiani, Ernesto Thayaht a Mario Giacomelli, da Luigi Ghirri a Gabriele Basilico.
https://www.ponteonline.com/it/auctions/lot-list/482
ERNESTO THAYAHT
“Aereoscultura in aluminio“: così Ernesto Thayaht (1893-1959) definisce la sua Vittoria dell’aria (1930-31), con tre fotografie scattate da lui medesimo della scultura portata alla prima Quadriennale di Roma. Un collage con cartoncino de-scritto al normografo che proviene dalla Collezione Marinetti.
LUIGI GHIRRI
Una fotografia dalla seminale serie Kodachrome (1970-78) di Luigi Ghirri (1943-1992). Un Senza titolo (1973) che potrebbe sembrare un collage e che invece è la fotografia di un particolare, di una sovrapposizione cartacea “spontanea” nella cartellonistica stradale.
FRANCESCA WOODMAN
Autoritratto staged di Francesca Woodman (1958-1981), che nel giro di pochissimi anni ha scattato una tale quantità di capolavori performativo-fotografici da far impallidire colleghi con decenni di carriera alle spalle. Questo It must be time for lunch now è stato scattato a New York nel 1979.
MARIO GIACOMELLI
Un grande classico di Mario Giacomelli (1925-2000): Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1986), dalla serie dei Pretini. Per comprenderne il contesto, gli antecedenti e gli sviluppi, c’è la mostra organizzata nella sua Senigallia e aperta tutta l’estate.
JOEL PETER WITKIN
Macabro e grottesco: sono i due aggettivi più ricorrenti quando si legge delle fotografie dello statunitense Joel Peter Witkin (1939). Non fa eccezione questa Woman once a bird (1990).
ALBERT WATSON
Resiste senza alcun impedimento, la straordinaria bellezza di Claudia Schiffer, anche quando Albert Watson (1942) la sottopone letteralmente a ombre marcate in questo ritratto del 1990.
AXEL HUTTE
Folgefonnbreen (2000) di Axel Hutte (1951), tratto dalla serie NORTH/SOUTH, è un monito straordinario: un ghiacciaio sterminato, che unisce terra e cielo, e che è in pericolo come tutti i suoi simili a causa del disastro climatico.
GABRIELE BASILICO
Del compianto Gabriele Basilico (1944-2013) sono celeberrime le fotografie delle Metropoli, tema della mostra omonima chiusa appena un mese fa a Roma. Qui il soggetto è invece la ben più piccola Arles (2001), perla della Camargue e sede del celeberrimo festival di fotografia Les Rencontres d’Arles, la cui edizione di quest’anno è stata cancellata a causa dell’emergenza sanitaria.
PETER BEARD
Occupa comprensibilmente la copertina del catalogo dell’asta quest’opera di Peter Beard (1938-2020), la cui stima è di 40-70mila euro. Orey-eyed Lion, Gorongosa Portuguese East Africa 1955 (1955-2003) è un collage prevalentemente fotografico che raccoglie un centinaio di immagini realizzate con varie tecniche di stampa e con i più vari interventi manuali, compresi gli schizzi presenti sul verso.
FRANCO FONTANA
All’inizio del secolo, Franco Fontana (1933) ha percorso la mitica Route 66, la strada coast-to-coast che congiunge Chicago a Los Angeles e viceversa. Questo scatto è stato realizzato in Illinois nel 2001.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati